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Canoa, Coppa del mondo Milano: l’Italia s’è desta!

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Si può tornare a sognare. L’Italia della canoa velocità esce dalla tappa di Milano con la consapevolezza di aver decisamente ridotto il gap con il resto del mondo. Una spedizione che ha regalato agli azzurri ben quattro medaglie in specialità olimpiche: il bronzo di Matteo Torneo (leggi qui le dichiarazioni) e Giulio Dressino nel K2 1000, l’argento del K4 1000m di Nicola Ripamonti, Albino Battelli, Alberto Ricchetti e Mauro Crenna, il bronzo di Matteo Florio nel K1 200m e il bronzo nel K2 200 m conquistato sempre dal mantovano in coppia con Manfredi Rizza.

E’ davvero difficile dire quale di queste medaglie sia la più bella perché tutte e quattro sono state ottenute da atleti molto giovani e con tempi davvero buoni. Forse il K4, il fiore all’occhiello di un movimento che, in caso di qualificazione a cinque cerchi, permette di schierare altre due barche corte alle Olimpiadi. Già competitivo lo scorso anno con la finale iridata sfiorata, rispetto a Duisburg l’età media si è abbassata ulteriormente con l’inserimento di Alberto Ricchetti (1985) al posto di Luca Piemonte (classe 1978). L’omegnese, il più giovane a Pechino 2008 dove arrivò ai piedi del podio sempre con il K4, è ora il veterano del gruppo, vista l’età dei suoi tre compagni nati tra il 1989 e il 1991. Gli azzurri sono andati forte sia con vento contrario che con vento favorevole, mettendosi alle spalle nazioni di rilievo come la Serbia, ancora alla ricerca della giusta amalgama e la Slovacchia, settima nella finale iridata di Duisburg 2013. L’unico equipaggio a precederli è stato quello spagnolo, altro quartetto con un età media bassa e in netta crescita dopo l’ottavo posto ai Mondiali dello scorso anno. 

Se il K2 1000m di Torneo e Dressino è probabilmente la barca col potenziale più elevato, promette bene anche il K2 200m di Manfredi Rizza e Matteo Florio, terzo a pochi centesimi dai russi campioni del mondo in carica Postrygay-Dyachenko. Davvero encomiabile Florio, capace in pochi minuti di mettersi al collo due medaglie di bronzo. Un week-end da incorniciare per il mantovano, bravo a estromettere dalla finale del singolo il campione mondiale in carica Petter Ostrom e a battere nell’atto conclusivo atleti di livello come l’ecuadoregno Cesar De Cesare.

“Sapevamo di essere competitivi ma non ci aspettavamo di arrivare così in alto, soprattutto perché Matteo aveva già disputato il K1 racconta in esclusiva Manfredi Per quanto riguarda la preparazione,  ci tenevamo parecchio a far bene in casa però non abbiamo tralasciato gli obiettivi importanti che sono Europei e Mondiali, dove sono sicuro arriveremo ancora più in forma”. 

I segnali di rinascita del kayak non devono far passare in secondo piano il settore canadese. Dal leader del movimento Sergiu Craciun, sempre tra i migliori nel C1 1000 metri al fratello Nicolae che in coppia con Daniele Santini si è portato a casa la medaglia d’oro nel C2 200m. Quel che conta di più è tuttavia il nono posto nei 1000 metri, specialità olimpica dove i talentuosi italiani potranno sicuramente dire la loro nei prossimi anni. In attesa di belle notizie anche dal settore femminile, non bisogna dimenticare Maximilian Benassi, indisponibile per la tappa milanese, ma pronto a dire la sua nei prossimi appuntamenti internazionali.

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francesco.drago@olimpiazzurra.com

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