Ciclismo
Giro d’Italia 2014: Fabio Aru in rampa di lancio
Fabio Aru è l’orgoglio della Sardegna, meravigliosa e aspra terra di mare e campagne che non può vantare una grandissima tradizione ciclistica e forse, proprio per tale ragione, si è stretta attorno a questo quasi ventiquattrenne di Villacidro.
Del resto Aru ha qualcosa che lo fa apparire come un predestinato delle due ruote e delle montagne in particolare: da dilettante, due vittorie al durissimo Giro della Valle d’Aosta, un Toscana-Terra di Ciclismo, una Bassano-Montegrappa e un Giro delle Valli Cuneesi; insomma, quando la strada va all’insù, Fabio c’è. E lo ha confermato anche da professionista: al debutto, nell’estate 2012, arriva subito secondo in una tappa dell’USA Pro Cycling Challenge. Nel 2013, prima stagione completa a fare da scudiero a Vincenzo Nibali, chiude al quarto posto il Giro del Trentino, sfiora il successo a Kitzbuhel nel Giro d’Austria e soprattutto disputa un Giro d’Italia d’altissimo profilo, con il quinto posto alle Tre Cime di Lavaredo, salita mitologica, nella giornata che incorona proprio Nibali re del freddo e della corsa rosa.
Probabilmente i due isolani si sono capiti subito e Vincenzo ha iniziato a trasmettere un po’ della sua grande esperienza al giovane sardo; fatto sta che quest’anno Fabio potrebbe avere già la prima opportunità da capitano in una grande corsa. Non ha disputato troppe gare in questi mesi, come se si volesse preservare: al Trentino è sempre stato con i primi e ha chiuso al settimo posto la classifica finale. In casa Astana, il Giro d’Italia sarà un affare tra lui e Michele Scarponi, due corridori all’opposto sul piano anagrafico, ma due scalatori generosi e spettacolari: la strada dirà chi dei due potrà giocarsi le carte per un posto sul podio a Trieste. Aru è un patrimonio del ciclismo azzurro, e non bisogna certo pretendere che già in questo Giro faccia sfracelli, perché il futuro è dalla sua parte e l’esperienza gioca un ruolo fondamentale nelle grandi corse a tappe: tuttavia, la convinzione è che Fabio possa essere sin da ora in rampa di lancio, pronto a stupire sulle Alpi.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com