Europa League: Juventus, vietato fallire. Conte si gioca la credibilità europea

Vietato fallire. Nel ritorno della semifinale di Europa League contro il Benfica, la Juventus è chiamata a ribaltare il 2-1 dell’andata per accedere alla finale di casa. Non raggiungere l’atto conclusivo – è bene dirlo chiaramente – rappresenterebbe un fallimento per Antonio Conte.

L’ennesimo, dato che da quanto guida la Juventus ha sì conquistato due scudetti (quasi tre, manca un punto), mancando però sempre la gloria in campo europeo. Nel 2013 la Vecchia Signora si è inchinata ai quarti di finale di Champions League contro il Bayern Monaco futuro vincitore, quest’anno è arrivata addirittura una cocente eliminazione ai gironi per mano del Galatasaray. Con tutto il rispetto, ben più di una spanna sotto ai bianconeri. L’Europa League, competizione minore ma pur sempre importante da vincere, vede la Juventus superiore come rosa, tradizione ed esperienza a tutte le altre partecipanti. L’obiettivo dichiarato da tutti è la vittoria, ma la partita del da Luz ha evidenziato per l’ennesima volta i limiti europei del tecnico pugliese.

A Lisbona è infatti andata in scena una gara presuntuosa da parte dei campioni d’Italia, già sicuri di avere in tasca il pass per la finale. Poca attenzione – limpido esempio il gol subito su palla ferma dopo due minuti – e scelte tecniche rivedibili, come Fernando Llorente in panchina insieme a Pablo Daniel Osvaldo, arrivato proprio per giocare l’Europa League a raramente titolare. Mirko Vucinic, sfumato il trasferimento all’Inter, non segna da mesi e oltre a Carlitos Tevez è mancato l’uomo offensivo in grado di fare la differenza. Illogico pensare ad un turn-over in semifinale prima di una trasferta sul campo del Sassuolo, eppure è stato così. Questa Juventus, per vincere, ha bisogno di giocare sempre al massimo. Dentro Tevez e Llorente e sarà più facile scardinare il fortino rosso del Benfica, ma attenzione ai contropiedi. Antonio Conte non può fallire.

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