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Tennis: Errani regina di Roma, bentornata Francesca, Parigi ultima chiamata per Fognini

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Gli Internazionali d’Italia 2014 hanno incoronato Novak Djokovic e Serena Williams, ma il torneo romano lascia in eredità al nostro tennis una ritrovata Sara Errani. La bolognese sui campi del Foro Italico riscrive la storia, raggiungendo la finale dopo 64 anni e solo un problema muscolare le ha privato di vivere fino in fondo il suo sogno. Sarita in questa settimana ha dimostrato ancora una volta di essere sulla terra rossa non solo la nostra numero uno, ma una tra le migliori giocatrici al mondo su questa superficie. Replicare la semifinale dello scorso anno era già una grandissima impresa, ma addirittura raggiungere l’ultimo atto del torneo è stato qualcosa di incredibile e di impensabile all’inizio, perché fino ad ora la Errani aveva faticato a ritrovare il suo gioco e i risultati erano stati deludenti e l’uscita dalle prime dieci del mondo era stata la normale conseguenza. Non dimentichiamoci della finale del doppio, perché era dal 1997 (Conchita Martinez), che nessuna giocatrice era riuscita a raggiungere entrambe le finali e questo fa capire il torneo epico giocato da Sara. Adesso c’è da capire l’entità dell’infortunio, perché fra poco inizierà il Roland Garros e questa Sarita è una delle protagoniste più attese a Parigi.

Per l’Italia sono stati degli Internazionali al femminile, perché tra le donne hanno brillato anche Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. La milanese è forse stata la sorpresa più bella di questa settimana, perché finalmente abbiamo rivisto tornare a ruggire la leonessa. Dopo un anno difficile e con addirittura le voci di un possibili ritiro sempre pronte a venir fuori dopo ogni sconfitta, la Schiavone si regala una qualificazione agli ottavi di finale e una ritrovata voglia di essere nuovamente protagonista sulla sua amata terra rossa. A Parigi ha già regalato emozioni uniche e quella cavalcata del 2010 sarà impossibile da ripetere, ma certamente al Roland Garros Francesca si presenta con maggior convinzione e in poche vorranno trovarsela come avversaria.

Anche Flavia è stata eliminata agli ottavi e forse da lei ci si aspettava quel guizzo che invece le è mancato. Alla fine è comunque un ottimo risultato, perché va ricordato che in queste settimane la brindisina doveva riabituare il suo polso alla terra rossa, dopo che sul cemento la Pennetta aveva raggiunto traguardi straordinari come la vittoria ad Indian Wells. A Roma sulla sua strada ha trovato la bestia nera Jankovic, ma le sensazioni in vista del Roland Garros sono comunque ottime e la voglia di far bene è davvero tanta e le possibilità ci sono tutte.

Internazionali in chiaroscuro per Roberta Vinci, uscita subito in singolare contro la pericolosa Makarova, ma capace in doppio insieme all’Errani di raggiungere la finale, poi persa per il ritiro della bolognese. Una stagione che per ora non è decollata, ma che può ancora avere una svolta. Chiudiamo il settore femminile parlando di Camila Giorgi e dei suoi continui alti e bassi, che non la fanno ancora essere ai vertici del tennis mondiale. La vittoria con la Cibulkova è una gemma preziosa, ma subito dopo è arrivata una sconfitta inattesa con la McHale, che ha fatto tornare i mille dubbi sulla marchigiana. Camila ha sicuramente grande talento, ma manca ancora nella gestione tattica e mentale del match, perché sparare tutte le palline a velocità super alla fine non ha molto senso e tutto ciò porta spesso alla sconfitta.

Passiamo alle noti dolenti e quindi agli uomini. La grande delusione è sicuramente Fabio Fognini. Il ligure si presentava a Roma con le credenziali di poter raggiungere almeno i quarti di finale. Il tabellone era davvero molto favorevole (dalla sua parte in semifinale ci è arrivato Raonic, non di certo un terraiolo), ma la sconfitta all’esordio con Rosol ha azzerato fin da subito le speranze del pubblico italiano. L’ennesimo flop di un giocatore che per talento dovrebbe essere tranquillamente tra i primi dieci del mondo e che invece non riesce a fare ancora quello step tanto atteso. Sicuramente la pressione era davvero tanta e ha bloccato il braccio del ligure, ma forse è l’ennesima scusa che proviamo a concedergli. Il Roland Garros sarà l’ultimo esame.

Andreas Seppi non è stato fortunato nel trovare subito Tommy Haas e il tedesco ancora una volta si è dimostrato ostacolo insormontabile per l’altoatesino, che comunque ha il grande rammarico di non aver sfruttata qualche buona occasione nel corso della partita. Nota di merito per un ritrovato Simone Bolelli, che, dopo aver vinto il derby con Stefano Travaglia (speriamo anche per lui sia un buon punto di ripartenza), ha tenuto testa nel secondo turno a Milos Raonic, poi semifinalista del torneo. Il bolognese ha avuto gradi occasioni per portare al terzo set il bombardiere canadese e di cercare la grande impresa. Adesso l’obiettivo è quello di rientrare il prima possibile tra i primi cento del mondo, perché il talento di certo non manca.

 

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