Ciclismo

Giro d’Italia 2014: da mercoledì le prime salite

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Conclusa la breve parentesi irlandese, da domani il Giro d’Italia tornerà sulle strade nostrane. Da Giovinazzo, nell’arco delle prossime 18 tappe i girini si dirigeranno verso Trieste, dove si concluderà la 97^edizione della Corsa Rosa. Ma cosa devono aspettarsi i corridori una volta tornati nel Bel Paese?

La quarta frazione, che si disputerà domani, dovrebbe essere utile solo per riprendere ritmo una volta tornati dal lungo traferimento. Poco più di cento chilometri da Giovinazzo a Bari, con finale in circuito, completamente dedicata ai velocisti. Facile ipotizzare la terza vittoria consecutiva per il tedesco Marcel Kittel, anche se gli avversari faranno di tutto per impedirgli di prendere il largo nella classifica delle vittorie parziali.

Già dal giorno successivo, però, tutto potrebbe cambiare. Niente più piattoni, che lasceranno il posto alle salite, vero e proprio cuore pulsante del Giro. Per la prima volta gli uomini di classifica potrebbero essere chiamati a testarsi in un testa a testa, anche se le difficoltà della tappa non sono certo insormontabili. Da Taranto a Viggiano, 203 chilometri con 3 GPM. Gli ultimi due, sulla stessa salita, sono molto ravvicinati e intervallati solo da una breve discesa. Difficile che qualche uomo di classifica possa provare a fare la differenza, ma gli abbuoni in cima all’ascesa finale potrebbero fare gola a corridori come Joaquim Rodriguez, veloci in volate ristrette e rimasti attardati a causa della cronosquadre di Belfast.

Ancora più insidiosa potrebbe risultare la quinta tappa, da Sassano a Montecassino: ben 247 chilometri che si concluderanno al termine di una salita di 8 chilometri. La pendenza media non è elevata, e per questo non dovrebbero esserci distacchi tra i big, ma la distanza potrebbe mettere in difficoltà coloro che ancora non hanno trovato la condizione giusta. Anche in questo caso l’arrivo in volata (molto ristretta) potrebbe regalare secondi preziosi a qualche uomo di classifica abbastanza veloce per imporsi. La sesta frazione, da Frosinone a Foligno, potrebbe essere favorevole alle fughe, con una prima parte molto mossa e un finale di tappa senza particolari difficoltà altimetriche. Le squadre dei big potrebbero lasciare, in questo caso, la leadership della generale ad altri team senza vere e proprie velleità di mantenere la Rosa fino al termine del Giro.

Da questo scenario emerge come nei prossimi giorni non ci dovrebbero essere particolari sconvolgimenti in ottica classifica generale, anche se i corridori si troveranno davanti le prime tappe impegnative di questo Giro. Dal prossimo fine settimana si inizierà a fare sul serio e da lì in poi’ bluffare non sarà più possibile: per vincere e rimanere nelle prime posizioni bisognerà avere le gambe.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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