Calcio
Mondiali Brasile 2014, le 32 squadre: l’Algeria
Road to Brazil 2014, oggi tocca all’Algeria. La Nazionale africana ha sofferto non poco per strappare il pass iridato nello spareggio contro la Burkina Faso, appannaggio delle Volpi del Deserto solo per la regola dei gol in trasferta. Una squadra piuttosto ‘italiana’, ma destinata probabilmente recitare un ruolo da sparring partner in terra brasiliana.
GIRONE – Il Gruppo H lascia ben poche speranze agli algerini, i più deboli del lotto alla luce della presenza di Russia, Belgio e Corea del Sud. Nel match contro quest’ultima si annidano le flebili speranze di conquistare perlomeno un punto. Le due squadre europee, obiettivamente, sono fuori portata.
STORIA – La storia calcistica dell’Algeria è inevitabilmente legata a doppio filo con la Francia, tant’è che l’affiliazione alla FIFA è avvenuta soltanto nel 1962, in seguito all’indipendenza. Dopo i primi anni di anonimato, il calcio algerino si è rivelato al grande palcoscenico internazionale al Mondiale del 1982, quando sconfisse clamorosamente la Germania Ovest (poi finalista) e superò anche il Cile. Il sogno si infranse a causa della vittoria dei tedeschi sull’Austria, che qualificò le due squadre europee a scapito proprio delle Volpi e scatenò mille polemiche perché apparso combinato, tanto da passare alla storia come Patto di non belligeranza di Gijón. Il periodo d’oro algerino culminò, poi, con la prima e tuttora unica vittoria in Coppa d’Africa (1990). Poi il buio, prima del ritorno al Mondiale nel 2010 e la seconda qualificazione consecutiva, la quarta della storia.
STELLA – Il giocatore di maggior talento e che si presenta come pericolo pubblico n°1 è Sofiane Feghouli, ala pura (e all’occorrenza trequartista) e uno dei pilastri dell’attuale Valencia. Il 24enne cercherà di spaccare in due le difese avversarie e di far valere le sue qualità, che da giovane gli valsero anche l’appellativo di ‘nuovo Zidane’. Più un assistman che un goleador.
ROSA – Come anticipato all’inizio, tra i 30 pre-convocati di Vahid Halilhodzic spiccano alcuni ‘italiani’ militanti in Serie A. Su tutti il napoletano Faouzi Ghoulam, probabile titolare sulla fascia sinistra, e l’interista Saphir Taider, il perno del centrocampo. Nel listone anche il livornese Djamel Mesbah, mentre non hanno trovato spazio il suo compagno di squadra Ishak Belfodil e Hassan Yebda (Udinese). Gli altri elementi di spicco potrebbero essere Yacine Brahimi e Hilal Soudani (trequartista ed ala) e la punta Islam Slimani. A fronte di una minore qualità, le Volpi potrebbero far valere una migliore adattabilità al clima brasiliano, oltre alla consueta fisicità e doti atletiche. Difficilmente, però, basteranno.
AMBIZIONI – La qualificazione è praticamente impossibile e gli uomini di Halilhodzic punteranno a fare principalmente bella figura, come già accaduto nel 2010 quando non sfigurarono di certo, nonostante l’unico punto raccolto. Una situazione che potrebbe ripetersi anche in Brasile.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com