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Volley, Finale Scudetto: le pagelle! Macerata immensa Campione, Perugia hai sognato

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Ieri pomeriggio, al termine di una spettacolare e intensissima gara4 (clicca qui per la cronaca), Macerata si laureava Campione d’Italia sconfiggendo Perugia nella finale scudetto di volley maschile. Di seguito il nostro commento e le nostre pagelle.

 

LUBE BANCA MARCHE MACERATA. Uno scudetto meritatissimo, il terzo tricolore della sua storia dopo i trionfi del 2006 e del 2013. I marchigiani quando giungono all’atto conclusivo non sbagliano mai un colpo.

I ragazzi di Giuliani sono stati al comando dalla prima all’ultima giornata della regular season (salvo il sorpasso momentaneo di Piacenza alla penultima) con sole quattro sconfitte (tutte al tie-break), sono stati perfetti nei playoff (hanno perso solo un incontro, gara2 della finale), confermando la naturale superiorità che era stata loro accreditata alla vigilia.

Hanno saputo uscire dai momenti di difficoltà, nell’arco del campionato e anche nel corso della serie finale, grazie all’esperienza, alle innate capacità tecniche, a un collettivo oliato alla perfezione e a un pubblico meraviglioso (21 partite vinte su 21 incontri giocati di fronte ai propri tifosi).

Lo scudetto era il minimo che la società chiedeva dopo la cocente eliminazione agli ottavi di finale di Champions League (contro Piacenza), quella in semifinale di Coppa Italia (contro Perugia) e la delusione di inizio stagione in Supercoppa contro Trento. Ricordando che questo è il terzo scudetto che arriva in trasferta (nel 2006 si espugnò Treviso in gara5, nel 2012 si vinse a Milano nel V-Day).

 

SIR SAFETY PERUGIA. Un applauso infinito. Merito loro se questa finale scudetto è rimasta viva fino all’ultimo e ha regalato un’emozione dietro l’altra. La sorpresa del campionato non ha mai smesso di crederci, trascinando la serie fino a gara4 e sognando addirittura di portare la contesa alla bella. A settembre erano partiti per conquistare un posto nei playoff, nel corso del campionato si sono trasformati in Cenerentola, trovando un insperato terzo posto in stagione regolare; durante i playoff sono esplosi, eliminando la favorita Piacenza e poi facendo sudare sangue freddo a Macerata, alla prima finale scudetto della loro storia.

 

GLI ULTIMI SCAMBI DEL QUARTO SET. Qui c’è l’essenza di tutta la serie finale e dello spettacolo che può regalare il volley: continui capovolgimenti di fronti, altalene di emozioni, grandi giocati, botta e risposta. Le due squadre si rispondono punto a punto nel finale ai vantaggi (parziale concluso sul 35-33!), da assoluto livello mondiale. Macerata ha quattro scudetto point (non consecutivi), Perugia li annulla uno a uno ma gli avversari li riconquistano. Poi è Perugia ad avere cinque set point per trascinare la contesa al tie-break, ma questa volta sono i cucinieri ad annullare prima di concretizzare la loro festa alla quinta occasione utile. Che intensità, che livello di gioco, che pathos, che tecnica, che cuore. Sono stati dieci minuti da antologia della pallavolo.

 

IVAN ZAYTSEV: 10. Lo Zar è l’icona di questa Macerata, l’uomo che la rappresenta, il suo totem, il suo giocatore migliore. L’opposto azzurro ha giocato un grande campionato (con qualche giustificato passaggio a vuoto), ha conquistato il primo scudetto della sua carriera e ha dimostrato tutto il suo valore anche in gara4 dove ha trascinato i compagni con grande carisma: 18 punti, 48% in fase offensiva.

MARKO PODRASCANIN: 9. Sarà per sempre nella storia della Lube: è lui che schiaccia a terra il pallone che cuce sul petto lo scudetto. Il serbo verrà premiato anche come mvp, a riconoscenza dei 10 punti (ottimo 67% in attacco) e dei 3 muri.

HUBERT HENNO: 8,5. I suoi salvataggi decisivi e impossibili mettono il timbro sul tricolore. Nel finale incandescente del quarto set si immola per ben tre volte consecutive sul 33-32 Perugia; si replica ottimamente anche sul 33-33 e i biancorossi esultano. Il libero porta come percentuali un buon 64% di ricezione positiva (solo 7% di perfetta).

DRAGAN STANKOVIC: 8. Solita immensa partita al centro, culminata addirittura con 5 muri (7 punti totali). Stoppa ripetutamente i tentativi di Atanasijevic e compagnia.

MICHELE BARANOWICZ: 7,5. Non sarà quello stratosferico di gara3, ma gioca una partita superlativa pescando ottimamente i suoi cacciabombardieri. Zaytsev, Kovar e Kurek sono chiamati indifferentemente in causa. Grande qualità di gioco per il palleggiatore che ha notevolmente migliorato il proprio livello nell’arco della stagione.

BARTOSZ KUREK e JIRI KOVAR: 7. Le due bande picchiano, si fanno sentire con 14 e 15 punti, sono molto presenti in attacco (46% e 50%), accompagnano lo scatenato Zaytsev e Macerata vola in Paradiso.

SIMONE PARODI: S.V. Parte titolare, poi viene sostituito e gioca solo alcuni scampoli di partita. Non è stata una grandissima serie finale per l’azzurro. Lo aspettiamo in Nazionale.

La formazione Campione d’Italia è completata da STEFANO PATRIARCA, NATALE MONOPOLI (decisivo nel finale del secondo set di gara3), LORENZO GIOMBINI. Coach ALBERTO GIULIANI.

 

Fare le pagelle di Perugia è difficilissimo. Una squadra che ha perso gara4, ma che deve fare mea culpa solo sui troppi errori concessi, non merita delle insufficienze individuali né delle esaltazioni per il match specifico (visto che si è perso). Tutti i ragazzi di Kovac hanno messo cuore e sostanza sul campo, meritando di essere arrivati fin qui.

ALEKSANDAR ATANASIJEVIC va però premiato: è il faro indiscusso della formazione, è l’uomo che l’ha trascinata fino a questo punto e ci ha provato anche in gara4. 24 punti complessivi, ma anche il serbo ha sbagliato moltissimo venendo murato ben 10 volte e commettendo 4 errori.

La formazione della grande rivelazione del campionato:

SIMONE BUTI sempre ottimo al centro ha provato a tenere a galla la formazione con grande muro e servizio,

ADRIANO PAOLUCCI palleggiatore di grande qualità preziosissimo in gara1 e gara2,

NEMANIJA PETRIC gran braccio armato molto caldo in gara4,

GORAN VUJEVIC capitano indiscusso non ha giocato una grande finale ma si è svegliato in gara4,

ANDREA GIOVI ottimo libero si è reso protagonista di una grande stagione,

ROCCO BARONE fedele centrale al fianco di Buti.

Completano la formazione: GIUSEPPE DELLA CORTE, KONSTANTIN CUPKOVIC, MIHAJLO MITIC, FABIO FANULI, ANDREA SEMENZATO.

 

(foto Legavolley)

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