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Giro d’Italia 2014: Quintana e Pozzovivo all’attacco? Uran in difesa, Aru invece…

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Domani, con il tappone tra Ponte di Legno e Val Martello che dovrebbe essere confermato secondo quanto riportato nelle ultime ore (clicca qui per saperne di più), entreremo nell’ultima e decisiva settimana del Giro d’Italia 2014. Rigoberto Uran, in maglia rosa, è chiamato a difendersi dagli attacchi degli avversari, in qualche modo obbligati ad attaccare in virtù del loro distacco in classifica maturato con la cronometro dei vini.

Le ultime frazioni impegnative ci hanno detto che il colombiano dell’OmegaPharma-QuickStep spesso e volentieri non riesce a tenere il ritmo dei migliori quando la strada si impenna. Nonostamnte questo, però continua a difendersi ottimamente, perdendo solo una manciata di secondi per ogni salita. Probabilmente Uran punta ancora sulla scalata al Monte Grappa, una crono individuale, per ampliare ancora di più il proprio vantaggio in classifica. Già da domani, però, lo spazio per attaccarlo è tanto. Se dovesse rivelarsi fragile come ad Oropa e a Montecampione potrebbero risultargli indigeste già Gavia e Stelvio, per non parlare di una salita come lo Zoncolan, ultimo giudice di questo Giro d’Italia.

Alle sue spalle è difficile identificare il corridore più pericoloso. Nairo Quintana, suo connazionale in forze alla Movistar, sembra essere in crescita giorno dopo giorno e in seguito alle difficoltà sulle prime salite ora sembra stia ritrovando il colpo di pedale giusto. In linea teorica lui tende a crescere nella terza settimana, e lo spazio per attaccare c’è eccome. Verosimile, per quanto visto fino ad ora, che si possa limitare a scattare solo negli ultimi chilometri, limitandosi ad una rimonta graduale per poi giocarsi il tutto per tutto sullo Zoncolan.

Anche Domenico Pozzovivo, nonostante le mezza debacle di ieri, potrebbe ancora dire la sua. In classifica è praticamente appaiato a Quintana e fino a sabato si era dimostrato il più performante sulle pendenze più importanti. Da valutare le sue condizioni di salute (dopo la tappa di ieri si parlava di bronchite): se dovesse stare bene lo spazio per ribaltare la classifica c’è ancora tutto.

Definitivamente esploso a Montecampione, l’Italia punta anche su Fabio Aru. Conquistato il primo successo da professionista con un numero stratosferico, ora il sardo si trova decisamente in corsa per il podio e non solo. La maglia rosa non è un’utopia, anche se probabilmente è ancora poco maturo per poter competere con i big mondiali in una situazione così delicata. Non ancora 24enne, tra l’altro, potrebbe pagare lo sforzo, più mentale che fisico, profuso ieri. Di certo, però, non sarebbe giusto porsi limiti: quel che viene poi è ben accetto.

Nonostante siano ancora sul podio provvisorio, nè Rafal Majka nè Cadel Evans sembrano avere i mezzi per fare la differenza nelle prossime tappe. Il loro obiettivo potrebbe essere quello di difendere un’eventuale podio o una top 5 dagli attacchi di quei corridori che fino ad ora hanno mostrato di avere una marcia in più sulle aspre pendenze delle prossime salite.

La situazione è ancora molto aperta e solo nei prossimi giorni potrebbe delinearsi in maniera più precisa. In fondo, le tappe più impegnative devono ancora arrivare. 

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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