Ciclismo

Giro d’Italia 2014: la pioggia, Bouhanni e Nizzolo

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Al di là dell’aver riportato la Francia sul trono delle volate di un grande giro dopo parecchio tempo, quanto fatto da Nacer Bouhanni nello sprint di oggi è molto significativo anche per un’altra ragione: ad una dozzina di chilometri dal traguardo, infatti, il francese sembrava tagliato fuori per via di un guasto meccanico che gli aveva fatto perdere la ruota del gruppo.
Tuttavia, grazie all’aiuto dei preziosi compagni di squadra e, per la verità, di una scia ben più che generosa della propria ammiraglia, l’atleta della FDJ è riuscito a chiudere il buco in breve tempo e poi, sempre trainato dai compagni, a risalire il plotone a tutta velocità, scampando scivolate e cadute; ciliegina sulla torta, una curva finale affrontata in modo deciso e secco, senza paura, per lanciarsi di potenza negli ultimi duecento metri. Insomma, un numero sia sul piano atletico, sia sul piano tattico, veramente d’alta scuola.
Primo dei battuti, nell’ennesima giornata baciata dalla pioggia che ha creato un pericolosissimo mix con il particolare e imperfetto asfalto di alcuni tratti di gara, è stato Giacomo Nizzolo. Terzo a Belfast, secondo a Bari, il venticinquenne brianzolo sta dimostrando, come già fatto nella scorsa edizione della corsa rosa, di essere ormai uno sprinter in grado di giocarsela con chiunque. Ci vuole solo un pizzico in più di convinzione, forse anche di fortuna, per poter centrare il primo e ormai meritato successo di assoluto rilievo: oggi, ad esempio, la pioggia lo ha tradito costringendolo ad affrontare con eccessiva prudenza l’ultimo tornante. Da qui a Trieste ci saranno altre occasioni per gli atleti come lui e siamo convinti che Giacomo riuscirà finalmente a mettere la propria ruota davanti a quella di tutti gli altri.

foto tratta da trekfactoryracing.com

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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