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Cristina Trani: “Il pattinaggio a rotelle non è alle Olimpiadi perché Italia troppo forte”

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Cristina Trani a Novembre si è laureata per la prima volta in carriera campionessa del mondo nella categoria singolo femminile di pattinaggio artistico a rotelle. La romana aveva già conquistato sempre nella rassegna iridata un argento nel 2012.

Riguardo alla fantastica medaglia d’oro e alle sue sensazioni, la campionessa azzurra traccia un bilancio e racconta della sua carriera ormai agli sgoccioli“A circa cinque mesi dalla vittoria mi sento soddisfatta e felice di aver raggiunto ciò per cui ho lavorato tanto e mi sento serena nella decisione di smettere di pattinare e dedicarmi a quello che sarà il mio futuro”.

Ora chela ventitreenne italiana ha lasciato l’agonismo le piacerebbe far crescere nuovi talenti:“Sto cominciando ad allenare e vorrei rimanere il più possibile nel mondo del pattinaggio perché è parte della mia vita, però mi sto dedicando principalmente allo studio: dato che questo sport non è olimpico, non dà da vivere”.

Infine, parlando della mancata Olimpiade per il pattinaggio a rotelle, la Trani afferma: “Io penso che non prenda parte ancora ai Giochi Olimpiaci a causa della sproporzione troppo grande tra gli atleti italiani e quelli del resto del mondo: non può partecipare alle Olimpiadi uno sport dove le medaglie sono particolarmente concentrate in una sola nazione. Consapevoli di ciò molti allenatori italiani si sono adoperati per far crescere buone scuole di pattinaggio anche all’estero e ai Mondiali dell’anno scorso si sono iniziati a vedere frutti di questa collaborazione”.

 

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eleonora.baroni@olimpiazzurra.com

 

 

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