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Pallanuoto: finale ancora apertissima, l’allievo Del Lungo supera il maestro Tempesti?

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Ieri sera in una piscina di Sori gremita dal primo all’ultimo posto a sedere, si è giocata gara-1 della finale scudetto tra le due squadre più forti d’Italia: Pro Recco e AN Brescia. Come da previsione è stata una sfida dalla tensione altissima (molte anche le polemiche, con l’espulsione del coach bresciano Bovo), ma quello che ha prevalso è stato lo spettacolo, con il risultato in dubbio fino all’ultimo secondo (ricordiamo la traversa di Bodegas che sarebbe valsa il pareggio).

Nel remake dello stesso incontro delle due precedenti stagioni, il Recco si è aggiudicato autoritariamente, nonostante le difficoltà avute nei quattro quarti, la quinta gara su cinque: i ragazzi di coach Porzio infatti sono ancora imbattuti nelle finali recenti contro l’AN Brescia (da aggiungere anche la finale di Coppa Italia) e l’obiettivo è quello di chiudere per la terza volta la serie sul 2-0. Questa volta però non sarà facile: l’AN Brescia nell’estate ha portato un cambio radicale al suo roster, aggiungendo qualità dall’estero con due giocatori come Bodegas e Molina, ma soprattutto freschezza e talento con gli azzurri come Nicholas Presciutti e Francesco Di Fulvio. Aspettandosi una grande risposta anche dal pubblico della Mompiano, possiamo addirittura dire che i bresciani sono favoriti per gara-2 di mercoledì.

Ieri però è stata la giornata di Marco Del Lungo: il portiere di Tarquinia, a Brescia dal 2011 ha tirato fuori una prestazione spettacolare, calando più volte giù la saracinesca sulla sua porta, bloccando tutte le offensive reccheline. La crescita del portiere 24enne è costante, anzi, negli ultimi tempi sta aumentando sempre più e gli si prospetta un grande futuro davanti. Da sottolineare ancor di più la performance dell’estremo difensore dei lombardi perché fatta davanti a due persone dagli occhi attentissimi: in tribuna il ct della nazionale Sandro Campagna, che nelle ultime giornate di World League gli ha assegnato le chiavi della porta azzurra, e in acqua Stefano Tempesti, colui che si può definire il suo “maestro”, perché qualunque portiere italiano di questa generazione non può che ispirararsi all’albatross di Prato. Nella serata di ieri, Tempesti, che sembra essere sempre irraggiungibile dai suoi avversari, è stato addirittura battuto nello scontro diretto da Del Lungo che vorrebbe provare ad insidiare il posto da titolare nel Settebello per gli Europei di Budapest. Obiettivo molto difficile: il carisma del capitano azzurro molto probabilmente convincerà Campagna, in più c’è da ricordare che Tempesti è reduce da un infortunio alla mano sinistra e quindi non è ancora al massimo della forma. L’Italia ha due portieri di livello internazionale, nessun problema per il ct azzurro, come dice il proverbio: “Melius abundare quam deficere”.

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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com

Foto: Facebook

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