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Giro d’Italia 2014: Michael Rogers arriva da solo a Savona! Spettacolo ad inizio tappa

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Al termine di una lunghissima tappa, 249 chilometri, da Collecchio a Savona, Michael Rogers può alzare le braccia al cielo. Non sono stati facili, per il corridore della Tinkoff-Saxo, gli ultimi mesi, che l’hanno visto prima positivo al clenbuterolo e successivamente scagionato in quanto vittima di una contaminazione alimentare. Oggi l’australiano può finalmente festeggiare nell’undicesima tappa del Giro d’Italia 2014 grazie ad una bell’azione del finale. 

Le prime fasi della corsa, per circa tre ore, sono state molto intense. Nei primi 60 minuti di gara il gruppo ha volato oltre 50 chilometri nonostante un leggero falsopiano ascendente, ma nessuno è riuscito a portar via la fuga giusta. La prima vera azione si è sviluppata sul Passo Cento Croci, composta da 24 uomini. Anche questo tentativo, però, dopo che Julian Arredondo è passato in prima posizione sul GPM, è stata parzialmente riacciuffata dal plotone.

Tra la discesa e la fase successiva, finalmente, si  è creato il tentativo giusto, composto da: Bongiorno e Barbin (Bardiani-CSF), Moser (Cannondale), Mourey (FDJ.fr), Monsalve (Neri-Alé), Quemeneur, Sicard e Thurau (Europcar), Preidler (Giant-Shimano), Moreno e Vorganov (Katusha), Deignan (Sky), Roche e Rovny (Tinkoff-Saxo). Tra coraggiosi e delusi dei primi 10 giorni di corsa, sembrava quasi destinato ad arrivare al traguardo per giocarsi il successo.

Il gruppo, proprio in discesa, si era anche spezzato a causa di una caduta, e per diversi chilometri ha proseguito diviso in diversi tronconi che si sono inseguiti lungo il percorso, per poi arrivare a ricongiungersi. Di fatto, però, tutti sono stati costretti a spingere nella prima fase della corsa, corsa a velocità quasi folli. Esclusa dalla fuga della mattina, l’Androni-Venezuela ha fatto il ritmo in testa al gruppo per gran parte della frazione odierna. Il vantaggio dei battistrada, arrivato circa a 5′ come massimo, è sceso vertiginosamente sulla riviera ligure che ha condotto i corridori verso il Naso di Gatto, ascesa che ha caratterizzato il finale di corsa.

Già sulle prime rampe della salita il gruppo di testa si è frazionato molto, ma presto tutti i componenti della fuga sono stati ripresi. Il primo a piombare sulla testa della corsa è stato il colombiano Julian Arredondo (Trek Factory), detentore della maglia azzurra di leader della classifica dei GPM. A circa 3 chilometri dalla vetta della salita, posta a 28 chilometri dal traguardo, Edoardo Zardini ha provato a riportarsi sulla testa della corsa con un bello scatto dal  gruppo. Dopo il corridore della Bardiani-CSF ci ha provato anche Franco Pellizotti (Androni), seguito da Pierre Rolland (Europcar), come sempre molto attivo. Questi due contrattaccanti sono stati raggiunti da Alberto Losada (Katusha): questi tre hanno ripreso Zardini, Preidler (in fuga dalla mattina) e Arredondo. Formatosi un gruppetto di 6 corridori, questi si sono lanciati in discesa verso il traguardo.

Il plotone, tirato da BMC e OmegaPharma-QuickStep, ha velocemente ricucito lo strappo, andando a riassorbire gli attaccanti a 24 chilometri dal traguardo. Una volta entrati nei 20 chilometri finale dal gruppo si è avvantaggiato, proprio in discesa, l’australiano Michael Rogers (Tinkoff-Saxo), che in breve tempo ha guadagnato 20” sugli inseguitori.

Nei chilometri successivi il suo margine di vantaggio è salito, fino a superare i 40”: le difficoltà dovute alla distanza della tappa e all’attacco in solitaria si sono fatte sentire specialmente nei chilometri finali, ma il gruppo, privo di squadre organizzate, è riuscito solo ad avvicinarsi all’australiano, che fino a poche settimane fa non doveva nemmeno prendere parte a quest’edizione della corsa Rosa. Per lui un bellissimo arrivo in solitaria, nel quale ha potuto godere appieno del prestigioso successo odierno.

Il gruppo dei big è arrivato a 10” dal vincitore regolato dal tedesco della Giant-Shimano Simon Geschke, seguito da un finalmente brillante Enrico Battaglin (Bardiani), terzo. Quarta posizione per Wilco Kelderman (Belkin Pro Cycling) a caccia di abbuoni, mentre Gianluca Brambilla (Omega) e Moreno Moser hanno chiuso rispettivamente in quinta e sesta posizione.

In classifica generale non ci sono stati sconvolgimenti, ma Diego Ulissi, vittima di una caduta nella prima parte della tappa, non è riuscito a tenere le ruote dei migliori. Cadel Evans si è confermato leader della classifica generale gestendo al meglio una frazione a tratti molto complicata.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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