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Volley, cara Italia: perché convocare la Aguero? E le giovani?

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Lo ha confermato lei stessa (clicca qui per saperne di più), le voci che circolavano da un mese sono state avvalorate. Ormai è certo (“al 90%”) che Tai Aguero tornerà a vestire la maglia azzurra, a 37 anni, con una fresca gravidanza alle spalle. E soprattutto nel ruolo di palleggiatrice e non nel suo naturale di opposto.

La scelta di Marco Bonitta, l’uomo che ci ha portato alla leggendaria conquista del Mondiale 2002 e che si è riseduto sulla panchina dell’Italia circa due mesi fa, ha fatto discutere parecchio ma siamo assolutamente convinti che sia ponderata, dall’alto dell’esperienza del coach.

 

Sicuramente si è deciso di puntare sull’esperienza, sul carisma, sulla voglia e la capacità di vincere dell’italo-cubana (Campionessa del Mondo e Olimpica), spesso e volentieri in grado di spaccare in due le partite quasi da sola. Queste sono doti che non spariscono, in qualsiasi zona del campo si decida di giocare. Certo è che Tai non gioca in cabina di regia da quasi 20 anni, dagli albori della sua carriera, in quel 4-2 trionfale della sua Cuba.

Proprio qui sorge la domanda clou: davvero non ci sono palleggiatrici pure italiane in grado di tenere in piedi una squadra e di reggere la pressione di un Mondiale (casalingo)? Sì, certo, ci sarebbe Eleonora Lo Bianco, ma forse il capitolo è chiuso per altri discorsi.

Alle sue spalle, però, il nostro campionato ha comunque proposto dei buoni livelli. Giulia Rondon (26 anni) è la migliore della Lega, guida Modena (ora quarta, in crisi nell’ultimo mese), fornisce Piccinini e compagne, sa ben comportarsi in attacco (65 punti, 53%) e sa farsi sentire anche a muro.

Francesca Ferretti è alla guida delle Campionesse d’Italia di Piacenza, ma non ha mai goduto di grandissime considerazioni (e ha appena compiuto 30 anni).

Letizia Camera (21 anni) e Noemi Signorile (24 anni), già azzurre in più occasioni e anche agli Europei, hanno fatto bene alla guida di due neopromosse: la prima, per ironia della sorte, è la titolare della sorprendente Casalmaggiore (il nuovo club della Aguero, sesta e in lotta addirittura per le piazze superiori) mentre la seconda guida Ornavasso (in lotta per l’ultimo posto utile per i playoff).

 

Tai, invece, torna dopo aver partorito il suo primogenito (anche se la forma fisica è parsa già di eccellente livello), ha disputato solo scampoli di cinque set siglando cinque punti (1 ace, 0 muri) e deve totalmente riadattarsi al ruolo. Di certo andrà in Nazionale con l’obiettivo di giocare titolare. Si è puntato tutto sul carisma e la sua icona? C’è stata poca fiducia nei confronti delle giovani? O si è sicuri delle grandi doti (mai messe in discussione, giustamente) della Campionessa?

Le prime risposte arriveranno tra due mesi scarsi. Ricordando, però, che la presenza della Aguero impedirebbe la convocazione di Carolina Costagrande, fondamentale per il nostro attacco, per la regola della FIVB “Non può essere tesserata per la Nazionale più di una giocatrice che abbia già giocato in precedenza con un’altra Nazionale”. E a quel punto sarebbero da ridisegnare pure le nostre punte…

(foto FIVB)

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3 Commenti

1 Commento

  1. Al

    7 Aprile 2014 at 11:25

    Luca secondo me hai indovinato, la convocazione di Aguero serve ad avere un centro di gravità nello spogliatoio a supporto delle decisioni, qualunque siano, che verranno prese dall’allenatore. L’errore è stato fatto a livello gestionale creando incertezza e soprattutto perdendo tempo a ridosso del mondiale, ora ci si mette una toppa con due leader carismatici, siamo a ridosso del mondiale in casa e bisogna pensare all’obiettivo, noi come tifosi dobbiamo farcelo andare bene. Credo che, oltre al discorso spogliatoio, l’idea sia di avere a disposizione una giocatrice di sicura esperienza nel ruolo chiave del palleggiatore, per cui se da qui al mondiale una delle giovani dimostrerà di essere all’altezza, gioca lei, in caso contrario gioca Aguero. Dopo il mondiale possiamo dare per scontato che Aguero farà solo da chioccia (ben venga per le nostre giovani), magari per diventare lei stessa il tecnico della nazionale tra qualche anno.

  2. Luca46

    6 Aprile 2014 at 22:40

    Secondo me ci sarebbe da fare una tavola rotonda tra federazione, allenatore e atlete perchè il fatto che Bonitta sia stato sfiduciato potrebbe creare delle crepe in futuro se la situazione non è chiara. E forse proprio per questo la Aguero è stata convocata, per avere persone di fiducia all’interno del gruppo. Tornare su vecchie scelte inoltre vanificherebbe il lavoro effettuato nelle ultime competizioni dove sono state lanciate molte giovani. Per fare questo però Bonitta si deve fidare del gruppo. Sono molto preoccupato proprio per le vicende che portarono al cambio di Bonitta. Vedremo.

  3. ale sandro

    2 Aprile 2014 at 14:09

    Sarà interessante leggere le prime convocazioni e seguire le prime amichevoli fino al Grand Prix, solo allora si capirà il tipo di squadra che Bonitta vuole realmente impostare. Si stanno facendo tanti nomi di possibili ritorni , da poco ho letto da qualche parte pure di Nadia Centoni, ma ci sono da considerare anche tutte le atlete che “sfiduciarono” il ct alla vigilia del mondiale 2006, alle quali Bonitta sembrerebbe non avere chiuso del tutto la porta. Di sicuro quello che troverei più importante è che , a parte il discorso o senatrici o giovani o un mix delle due, una volta scelta la squadra per il mondiale si continui con lo stesso gruppo fino a Rio. Non avrebbe senso secondo me utilizzare una-tantum le giocatrici più esperte per poi ritornare sui propri passi e riprendere con le sole giovani, non ci sarebbe continuità al lavoro.Tenendo pure presente che se chiami una Aguero anche da regista , non la chiami certamente per farle fare panchina.

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