Ciclismo
Giro d’Italia 2014: le chiavi tattiche della corsa
Testa, gambe e cuore. Tre caratteristiche essenziali per puntare al successo finale di un grande Giro. Dopo aver presentato tutti i corridori partecipanti, le tappe e le personalità di spicco presenti al prossimo Giro d’Italia, proviamo ad analizzare quali situazioni tattiche potrebbero svilupparsi in ottica classifica generale.
Gli occhi di tutti, ovviamente, saranno puntati su Nairo Quintana. Il corridore della Movistar, ancora giovanissimo, partirà per la prima volta con i gradi di capitano unico in una corsa di tre settimane. Data la giovane età, per lui è anche un banco di prova importante per capire come gestire i compagni di squadra nella situazioni più complicati. La squadra spagnola non dovrebbe avere grossi problemi nella prova a cronometro per team e questo dovrebbe farlo partire senza particolari preoccupazioni dalla seconda tappa. Nelle frazioni più impegnative può puntare su Igor Anton ed Eros Capecchi, entrambi molto dotati in salita. La loro presenza potrebbe essere fondamentale per pilotarlo sino agli ultimi chilometri, all’interno dei quali potrebbe poi provare a fare la differenza in prima persona. In pianura potrebbe essere fondamentale l’apporto di due cronoman come Jonathan Castroviejo e Adriano Malori. Per lui sarà importantissimo rimanere nelle prime posizioni del gruppo per evitare problemi.
Il rivale principale dovrebbe essere Joaquim Rodriguez: il corridore della Katusha può contare sul fido Daniel Moreno, che probabilmente lo scorterà anche alla sala da pranzo degli hotel il giorno di riposo. Altra risorsa importante potrebbe essere Luca Paolini, fenomenale nel leggere la corsa. Difficile, per il Purito, inventarsi qualcosa: negli arrivi misti però potrebbe provare sempre a rosicchiare secondi agli avversari sfruttando le sue doti da scattista.
Chi potrebbe veramente fare la differenza in salita grazie alla squadra è l’Astana. Fabio Aru e Michele Scarponi partono con ambizioni di classifica, ma al loro fianco ci saranno Mikel Landa, visto in versione extralusso al Giro del Trentino, Paolo Tiralongo e Valerio Agnoli. Questi 5 corridori potrebbero provare a mettere seriamente in difficoltà tutti gli altri, anche se forse manca una prima punta che possa poi dare il colpo di grazie agli avversari nelle fasi decisive delle frazioni più impegnative dato che nè Aru nè Scarponi attualmente offrono garanzie di podio.
Potrebbe rivelarsi interessanti anche il tandem BMC composto da Cadel Evans, il capitano, e Samuel Sanchez, già essenziale durante le classiche delle Ardenne per Gilbert. Ormai esperti, questi due corridori offrono garanzie di alto livello in salita e potrebbero provare ad inventarsi qualcosa per ribaltare le gerarchie che sembrano esserci alla vigilia della gara.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Tour de France