Atletica
Atletica, Coppa Europa – Italia, che cuore: salvezza, 4 podi, settimo posto! Germania Campione
Questa è l’Italia che vogliamo! Sull’orlo del baratro, con il rischio retrocessione seriamente tangibile dopo una prima giornata da incubo chiusa con il decimo posto, con l’onta della Serie B seriamente a un passo, gli azzurri si danno una sonora sveglia.
A Braunschweig (Germania), la seconda parte del Campionato Europeo per Nazioni (null’altro che il nuovo nome della classica e mitica Coppa Europa) ci regala un’Italia arrembante, volitiva, che tira fuori gli attribuiti, che riesce a rimanere sul pezzo e a battagliare con i diretti avversari.
Ci salviamo, dopo i grossissimi brividi di ieri sera, addirittura con relativa tranquillità. Un pomeriggio in cui è andato tutto per il meglio tra sorprese, conferme, bei risultati, ben quattro podi (cinque complessivi grazie al terzo posto della 4x100m di ieri) e chiudendo con un eccellente settimo posto (246.5 punti) eguagliando così il risultato conquistato lo scorso anno a Gateshead.
La Germania alza al cielo la Coppa (371 punti), con una prestazione solidissima nell’arco dell’intero weekend, replicando così il successo del 2009 a Leiria (prima edizione dell’attuale format), rompendo il dominio della Russia che aveva trionfato nelle ultime tre edizioni (oggi seconda, 359.5 punti).
I padroni di casa si sono imposti al termine di un duello infinito con i rivali, deciso solo nelle ultime quattro prove: i successi di Harting e Mihambo, uniti alla controprestazione della 4×400 femminile russa, hanno mandato in tripudio lo stadio dell’Eintracht.
Completa il podio la Francia (295 punti) dopo una bella sfida nella staffetta finale contro la sorprendente Polonia (quarta, 293 punti). Quinta la Gran Bretagna (281.5 punti), sesta l’Ucraina (272), settima l’Italia (246.5), ottava la Spagna (219.5), nona la Svezia (212).
Retrocessione in Serie B (o First League) per Repubblica Ceca (decima, 208.5 punti) che ha dovuto capitolare dopo la squalifica della 4×400 maschile, Paesi Bassi (11esimi, 208 punti) e Turchia (12esima, 137.5 punti).
Fabrizio Donato era l’uomo più atteso di giornata e non delude. Il bronzo olimpico del salto triplo piazza un balzo a 16.82 (due metri di vento contro), prestazione assolutamente migliorabile per il laziale in vista degli Europei e che conferma la buona crescita in vista dell’appuntamento clou. Il 38enne conquista un preziosissimo secondo posto (miglior risultato per l’Italia in tutto il weekend) e si deve inchinare solo di fronte al russo Aleksey Fyodorov (16.95), terzo l’ucraino Viktor Kuznetsov (16.63). Certo l’azzurro voleva regalarci la vittoria e superare i 17 metri, ma per questo weekend va bene così.
La grandissima sorpresa di giornata ci viene regalata da un sontuoso Norbert Bonvecchio. Il nostro commercialista, uno dei pochi atleti italiani a non appartenere ad alcun corpo militare (anzi in questo periodo è alle prese con le scadenze fiscali sul posto di lavoro), piazza una spallata da urlo tirando il suo giavellotto a 80.37: prima volta oltre gli ottanta metri, uno dei pochissimi azzurri ad abbattere la barriera dell’elite (in precedenza solo il primatista Sonego, Pignata, Desiderio e Kerer), piazzando la decima prestazione all-time e diventando il quarto italiano di sempre. Vittoria al tedesco Andreas Hofmann (86.13, personale) che precede il russo Dmitriy Tarabin (83.40) e l’ucraino Maksym Bohdan (80.93).
Che cuore di Giordano Benedetti! Gara perfetta sugli 800m: rimane accorto nel primo giro di pista e poi quando fiuta il cambio di ritmo dei big si incolla a loro, passa all’esterno all’ultima curva, rimane lì e conquista un preziosissimo terzo posto (1:46.45). Nel volatone finale battuto un pezzo grosso come il francese Pierre-Ambroise Bosse (1:46.45), a un soffio dal polacco Adam Kszczot (1:46.36) ai vertici mondiali della specialità. Tutti sono stati sverniciati nel finale dalla progressione irresistibile del tedesco Timo Benitz (1:46.24, personale).
Superlativa Giulia Viola sui 5000m. Partita senza neanche troppe pretese, sfrutta il ritmo non elevatissimo dei primi 4km, poi è bravissima a tenere il passo alto delle big, sorpassa la russa al suono della campana e corre un ultimo giro con intelligenza e costanza di eccellente livello. L’azzurra chiude con un superlativo terzo posto, grazie al suo nuovo personale di 15:40.30. Vince la svedese Meraf Bahta (15:36.36) davanti alla turca Gamze Bulut (15:37.70).
Solidità ed esperienza di Chiara Rosa ci fanno respirare. La veneta getta il suo peso a 17.92 metri, suo primato stagionale e conquista un prestigioso quanto importantissimo terzo posto! Successo scontato per la tedesca Christina Schwanitz (19.43) che precede la russa Irina Tarasova (18.36).
Emozionata Federica Del Buono, alla prima uscita con la Nazionale maggiore? Macché! L’azzurrina tira fuori una prestazione maiuscola sui 1500 metri, in una delle gare più toste dell’intero programma. Dopo il trionfo ai Campionati del Mediterraneo, la giovanissima si replica con un favoloso quarto posto (4:16.01) con un’ottima condotta di gara. Davanti il dominio scontato della stella svedese Abeba Aregawi (4:14.20), seconda la russa Anna Shchagina (4:15.04), terza l’ucraina Nataliya Prsyshchepa (4:15.71).
Anche Yuri Floriani coglie un altro preziosissimo quarto posto sui 3000m siepi. Il tempo è alto (8:36.18), ma oggi contava prendere il maggior numero possibile di punti per la Nazione. Il trentino è protagonista fin dall’inizio, si rende protagonista di un finale volitivo. Dominio assoluto del francese Yoann Kowal (8:25.50, record della manifestazione), sul tedesco Martin Grau (8:29.16) e sul russo Nikolay Chavkin (8:30.61).
In chiusura ci sorprende anche la veterana Tania Vicenzino che conquista un bellissimo quarto posto nel salto in lungo, grazie a un soddisfacente 6.51. Vince la tedesca Malaika Mihambo che, col suo 6.90, ha praticamente consegnato definitivamente la Coppa alla sua Germania. Seconda la francese Eloyse Lesueur (6.87), terza la svedese Erica Jarder.
La 4×400 femminile corre in prima serie e risente della mancanza delle big. Bazzoni, Spacca, Bonfanti e Grenot conducono però un’eccellente staffetta del miglio chiusa con un buon 3:30.17. Il tempo, confrontato con quelli della prima serie, vale il sesto posto complessivo addirittura davanti alla Russia che non ha schierato la formazione migliore. Vince l’Ucraina (3:27.66), seconda la Germania (3:28.34) che nel volatone finale ha la meglio sulla Francia per un solo centesimo.
La 4×400 maschile vince la prima serie in 3:06.36, tempo che vale la quinta posizione complessiva. Primo posto per la Russia (3:02.68), secondo per la Francia (3:03.05), terza la Germania (3:03.18).
La martellata di Silvia Salis a 67.98 piazza la ligure al quinto posto, regalandoci i punti definitivi per uscire dal pantano e dall’onta retrocessione. Vince da pronostico la tedesca Betty Heidler (74.63), davanti alla polacca Joanna Fiodorow (72.23) e alla russa Anna Bulgakova (71.83).
Settimo posto per Hannes Kirchler che lancia il suo disco a 61.14. Scontato successo per il tedesco Robert Harting (67.42) che precede l’eterno rivale polacco Piotr Malachowski (65.35) e al russo Viktor Butenko (62.81).
Sesto posto per Diego Marani sui 200 metri. L’azzurro vince la sua serie in 21.02, poi sfrutta la squalifica di un big come Churandy Martina. Affermazione per il polacco Karol Zalewski (20.56), secondo il turco Ramil Guliyev (20.57), terzo il britannico James Ellington (20.60).
Marzia Caravelli ritorna dall’infortunio del Golden Gala e chiude al settimo posto (13.13, seconda nella sua serie spalla a spalla con la Koleczek). Da pronostico trionfa la francese Cindy Billaud, con il nuovo record del Campionato (12.66). Seconda la tedesca Naine Hildebrand (12.80, personale), terza la russa Yuliya Kondakova (12.86).
Hassane Fofana è nono sui 110m ostacoli (13.97, terzo nella sua serie). Il successo va a un eccellente Sergey Shubenkov: 13.20, record della manifestazione. Il russo precede il britannico William Sharman (13.21, personale) e il francese Pascal Martinot-Lagarde (13.35).
Decima Irene Siragusa sui 200 metri (24.08) nella gara vinta dall’olandese Dafne Schippers (22.74), seconda l’ucraina Nataliya Pohrebnyak (23.13), terza la britannica Anyika Onuora (23.24).
Settimo posto per Stefano La Rosa sui 3000m (7:55.75). Vince il tedesco Richard Ringer (7:50.99, record della manifestazione), secondo il ceco Jakub Holusa (7:51.43, personale), terzo lo spagnolo Antonio Abadia (7:52.22, personale).
Il debutto in azzurro assoluto di Erika Furlani, vicecampionessa mondiale allievi, si chiude con un nono posto: 1.83 passato al primo tentativo, poi tre nulli a 1.87 (avrebbe eguagliato il personale). Successo ovviamente alla superfavorita russa Mariya Kuchina (1.95 alla prima prova, poi due nulli a due metri), che precede l’ucraina Oksana Okuneva (1.95) e la spagnola Ruth Beitia (1.90).
L’unica controprestazione di giornata per i nostri colori arriva a sorpresa da Giuseppe Gibilisco. Il Campione del Mondo 2003 supera 5.22 solo al terzo tentativo e poi si ferma con due errori a 5.52. Per il siciliano arriva solo il nono posto (ultimo tra gli atleti con misura). Successo scontato per Renaud Lavillenie che però si ferma solo a 5.62, prima di trovare i nulli a 5.72. Secondo posto a pari merito per il russo Aleksandr Gripich e il ceco Jan Kudlicka (entrambi 5.62 alla seconda prova).
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