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Basket Femminile: Schio campione, onore a Ragusa, riviviamo tutta la stagione
Si è chiusa ieri con l’ultimo atto della Finale scudetto il campionato di basket femminile italiano. Una stagione bellissima ed emozionante e che ha visto la giusta cornice in una serie finale emozionante e piena di colpi di scena. Alla fine a trionfare è stata per la sesta volta nella sua storia la Famila Schio, che ha rispettato i favori di inizio anno, ma che ha dovuto faticare molto più del previsto, essendosi trovata sul suo cammino una meravigliosa avversaria come Ragusa, che ha davvero cullato il sogno tricolore.
Alla fine la maggior esperienza della venete ha prevalso e nel momento decisivo le campionesse di Schio hanno fatto la differenza. Soprattutto ha vinto il gruppo italiano della Famila, quello capeggiato da Sottana, Macchi e Masciadri, che nel momento più importante della stagione si è ritrovato trascinando la squadra in gara 4 e gara 5. Il premio di MVP va, però, assegnato ad una monumentale Erlana Larkins, che ha letteralmente dominato la scena in queste finali, chiudendo con una media superiore ai quindici punti in ogni gara. Un applauso va fatot anche a coach Mendez, che ha saputo tenere tranquilla squadra dopo la clamorsa sconfitta di gara 3, portandola all’impresa in Sicialia davanti a 4000 persone pronte a festeggiare. Una squadra è grande proprio in questi momenti.
Se Schio ha dovuto lottare e combattere fino all’ultimo grande merito va dato alla Passalacqua Ragusa, che esce dal PalaCampagnola a testa altissima, dopo aver disputato una stagione fantastica. Da neopromossa ha saputo stupire fin dalle prime giornate e la sorpresa in poco tempo si è trasfortmata in realtà. In stagione regolare ha chiuso al secondo posto, lottando fino all’ultimo per il primo posto e poi giocando dei playoff perfetti, sfiorando il tricolore. Dopo due anni una squadra è finalmente riuscita ad espugnare il campo di Schio e quella vittoria in gara 3 sembrava davvero essere quella decisiva per le siciliane, che si sono trovate a 40 minuti da uno storico Scudetto. Forse è mancata quell’esperienza necessaria in quelle occasioni e forse un pizzico di “paura di vincere” è subentrata a Malashenko e compagne. Alla fine questa finale deve essere vista come un punto di partenza per la prossima stagione, dove l’obiettivo sarà quello di lottare un’altra volta per il titolo e cercare questa volta di vincerlo.
Una stagione che ha avuto il suo culmine nel duello tra queste due grandi squadre, ma non possiamo dimenticare certamente altre compagini come Lucca ed Umbertide, che in semifinale hanno provato a mettere i bastoni tra le ruote a queste due corazzate, riuscendo almeno a strappare una vittoria nella serie.
Ci si aspettava molto di più dal Lavezzini Parma, che ha deluso durante l’anno e che alla fine è stato piegato ai quarti proprio dall’Acqua&Sapone, ma la semifinale doveva essere un obiettivo minimo per la formazione emiliana. Tra le terribili neopromosse c’è anche La Spezia, che può vantarsi di essere l’unica squadra insieme a Ragusa ad aver battuto Schio e che nella prima parte dell’anno ha sognato in testa alla classifica.
Purtroppo anche quest’anno non sono mancati i problemi legati ai ritiri delle formazioni durante l’anno o addirittura di partite vinte a tavolino per la rinuncia della squadra avversaria di giocare in trasferta. Quest’anno l’esempio lampante è stato il Cus Chieti, che dopo un girone di andata chiuso a zero punti e con alcune sconfitte davvero imbarazzanti e con distacchi intorno ai -50, è stato estromesso dalla Lega per problemi economici. La speranza è quella di ripartire il prossimo anno con un campionato corretto fino all’ultima giornata e che non faccia perdere di credibilità a tutto un movimento che vuole crescere e che con lo spettacolo della finale ha mostrato a tutti le bellezze di questo sport.
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andrea.ziglio@olimpiazzurra.com
foto pagina Fb Famila Schio