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Atletica, Diamond League – Bondarenko e Barshim si sfidano al Record del Mondo! 5 mondiali

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Sabato di grande spettacolo a New York dove si è disputato il classicissimo Adidas Grand Prix, sesta tappa della Diamond League, il circuito itinerante dell’atletica leggera, giunto ormai al giro di boa.

Sono arrivate cinque migliori prestazioni mondiali stagionali e soprattutto un duello epico, mai visto nella storia e che è già entrato nella leggenda.

 

Nel salto in alto succede qualcosa di mai visto nella storia. Due atleti rimangono in gara per la vittoria del meeting e per determinare il vincitore è necessario alzare l’asticella al… Record del Mondo!

Bohdan Bondarenko e Mutaz Barshim superano al primo tentativo 2.42, l’ucraino poi passa 2.44 e allora si arriva a 2.46, un centimetro oltre lo storico primato di Javier Sotomayor (2.45, il 27 luglio 1993).

Per Bondarenko è il quarto assalto in carriera, per Mutaz è il primo. Il qatariota va vicinissimo all’ingresso nella leggenda al primo tentativo, poi i due mostrano una certa stanchezza e non riescono a impensierire più di tanto il record del cubano.

Ad ogni modo: Bondarenko eguaglia l’annoso record europeo di Patrik Sjoberg (datato 30 giugno 1987), mentre il qatariota migliora ulteriormente il già suo record asiatico (2.41 dieci giorni fa al Golden Gala). Entrambi realizzano la quarta performance di sempre, diventando così i secondi migliori performer di sempre (insieme a Sjoberg), soli alle spalle di Sotomayor. Non finisce qui perché 2.42 è anche il record all-time della Diamond League e la miglior prestazione mondiale stagionale (migliorato il 2.41 di Mutaz stabilito al Golden Gala 2014).

Per la cronaca, la vittoria di tappa va a Bondarenko in virtù del minor numero di errori commessi durante la gara (Barshim paga le due imperfezioni a quota 2.35).

Terzo posto per l’ucraino Andriy Protsenko (2.35 al terzo tentativo, suo personale) che ha provato a contrastare i due campioni a 2.40 non riuscendoci.

Marco Fassinotti supera 2.25 alla prima prova e poi commette tre errori a 2.29 (sesta posizione, penultimo).

 

Si celebra il grandissimo ritorno al successo di David Rudisha, dopo l’infortunio che l’ha tenuto fuori per un anno e il brutto debutto stagionale. Il primatista del Mondo e campione olimpico è già al comando al suono della campana (lavora male la lepre Dey) e poi vola verso il successo (1:44.63), precedendo l’irlandese Mark English (1:45.03) e lo statunitense Duane Solomon (1:45.13).

Tianna Bartoletta, Campionessa del Mondo 2005, dopo le due vittorie consecutive nel salto in lungo in Diamond League, fa il tris…ma in un’altra specialità. La statunitense, sempre amante della velocità (e oro olimpico nella 4×100 a Pechino 2008) si cimenta nei 200 metri e li vince in 22.68 davanti alle connazionali Natasha Hastings (23.06) e Bianca Knight (23.17).

 

Fabiana Murer ha regalato grandissime emozioni. La Campionessa del Mondo 2011 stravince con un percorso netto fino a quota 4.80m, miglior prestazione mondiale stagionale per il salto con l’asta. La brasiliana non si accontenta, fa alzare l’asticella a quota 4.90: cerca il nuovo record sudamericano (fissato proprio da lei a 4.85 nel 2010) e soprattutto di diventare la terza atleta di sempre alle spalle di Elena Isinbaeva e Jennifer Suhr. Purtroppo non riuscirà nell’impresa…

Seconda la statunitense Jennifer Suhr (4.70 alla prima prova), terza la cubana Yarisley Silva (4.70 alla seconda). Entrambe hanno provato a contrastare la Murer saltando 4.80, ma sono arrivati solo nulli.

 

Superlativo Warren Weir! Il giamaicano pennella fantasticamente i 200m e sfodera un eccezionale 19.82, spingendosi a soli tre centesimi dal suo personale, miglior prestazione mondiale stagionale. Il vicecampione del Mondo ha la meglio sul connazionale Nickel Ashmeade (19.95) e sul panamense Alonso Edward (20.06).

Bella spallata di Linda Stahl! La tedesca spedisce il proprio giavellotto a 67.32, miglior prestazione mondiale stagionale (superato il 68.32 della Mickle).

Secondo posto per l’australiana Kathryn Mitchell (66.08), terza la lettone Madara Palameika (64.86) che si toglie la soddisfazione del nuovo record nazionale.

Javier Culson trionfa nettamente sui 400m ostacoli grazie a un soddisfacente 48.03. Il portoricano realizza la miglior prestazione mondiale stagionale, abbattendo il precedente 48.57 dello statunitense Michael Tinsley (oggi secondo 48.56). Terzo il sudafricano Cornel Fredericks (48.58). Felix Sanchez si deve accontentare del quarto posto (49.09).

 

LaShawn Merritt non delude mai. Il Campione del Mondo trionfa in un soddisfacente 44.19, nuovo record del meeting (strabattuto il 44.70 di Xavier Carter datato 2008). Al largo però si mette in luce un fantastico Wayde Van Niekerk. Il 21enne sudafricano, in ottava corsia, mette paura ai grandi big grazie a un’ottima azione che lo porta al nuovo record nazionale (44.38, demolito il personale di 44.92). Terzo posto per il bahamense Christopher Brown (44.61), mentre Luguelin Santos è troppo stanco (20esima gara stagionale!) e si deve accontentare della quinta posizione (45.32).

Il vento incide in maniera determinante sui 100m (-1.9 m/s). Vince Nesta Carter (10.09), secondo il rientrante Yohan Blake che sbaglia due appoggi e poi rimonta (10.21), terzo il trinidegno Keston Bledman (10.23).

L’etiope Sofia Assefa bissa il successo di due settimane fa a Eugene con una convincente prova sui 3000m siepi in assoluta solitaria: 9:18.58, nuovo record del meeting. Sconfitte le keniote Purity Kirui (9:23.43) e Lidya Chepkurui (9:27.42).

Record del meeting anche per Abeba Aregawi. La naturalizzata svedese primeggia sui suoi 1500 metri in un agevole 4:00.13 (migliorato il 4:01.60 della Langat datato 2010), vincendo nel finale sull’etiope Dawitt Seyaum (4:00.66). Terza la statunitense Jennifer Simpson (4:02.54). Per l’Aregawi è il secondo successo stagionale in Diamond League dopo la bella prova di Shanghai e il secondo posto di Eugene.

 

Un vento in faccia fastidioso e di grande intensità (- 2.1 m/s) complica la vita alle ostacoliste che però tiravano fuori una fantastica performance. Sui 100m ostacoli, bellissimo duello al vertice tra le statunitense Queen Harrison e Dawn Harper-Nelson: ha la meglio la prima sulla Campionessa Olimpica, per un solo centesimo (12.62 a 12.63). Terza l’infinita Lolo Jones (12.78). Quarta la francese Cindy Billaud (12.85), quinta la britannica Tiffany Porter (12.89), sesta la statunitense Nia Ali (13.03): questo era probabilmente il miglior parterre della serata dopo quello dell’alto.

Jeff Henderson è la grande sorpresa della giornata. Il 25enne statunitense, al momento senza palmares, compie un interessante balzo a 8.33: record del meeting nel salto in lungo (superato 8.16 di Mitchell Watt che reggeva dal 2012), migliora il proprio personale (8.25). Una grande soddisfazione perché sconfigge Chris Taylor. Il Campione Olimpico del triplo ha deciso di cimentarsi nel lungo, chiudendo con un soddisfacente 8.06 al quinto tentativo con cui strappa la seconda posizione al sudafricano Rushwal Samaai (8.00).

 

Valerie Adams suda come non mai negli ultimi 10 anni, ma poi la Campionessa di tutto riesce a gettare il suo peso a 19.68. Misura bassissima per la neozelandese, ma basta per superare in rincorsa la statunitense Michelle Carter (19.51) che comandava fino a metà gara: è la 50esima affermazione consecutiva per la Adams, imbattuta da quattro anni! Terza la trinidegna Cleopatra Borel (19.04).

Kimberly Williams vince il salto triplo e conquista il primo successo personale in Diamond League, prima vittoria internazionale di prestigio. La 26enne giamaicana salta a 14.31 (vento a + 2.1m/s; ma stampa anche un 14.30 con brezza legale), precedendo la russa Anna Pyatykh (14.19) e la colombiana Yosiris Urrutia (14.13).

Robert Harting si conferma imbattibile. L’Hulk umano scaglia il proprio disco a un eccellente 68.24 all’ultimo tentativo disponibile: nuovo record del meeting (superato il 66.84 di Jarred Rome che reggeva dal 2007) e si piazza a un metro dal primato mondiale stagionale di Malachowski (69.28). Il polacco oggi chiude in seconda posizione (65.45) terzo l’iraniano Ehsan Hadadi (65.23).

 

La keniota Mercy Cherono vince i 3000m in 8:39.54, precedendo la connazionale Betsy Saina (8:40.65) e Kalkidan Gezahegne (8:42.54). Margherita Magnani chiude in 14esima (penultima) posizione: 8:57.42, suo nuovo personale all’aperto.

La statunitense Francena McCorory domina letteralmente i 400 metri in 50.15, avvicinando il mondiale stagionale della Okolo (50.03). Alle sue spalle il vuoto: seconda la giamaicana Stephenie McPherson (51.20), terza la connazionale Anastasia Le-Roy (51.49).

La statunitense Tori Bowie vince i 100 metri con 11.07, davanti alle giamaicane Samantha Henry-Robinson (11.13) e Schillonie Calvert (11.15).

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