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Ciclismo

Giro d’Italia 2014: le pagelle della 14ma tappa, gli azzurri volano!

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164km da Agliè a Oropa, la salita storica di Marco Pantani. Nella 14ma tappa si accende il Giro d’Italia 2014: vittoria splendida di Enrico Battaglin davanti a Dario Cataldo a sottolineare la grande giornata per il ciclismo italiano, alla grande anche con Pozzovivo e Aru, tra i più in forma dei big. Andiamo a vedere le pagelle.

Enrico Battaglin, voto 10: arriva la seconda vittoria al Giro d’Italia per il ventitreenne della Bardiani dopo quella in volata a Passo San Bruno dello scorso anno. Questa però è ancora più bella, sia per l’importanza del luogo, la salita di Oropa, che per come è arrivata: grandissima sagacia tattica per Battaglin che sale con il suo ritmo nei primi chilometri, raggiunge Cataldo e Pantano e li batte con una fantastica rimonta negli ultimi venti metri. Dopo la brutta caduta del 2013, proprio al Giro, sembra essere tornato quel grandissimo talento che aspettavamo: è il nuovo Moreno Argentin?

Dario Cataldo, voto 8: molta sfortuna per il corridore della Sky in questo Giro. Il 29enne di Lanciano, partito con i gradi di capitano in questa Corsa Rosa è stato uno di quelli che ha più pagato la maxi-caduta di Montecassino, perdendo subito diversi minuti e dando addio alle chance di lottare per la classifica generale. Da quel giorno Cataldo ha provato a puntare ad una tappa. Ancora sfortuna nella cronometro di Barolo, nella quale è perseguitato dalla pioggia, e oggi, quando, dopo una gara corsa al meglio, viene raggiunto da Battaglin negli ultimi 20 metri. Un secondo posto da non buttare via, per la vittoria c’è ancora l’ultima settimana.

Jarlinson Pantano, voto 8: quindici anni dopo la fantastica impresa di Marco Pantani, che dopo un problema meccanico recuperò fior fior di corridori lungo la salita di Oropa andando a vincere in Maglia Rosa, un suo (quasi) omonimo prova a ripercorrere quella storia. Il colombiano resta con Cataldo lungo tutta l’erta finale, prova a partire negli ultimi 200 metri ma si accorge di non avere più le gambe e chiude in terza posizione.

Jan Polanc e Mattia Cattaneo, voto 7: la Lampre Merida non è solo Diego Ulissi. I due giovani centrano la fuga giusta e si vanno a giocare la tappa. Due piazzamenti (quarto e ottavo) che fanno morale sia per loro che per la squadra. E vista l’età la coppia di scalatori della Lampre promette davvero bene: per lo sloveno 22 anni, mentre l’azzurro, vincitore del Giro dilettanti qualche anno fa, ne deve ancora compiere 24. Ottimo il vivaio per una delle due compagini azzurre rimaste nel World Tour.

Domenico Pozzovivo, voto 8: seconda salita impegnativa e secondo attacco per il capitano dell’AG2R che guadagna altri secondi su Uran e Evans. Visto lo stato degli altri scalatori il lucano ha deciso di far aumentare il ritmo della propria squadra per poi partire con un attacco secco che ha messo in difficoltà tutti tranne Quintana, che non collabora lungo gli ultimi 3km, ma poi lo batte in volata. Pozzo e il colombiano sembrano essere i più forti in salita, domani ci sarà un’altra dimostrazione a Montecampione?

Nairo Quintana, voto 6.5: indecifrabile. Perde tantissimo dai più forti nella crono di Barolo, non è sembrato mai così in forma da poter staccare tutti, non fa lavorare mai la propria squadra, parla di un problema respiratorio e poi? Resta sulla ruota di Pozzovivo dopo il fantastico attacco del lucano, non gli dà neanche un cambio e poi sprinta guadagnando quattro secondi sull’azzurro. Il modo di fare non ci è piaciuto, la sua pedalata sì.

Fabio Aru, voto 7.5: a vederlo in faccia, già sulla salita di Bielmonte, una delle più facili di giornata, il talento sardo dell’Astana sembra già stanco e potersi staccare da un momento all’altro. Dopo l’attacco di Pozzovivo si stacca, ma salendo con un passo regolare riesce a rimontare posizioni su posizioni e addirittura a chiudere con il lucano sullo striscione d’arrivo, guadagnando sugli altri rivali. Nei prossimi anni potrà vincere una grande corsa a tappe, quest’anno però è già vicinissimo ai migliori.

Rigoberto Uran e Cadel Evans, voto 5.5: erano apparsi i più in forma ad inizio Giro, non a caso sono gli unici due tra i big che hanno vestito la Maglia Rosa, ma oggi a Oropa sono sembrati i meno performanti in salita. Il colombiano leader della generale a fine gara non ne fa un dramma, sono soli 25 i secondi persi. Il problema per loro è: se oggi in tre km ne hanno persi venticinque, quando si comincerà a far sul serio quanti ne perderanno?

Alpe Noveis, voto 4: nessun problema contro la salita, apparsa davvero adatta al Giro sia per strade che per pendenze. Ma qual è stata l’utilità di metterla a così tanti chilometri dal traguardo? La colpa va agli organizzatori, ma anche ai corridori che l’hanno affrontata davvero con un passo turistico (Alessandro Petacchi a tirare in gruppo con Nacer Bouhanni tra i primi del plotone). Il ciclismo moderno ormai vive il suo spettacolo tutto sulla salita finale, mai nessuno che azzardi a far saltare il banco a più di 50km dall’arrivo.

Pierre Rolland, voto 7: la media tra il coraggio (otto) e le gambe (sei). Il francese con la sua Europcar organizza uno splendido attacco assieme all’encomiabile tedesco Bjorn Thurau, che tira per tutto il Bielmonte e anche nella successiva discesa nella quale si ritrovano Quemeneur, uno dei reduci della fuga del mattino. Arrivato sulla salita di Oropa, rimasto da solo, il transalpino non riesce a fare la differenza assieme a Ryder Hesjedal e quasi si fa riprendere dai big della classifica. Per lo sforzo messo in atto i 13” guadagnati sono nulla, ma apprezziamo molto Rolland che almeno ci ha provato.

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Foto: Twitter Team Sky

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