Tennis

Roland Garros 2014: giovani stelle, sorprese, mine vaganti. Tutti sognano sul rosso

Pubblicato

11 anni fa

24 Maggio 2014

Domani comincia il Roland Garros 2014 e tutti pronostici portano ad una sfida tra Nadal e Djokovic al maschile e ad un dominio di Serena Williams al femminile. Sembra davvero difficile che non queste previsioni non si possano realizzare, ma al via del secondo Slam dell’anno non mancheranno di certo gli outsider e le mine vaganti in tabellone, alcuni dei quali chiamati alla definitiva consacrazione in un torneo importantissimo come quello parigino.

Cominciamo questa nostra analisi dal tabellone maschile, dove tutti cercheranno di evitare l’ennesimo duello tra i primi due del mondo. I due svizzeri, Wawrinka e Federer, non possono essere considerati delle sorprese e lo stesso per il finalista dell’anno scorso, David Ferrer, che dovrebbe sfidare Nadal in uno dei quarti di finale più attesi dopo il sorteggio di ieri. Gli Internazionali d’Italia ha lanciato la candidatura di Milos Raonic e Grigor Dimitrov, entrambi reduci dalla semifinale al Foro Italico e che sono chiamati a confermare i progressi fatti nelle ultime settimane. Il bombardiere canadese ha finalmente ottenuto buoni risultati anche sulla terra rossa grazie all’ottimo lavoro fatto dall’accoppiata tecnica Piatti-Lombardi; mentre il bulgaro, da sempre definito il “nuovo Federer”, che ha forse trovato la giusta continuità di rendimento e di risultati, che gli è sempre mancata ad inizio carriera.
In questo lotto di giovani promesse non possiamo non citare Kei Nishikori. Il giapponese ha saltato Roma per infortunio, ma nelle precedenti settimane aveva semplicemente incantato vincendo a Barcellona e dominando per un set la finale di Madrid con Nadal, prima che di farsi male e ritirarsi. Da capire quale sia il suo reale stato di forma, altrimenti impossibile non mettere il suo nome in quello dei possibili protagonisti. Tra le mine vaganti c’è anche una speranza azzurra, quella che tutti i tifosi italiani hanno in Fabio Fognini. Il ligure, dopo un grandissimo inizio di stagione, è reduce da settimane difficili e dai fischi del Centrale dopo la sconfitta all’esordio a Roma. Il Roland Garros è perfetto per tornare in alto e riscattarsi prontamente, anche perché sulla terra rossa parigina Fabio ha sempre fatto bene nelle ultime due edizioni e anche il tabellone apre qualche spiraglio importante verso gli ottavi di finale.

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Passiamo al tabellone femminile e la sensazione è quella che non ci sia nessuna che in questo momento possa mettere fine al dominio di Serena Williams. Dietro alla numero uno del mondo in una speciale griglia di partenza possiamo inserire Maria Sharapova, Na Li e la nostra Sara Errani. Per essere la prima delle normali (quindi raggiungere la finale) sono davvero in molte che lottano per questo piazzamento oltre alle tre già citate prima. Prima di tutto dobbiamo inserire Agnieszka Radwanksa, numero tre del mondo, ma che non è mai riuscito a fare quello step decisivo per cambiare la propria carriera e diventare una campionessa assoluta. Discorso abbastanza simile va fatto anche per le due serbe, Jelena Jankovic e Ana Ivanovic, troppe volte arrivate ad un passo dal grande risultato e alla fine stoppate proprio sul più bello anche se almeno la Ivanovic è riuscita ad alzare al cielo uno Slam proprio in quel di Parigi nel 2008.
Un’assoluta mina vagante è Simona Halep, giocatrice pericolosissima e che se trova le due settimane perfette può davvero battere chiunque, compresa la Williams. Esplosa definitivamente l’anno scorso, cerca la definitiva consacrazione in un torneo del Grande Slam.
Un gradino sotto rispetto alle altre big sono Petra Kvitova e Angelique Kerber, ma mai sottovalutarle; mentre passando in casa Italia qualche bella soddisfazione possiamo togliercela con Flavia Pennetta, anche perché il tabellone della pugliese è abbastanza favorevole e un posto nei quarti è ampiamente alla porta della numero dodici del mondo. A Roma abbiamo sognato con Francesca Schiavone e si sa che l’aria di Parigi ha sempre fatto bene alla milanese e poi c’è quell’incognita impazzita di Camila Giorgi.