Calcio

Italia specchio del Campionato. Prandelli, fiducia ai giovani

Pubblicato

il

Ha atteso la serata dell’ultimo giorno utile per consegnare alla Fifa il fatidico elenco dei 30 (anzi, 31…). Segno che Cesare Prandelli, in fin dei conti, ha dovuto affrontare e risolvere più di un dubbio.

Scorgendo il listone, emergono subito due considerazioni fondamentali. La prima: il ct ha dato voce ai responsi della Serie A; come vedremo, questa Nazionale è lo specchio del Campionato. La seconda: memore della batosta sudafricana, quando l’Italia rimediò la peggior figura della sua storia con una squadra vecchia e svuotata, questa volta il 56enne di Orzinuovi ha investito su una ventata di freschezza e gioventù, affiancando alle nuove leve alcuni veterani fondamentali per carisma, esempio e motivazioni ancora intatte. Due scelte che potrebbero rivelarsi azzeccate.

Partiamo dai portieri. Scontata era la presenza di Buffon e Sirigu. Nelle ultime settimane si erano fatte insistenti le voci per una possibile chiamata di Scuffet. Prandelli evidentemente ha preferito non caricare di troppe aspettative il predestinato dell’Udinese, rimandando a settembre l’investitura ufficiale. Perin e Mirante, dunque, si giocheranno il ruolo di terzo portiere. Chiunque verrà selezionato, possiamo contare su tre numeri uno di grandissima affidabilità.

Veniamo al reparto arretrato. Barzagli, Bonucci e Chiellini, più Paletta: ovvero il blocco della Juventus, più l’oriundo del Parma. Poche avversarie, forse solo Brasile e Spagna, possono contare su centrali di tale valore. Ranocchia, dunque, destinato al taglio. Il vero cruccio ‘prandelliano’, e del calcio italiano dell’ultimo lustro, è rappresentato dai terzini, o esterni bassi per usare un termine più moderno. Su questo reparto il commissario tecnico ha avuto bisogno di più tempo per riflettere e optare per la soluzione migliore. Abate, Maggio e De Sciglio, tra infortuni e tanta panchina, non hanno convinto. Il Campionato ha però messo in luce la rivelazione Darmian, bravo in fase di spinta ma anche con ottime doti di copertura, essendo nato come difensore centrale. Oltretutto il terzino del Torino può giocare indifferentemente a destra o a sinistra. Esistono buone possibilità, dunque, che possa salire sull’aereo per il Brasile. Insieme a lui De Sciglio sembra sicuro, ma spera nel posto anche Pasqual, terzino esperto ed affidabile, che difficilmente sbaglia una partita, come dimostra il rendimento a Firenze nelle ultime due stagioni. Unico sinistro naturale dei terzini convocati, Pasqual potrebbe davvero ambire alla convocazione definitiva. Prandelli, inoltre, ha pensato anche Romulo come eventuale esterno basso. L’italo-brasiliano del Verona, nei piani del ct, prende in sostanza il posto di Giaccherini come giocatore universale, in grado di ricoprire almeno tre ruoli tra difesa e centrocampo ed anche jolly prezioso per un eventuale cambio di modulo in talune circostanze.

I selezionati per il centrocampo riassumono il credo calcistico dell’allenatore, votato alla costruzione e non alla distruzione del gioco. Abbondano giocatori dotati di ottime proprietà di palleggio ed impostazione. Rispetto a Sud Africa 2010, Pirlo avrà una validissima alternativa nell’erede Verratti (se non verrà tagliato…). Anche Thiago Motta e Montolivo garantiscono qualità. Cruciale, forse decisiva sarà però il ruolo di De Rossi, unico vero centrocampista di sostanza del gruppo, all’occorrenza in grado di esprimersi egregiamente anche da difensore centrale. Marchisio farà parte dei 23 e per il ‘Principino’ sarà forse l’ultima occasione per consacrarsi con la maglia azzurra. In Brasile ci sarà il duttile Candreva, da un biennio tra gli italiani più continui e decisivi in Serie A. Rischiano invece Aquilani e Parolo, con il dinamismo e gli inserimenti di quest’ultimo che potrebbero far comodo in una competizione breve come il Mondiale.

Arriviamo poi al reparto che storicamente crea più dibattiti, quello degli attaccanti. Spicca la rinuncia a Gilardino (Toni e Totti erano stati bocciati da tempo) e la presenza di Immobile, Destro e Insigne, ovvero tre giocatori presenti nella finalissima degli Europei Under21 2013 persa con la Spagna. Prandelli ha voluto lanciare un messaggio chiaro, rinunciando all’esperienza in favore di motivazioni e freschezza che potrebbero risultare decisive nel caldo tropicale sudamericano. Quanti attaccanti porterà in Brasile Prandelli? 6, più probabile 5. Sicuri Balotelli, Cerci e Immobile. Restano due posti. L’impressione è che il ct, se constaterà che Giuseppe Rossi avrà recuperato almeno un 70% della condizione fisica, non esiterà a puntare su di lui. I precedenti illustri di giocatori a lungo infortunati, ma poi in qualche modo decisivi ai Mondiali non mancano: dal Ronaldo del 2002, al Totti del 2006. Anche a mezzo servizio, Rossi potrebbe decidere ogni partita in qualsiasi momento e la sua forma non potrà che migliorare nel corso della competizione. Si desume che  Rossi precluda Cassano e viceversa. ‘Fantantonio’ non rientrava più nei piani di Prandelli ed è stato richiamato solo nel caso si dovesse fronteggiare un forfait dell’attaccante della Fiorentina. Resta poi l’ultimo ballottaggio tra Destro e Insigne: molto dipenderà dal modulo con cui il ct deciderà di giocare in Brasile.

In definitiva, a nostro avviso i selezionati sono i migliori possibili. Una rosa che giustamente ha tenuto conto del rendimento dei calciatori durante l’anno, con alcuni innesti giovani in un gruppo collaudato sul quale Prandelli sta lavorando da un quadriennio, anche insegnando un calcio nuovo ed in totale antitesi alla precedente modo di pensare tutto italico. La parola ‘catenaccio’ non compare nel dizionario del ct, al contrario di qualità, collettivo e coraggio di osare.

Andiamo in Brasile a fari spenti, ma con la consapevolezza che batterci non sarà semplice per nessuno. Il Cristo Redentore ci aspetta a braccia aperte a Rio de Janeiro. Nessuno può impedirci di sognare.

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

federico.militello@olimpiazzurra.com

 

1 Commento

  1. Luca46

    13 Maggio 2014 at 23:22

    Credo ci sia poco da discutere, scelte condivisibili. Ora sceglierà chi sta meglio fisicamente con un bonus per Rossi probabilmente.

    • Federico Militello

      13 Maggio 2014 at 23:51

      Io Rossi lo porterei anche su una gamba sola……

      • ale sandro

        14 Maggio 2014 at 15:01

        Anche secondo me Rossi è il giocatore chiave della nazionale, trovo giustissimo ciò che hai scritto riguardo i precedenti di altri campioni come Ronaldo o Totti,quest’ultimo lontanissimo da una condizione accettabile nel 2006 , eppure mise becco in più della metà dei gol azzurri in Germania,cosa che non sempre gli è stata riconosciuta. Rossì lo vedo in una condizione meno approssimativa e per la situazione climatica che ci sarà ,questo è un bene.
        Riguardo le altre scelte avrei visto meglio altri nomi purtroppo esclusi in difesa e centrocampo, in ogni caso si capirà ancora meglio con le chiamate definitive. Prandelli ha dalla sua i risultati fin qui ottenuti, il quarto di finale è alla portata degli azzurri. Poi si vedranno le avversarie rimaste.

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version