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Internazionali d’Italia 2014: Fognini in crisi e l’esempio Schiavone da seguire

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Il tennis italiano quest’oggi si divide tra la gioia per la splendida vittoria di Francesca Schiavone e l’immensa delusione per l’eliminazione al primo turno di Fabio Fognini. In poche ore il pubblico presente sul centrale è passato dall’euforia e dagli applausi per la milanese, al dispiacere e ai fischi per il ligure. Era davvero difficile pronosticare l’andamento dei due incontri, perché tra i due quello di Francesca era sicuramente il più ostico, mentre Fabio avrebbe dovuto passeggiare sul ceco Rosol e poi vincere facile anche il secondo turno e sfidare al terzo turno Federer.

Nel tennis, però, non si vince a parole, ma bisogna farlo sul campo, sacrificandosi, lottando su ogni pallina e stringendo i denti quando tutto sembra andare storto. Purtroppo tutto questo Fognini non lo ha fatto, venendo sopraffatto dalla pressione del pubblico di casa, dai favori del pronostico e da quell’eterna promessa di diventare un grande campione e di riportare un azzurro tra i primi dieci del mondo. Da quel meraviglioso weekend di Coppa Davis, culminato con la vittoria su Murray, sono passate alcune settimane e Fabio non è più riuscito ad esprimersi su quel livello, se non nel torneo di Monaco, e di lui si ricordano solo le varie sceneggiate con arbitri, avversari o giudici di linea. Il ligure non è riuscito a fara quello step psicologico che può davvero cambiargli la carriera e farlo diventare prima di tutto un giocatore migliore. Le qualità tecniche non si discutono, perché Fognini ha davvero grande talento, ma senza la testa non si fa molta strada e soprattutto non si diventa campioni.

Completamente diverso l’atteggiamento di Francesca Schiavone, che dovrebbe essere presa da esempio da uno come Fognini. La milanese arriva da una stagione terribile, con davvero pochissime gioie e con tante delusioni,  che più volte hanno addirittura fatto pensare ad un suo possibile ritiro. Francesca non ha mai mollato, non ha mai cercato scuse e oggi ha dimostrato di essere ancora quella campionessa capace di vincere il Roland Garros. Probabilmente quel livello non lo raggiungerà mai più, ma soprattutto negli occhi e nello sguardo di Francesca abbiamo rivisto quella giocatrice, capace di battere l’avversaria sia sul campo e sia sul piano psicologico.

La giornata azzurra, aspettando Flavia Pennetta, ha regalato un meraviglioso derby tra Simone Bolelli e Stefano Travaglia. Per entrambi non c’era in palio solo un secondo turno a Roma, ma la voglia di riscatto dopo un periodo difficilissimo, che li ha tenuti lontano dal tennis che conta. Bolelli è tornato a vincere un match Atp dopo oltre un anno; mentre Stefano, quando supererà la delusione di questa sconfitta, si renderà conto di aver fatto qualcosa di straordinario, centrando la prima qualificazione al main draw della carriera. Il marchigiano è sempre stato considerato una grande promessa del nostro tennis e solo un gravissimo infortunio al braccio ha messo a repentaglio una carriera, che da oggi può avere un nuovo inizio.

 

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andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

Foto: Tonelli Federtennis

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