Artistica
Ginnastica, l’Italia fatica in Europa con le difficoltà! Ma è la migliore al libero: i numeri
Si è discusso moltissimo sulle difficoltà presentate dall’Italia durante i recenti Europei. Queste alcune delle frasi che più si sono sentite durante la scorsa settimana: elementi troppo semplici rispetto al livello internazionale, incapacità di esibire qualcosa di davvero arduo, D Score che non consentono di ambire alle posizioni di vertici.
Siamo andati ad analizzare questi benedetti D Score per quanto riguarda le cinque Nazionali classificatesi ai primi cinque posti in quel di Sofia (Romania, Gran Bretagna, Russia, Germania e ovviamente Italia), sia nel turno di qualifica che in finale (Svizzera, Belgio e Spagna sono abbondantemente indietro).
Ebbene sono emerse delle cose molto interessanti.
Innanzitutto l’Italia ha il D Score assoluto più basso delle cinque “dirette” avversarie: 67.9 sia nell’atto conclusivo che nell’eliminatoria (le altre quattro formazioni hanno invece avuto delle variazioni).
Paghiamo subito in partenza ben due punti da una favolosa Gran Bretagna che presenta le difficoltà più alte del circuito (70.0 in finale, addirittura 70.4 in qualifica) e che punta quasi tutto su questo aspetto per arrivare in alto (e infatti l’argento finale le ha ampiamente premiate, ed era davvero arduo fare la gara su di loro…).
Anche la grande Romania accusa qualche decimo di distacco dalle spettacolari suddite di sua Maestà. Da annotare, però, che la grande differenza si fa sui rispettivi attrezzi di punta: 19.1 per le britanniche alle parallele (dove solo la Russia riesce a contenerle con 18.8; mentre la Romania si ferma a 16.4, praticamente lo stesso livello dell’Italia); 18.2 per la Romania alla trave contro il 17.1 della trave, inferiore anche rispetto all’Italia.
Ecco le azzurre, trascinate da Vanessa Ferrari, sono state eccezionali al corpo libero: un superlativo 17.7 che è il D Score più alto in assoluto della manifestazione in questa specialità, al pari della Romania (ma in qualifica).
Dunque l’Italia esce con: il primo posto al corpo libero (17.7), il terzo alla trave (17.2), il quinto alle parallele e il terzo al volteggio. Notoriamente gli staggi sono il nostro tallone d’Achille: i D Score e le cadute in finale lo testimoniano (ma sono due fatti non collegati tra loro, perché se avessimo esibito elementi più difficili, sarebbe aumentata radicalmente anche la possibilità di sbagliare).
Il lavoro da fare è tanto, ma si può fare. E anche qui, ripeto: la richiesta di aumentare i coefficienti viene proprio da Enrico Casella che giustamente ha subito capito quale era il nostro problema, semplicemente confermato dai crudi numeri che rispecchiano e spiegano qualsiasi situazione. Senza se e senza ma. Incontrovertibili, a differenza dei giudizi personali. Ora, se neanche i numeri possono essere analizzati, davvero c’è qualcosa che non funziona. Perché su un’opinione si può discutere quanto si vuole, ma su dei numeri proprio no…
Clicca sul link seguente (sulla scritta “D Score” in azzurro) per accedere allo schema dettagliato dei vari D Score: Nazione per Nazione, attrezzo per attrezzo, ginnasta per ginnaste, sia in qualifica che in finale agli ultimi Europei, con tutte le somme specifiche in modo che ciascuna possa farsi le proprie analisi personalizzate.
N.B. (Nota Bene): Si prega di leggere attentamente quanto scritto prima di commentare fraintendendo. Si prega altresì di notare che si stanno facendo solo delle analisi con dei numeri, che non possono essere assolutamente opinabili perché semplicemente veritieri. Si prega altresì di notare che non si sono espressi giudizi personali. Si prega altresì di notare che questo articolo prende in considerazione solo le ginnaste femminili seniores. Si prega altresì di notare che lo sport è fatto di numeri e di risultati, che questi vanno sempre presi in considerazione per capire un movimento.