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Volley, che Italia! “Una squadra fortissimi” per vincere World League e Mondiale

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“Siamo una squadra fortissimi”. Cantava quel bontempone di Checco Zalone che portò una fortuna esagerata alla nostra Nazionale di calcio, “spingendola” alla conquista del titolo mondiale nel 2006.

Quell’affermazione, grammaticalmente da matita blu ma tipica della verve del comico pugliese, potrebbe seriamente legarsi all’Italia del volley maschile.  Che spera, ovviamente, di conquistare il quarto Mondiale della sua storia, nell’appuntamento iridato in programma in Polonia (30 agosto – 21 settembre).

 

Sia chiaro non è di certo una scoperta, ma ritrovarsi nero su bianco i convocati di Mauro Berruto per la prossima World League (23 maggio – 6 luglio la fase preliminare; 16-20 luglio la Final Six a Firenze) ha reso evidente quanto sia forte la rosa a disposizione del coach piemontese (clicca qui per scoprire la lista dei convocati).

Che è poi sostanzialmente la stessa capace di conquistare il bronzo nella passata World League e l’argento agli Europei di settembre. Con l’aggiunta di qualche innesto pesante e soprattutto con la specifica che molti ragazzi sono notevolmente migliorati nell’ultima stagione.

 

Le potenzialità in attacco sono vertiginose. Ivan Zaytsev, salvo qualche raro passaggio a vuoto, è sempre preciso, potente, capace di incitare la squadra, un’autentica bandiera e soprattutto in grado di giocare sia di banda che come opposto.

Ruolo interscambiabile con un grandissimo Luca Vettori. Sbocciato con la casacca azzurra la scorsa estate, capace di trovarsi un meritatissimo posto da titolare a Piacenza (come opposto), spesso trascinatore anche se il suo rendimento si è rivelato altalenante in diverse occasioni.

Ritroviamo Jiri Kovar, rimessosi in grande forma e ottimo protagonista in finale scudetto. La certezza Simone Parodi, recuperato pienamente, non è da mettere in discussione e porta con sé grandissima la conoscenza di gioco in contesti importanti.

Un uomo di esperienza come Giulio Sabbi, favoloso bombardiere a Molfetta (e capace di riscrivere il record assoluto di punti in un solo match), sarà sicuro protagonista. Stesso discorso per Filippo Lanza, spesso brillante con la casacca di Trento. Senza dimenticarsi dei giovani, già capaci di giocare ad alto livello: Randazzo, Maruotti e Fedrizzi.

 

In cabina di regia, Berruto avrà sicuramente un dilemma importante da risolvere. Affidarsi all’infinito Dragan Travica, da anni titolare, spesso criticato ma capace del guizzo in ogni momento e palleggiatore di assoluto livello (sappiamo tutti come si è comportato nella Final Four di Champions League); oppure dare mandato a Michele Baranowicz, rimasto out lo scorso anno ma poi capace di confermare le sue immense potenzialità a Macerata (dove sta giocando egregiamente la finale tricolore)? O sarà più plausibile una staffetta? Certo è che avere due big potrà fare solo bene a tutto il team. Alle loro spalle Corvetta e Saitta sono comunque una garanzia.

 

Il reparto centrale potrà forse essere il nostro punto di forza, con quattro grandissimi big pronti ad alternarsi. Capitan Birarelli è stato sempre tra i migliori a Trento, nonostante un piccolo infortunio nel mese di febbraio-marzo.

Simone Buti si sta facendo onore con la casacca di Perugia, portandola al traguardo storico della finale scudetto, ed è molto utile per stoppare gli avversari e facilitare il gioco difensivo. Per lui è un grande rientro in azzurro dopo l’assenza di dodici mesi fa.

Thomas Beretta e Matteo Piano hanno spesso giocato insieme lo scorso anno e anzi possiamo tranquillamente dire che sono esplosi prima in Nazionale che in Serie A. Il loro campionato a Modena e a Città di Castello è stato molto buono e si sono confermati tra i migliori in assoluto a muro, su cui l’Italia punterà moltissimo.

Anzani, grande novità e scelto dal Progetto Rio 2016, e Mazzone avranno sicuramente modo di mettersi in luce.

 

Per il posto da libero potremo fare affidamento su un ottimo Andrea Giovi, che ha disputato una grande stagione con Perugia, salvata più volte in fase di ricezione. Senza dimenticarci che è uno dei pilastri della Nazionale insieme a Salvatore Rossini: vedremo se si alterneranno ancora.

 

Visto che le Final Six si giocheranno in casa, non nascondiamo che l’obiettivo potrebbe essere addirittura il ritorno alla vittoria della World League.

Fondamentale sarà ovviamente ricucire ulteriormente quel gap che ultimamente ci vedeva soccombere di fronte a Brasile e Russia (Campioni del Mondo e Campioni Olimpici).

Poi in Polonia, con 13 partite in 21 giorni, potrà davvero succedere di tutto e, con un meccanismo arzigogolato, si potrebbe arrivare alle semifinali: poi si sognerà…

 

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