Rugby
Pro12, top e flop: Palazzani decisivo, Berquist incolore
TOP
Zebre
Guglielmo Palazzani: non solo la meta decisiva, ma in generale un impatto superlativo sul match, come dimostra anche il break creato in occasione della marcatura di Leonard e il conseguente preciso offload. Dopo qualche settimana nell’ombra, l’eclettico ex Calvisano torna a prendersi le luci della ribalta e lo fa in un quarto d’ora.
Luciano Orquera: il pericolo numero 1 nel primo tempo, imprendibile per la rete difensiva gallese. Propizia la meta di Venditti con uno dei suoi classici break in mezzo al campo e gestisce al meglio ogni pallone, alla mano così come al piede. La coppia con Leonard è, spesso e volentieri, un piacere per gli occhi.
Quintin Geldenhuys: la solita partita tutta sostanza ed intensità. Performante in attacco, sempre presente in difesa, abile nei punti d’incontro e prezioso anche nella spinta in mischia. Una delle migliori zebre dell’intera stagione, mai calato nel corso dei mesi.
Benetton Treviso
Angelo Esposito: per distacco l’uomo più pericoloso del Benetton, nonché il più attivo in fase offensiva come evidenziato anche da una pregevole ripartenza nel primo tempo, con cui sta spesso deliziando il pubblico del Monigo in questo finale di stagione. Dingo Williams e McLean hanno trovato il loro degno erede.
Matteo Muccignat: venti minuti di qualità e grinta per il pilone friulano, protagonista di un eccellente finale di stagione. Fa sentire il suo peso nel gioco aperto e, soprattutto, si dimostra affidabile in mischia chiusa, candidandosi ad una maglia da titolare nella prossima stagione, in luce degli addii di Rizzo e De Marchi.
FLOP
Zebre
Dries Van Schalkwyk: il sudafricano non brilla e non incide, evento più unico che raro per l’enciclopedico terza linea bianconero. Poco attento in difesa, dove si mette in risalto per qualche placcaggio mancato di troppo, decisamente non da lui. Una giornata-no in una stagione quasi perfetta.
Benetton Treviso
Mat Berquist: una delle peggiori partite della stagione, nonostante l’assoluta precisione dalla piazzola. Non dà ritmo allo sterile attacco trevigiano e anche nel gioco tattico al piede è tutt’altro che impeccabile. Tante le imprecisioni in un match che conferma la poca attitudine al placcaggio del neozelandese.
Marco Fuser: un ragazzo di prospettiva, nel giro anche della Nazionale, ma non lo ha dimostrato venerdì. A tratti svagato in campo, il seconda linea trevigiano non ha dato sfoggio del proprio potenziale, non entrando in campo con la giusta grinta e determinazione.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com