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Atletica, Diamond League – Quattro prestazioni mondiali, gran rientro Vlasic, Lavillenie non vola

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A Oslo (Norvegia) si è disputata la quinta tappa della Diamond League, il circuito itinerante dell’atletica leggera, che ci ha regalato ben quattro migliori prestazioni mondiali stagionali, un grandissimo ritorno e tanto spettacolo.

 

L’attesa era tutta per Blanka Vlasic che faceva il proprio debutto stagionale dopo un’annata davvero soffertissima. L’eterna Campionessa fatica a prendere feeling con l’asticella, ma poi pesca 1.95 al terzo tentativo, si replica a 1.98 e arriva a giocarsi il successo con Mariya Kuchina. Entrambe sbagliano 2.01, ma la vittoria va alla russa per il minor numero di errori a 1.98: primo successo in carriera in Diamond League per la Campionessa del Mondo indoor, una ragazza che nelle categorie giovanili perdeva spesso e volentieri dalla nostra Alessia Trost… Terza Ana Simic che supera 1.95 al primo colpo, ma poi fallisce la quota successiva. La giovane croata mantiene però la testa della Diamond Race. Male la campionessa olimpica Anna Chicherova, solo quarta con 1.90.

 

Renaud Lavillenie, invece, non era in grande serata. Si fa per dire, visto che ha comunque vinto agevolmente la gara (5.77). Il francese non ha tentato nemmeno l’assalto ai sempre preziosi sei metri, ma il primatista mondiale assoluto (6.16 quest’inverno) ha commesso addirittura tre errori a quota 5.83. I tedeschi faticano a macinare e a contrastare il transalpino: secondo Malte Mohr (5.70 alla terza), mentre Raphael Holzdeppe addirittura nono (5.32). Completa il podio il greco Konstantinos Filippidis (5.60):

 

Grandissima gara solitaria per il keniota Jairus Kipchoge Birech che corre i 3000m siepi in un ottimo 8:02.37, miglior prestazione mondiale stagionale. Per il 21enne è la seconda vittoria stagionale in Diamond League (la terza in carriera) dopo aver sbancato a Roma. Secondo posto per lo statunitense Evan Jager (8:06.97), terzo il keniota Hillary Kipsang Yego (8:10.93). Gli altri due big della serata non riescono a salire sul podio: Paul Koech è quarto (8:14.29), Abel Mutai è nono (8:19.28).

 

Pascal Martinot-Lagarde bissa il successo di Eugene e si migliora di un centesimo, correndo i 110m ostacoli in 13.12, miglior prestazione mondiale stagionale. Dietro una lotta spalla a spalla con quattro atleti in soli tre centesimi: secondo il giamaicano Andrew Riley (13.36, con un tempo di reazione spaventoso da 0.109), terzo il russo Sergey Shubenkov (13.37). Jason Richardson sta facendo piano (13.45).

 

I 5000m si dividono in due parti: la prima è lenta, con le lepri che non compiono il loro dovere. Nella seconda metà si scatenano i big e l’etiope Yenew Alamirew ne approfitta, strappa nel finale con una bella progressione e stampa un’eccellente 13:01.57, miglior prestazione mondiale stagionale, soffiata per 14 centesimi al keniota Caleb Ndiku che oggi conclude in seconda posizione (13:02.15). Terzo lo statunitense Galen Rupp (13:03.35).

La stella della grande Tianna Bartoletta sta tornando a brillare nell’amato salto in lungo. La Campionessa del Mondo 2005, poi convertitasi alla velocità (quarta alle Olimpiadi di Londra 2012 sui 100m), ha ripreso feeling con la sua specialità.

La statunitense, che già nel weekend aveva realizzato la miglior prestazione mondiale stagionale, oggi si  migliora ulteriormente e sfonda il sempre fatidico muro dei sette metri: eccellente 7.02 per regolare la britannica Shara Proctor (6.78) e la connazionale Funmi Jimoh (6.71). Quarta la bellissima Darya Klishina (6.67).

 

Superlativa gara della giamaicana Novlene Williams-Mills, che corre il giro della morte in 50.06: suo stagionale, a soli tre centesimi dalla miglior prestazione mondiale della Okolo, seconda vittoria consecutiva dopo Eugene. Seconda la statunitense Natasha Hastings (50.60, stagionale), terza l’infinita Amantle Montsho (51.05) che ha ancora tanta strada per ritornare sui livelli che le competono.

Nella stessa gara, discreta prova cronometrica per Libania Grenot che completa i 400 metri in 51.79 (suo stagionale, quattro centesimi meglio rispetto a Eugene), ma eccellente prova dal punto di vista squisitamente competitivo: quarto posto finale, miglior risultato di sempre in Diamond League. Prosegue così il suo lento lavoro di recupero e di perfezionamento per arrivare al top nel momento che conta: gli Europei di Zurigo ad agosto.

 

Terza vittoria consecutiva in Diamond League per Will Claye che realizza la tripletta Eugene, Roma, Oslo in soli dieci giorni. Lo statunitense acciuffa il successo grazie a un bellissimo balzo a 17.41 con cui soffia il successo al connazionale Chris Taylor (17.15) proprio all’ultimo tentativo a disposizione (conduceva con tre centimetri di vantaggio proprio su Claye). Terzo posto per il cubano Ernesto Revé (16.96).

Terza affermazione in dieci giorni anche per Kaliese Spencer. La giamaicana vince il volatone dei 400m ostacoli, completati in un alto 54.94 contro Kemi Adekoya (54.96). Per Kaliese il tris di Diamond League dopo Eugene e Roma, senza dimenticarci del secondo posto di Doha e che soprattutto è la primatista stagionale (53.97 proprio al Golden Gala). Terzo posto per la britannica Eilidh Child (55.33).

 

Nulla di particolarmente rilevante sui 100m femminili che, senza le grandi big, vedono l’affermazione della francese Myriam Soumare (11.18) davanti alle statunitensi Lekeisha Lawson (11.24) e Muna Lee (11.38).

Anche Allyson Felix non riesce a fare il grande numero sui 200m. Per la Campionessa olimpica la vittoria arriva in 22.73 sulla britannica Jodie Williams (22.97) e sulla francese Myriam Soumare che conquista così il secondo podio di giornata dopo il primo posto dei 100m.

Il trinidegno Richard Thompson sfreccia sui 100m in 10.02, precedendo il francese Jimmy Vicaut (10.04) e il britannico (10.11). Quarto l’infinito Kim Collins (10.13).

Sugli 800m vince la keniota Eunice Sum (1:59.02) davanti alla statunitense Ajee Wilson (1:59.68) e alla britannica Jessica Judd (1:59.77, personale).

L’attesissimo Miglio, sponsorizzato dalla ExxonMobil, è terra di gloria per il gibutano Ayanleh Souleiman (3:49.49) che precede il neozelandese Nick Willis (3:49.38, personale) e il tedesco Homiyu Tesfaye (3:49.86). Esultanza sfrenata per l’idolo di casa Henrik Ingrebrigtsen che stampa il nuovo record nazionale (3:50.72).

 

Sorpresone dal getto del peso dove lo statunitense Joe Kovacs conquista il primo successo internazionale della carriera. Il 24enne piazza un interessante 21.14 a terzo tentativo e si rende insuperabile per rivali molto più accreditati ed esperti come il campione del mondo David Storl (21.08), l’eterno statunitense Reese Hoffa (21.07) e Chris Cantwell che sbaglia la gara (settimo, 19.47).

Sandra Perkovic è sempre più la dominatrice del lancio del disco. La croata scaglia il proprio attrezzo a 67.17, subito al secondo tentativo, e si rende imbattibile per la statunitense Gia Lewis-Smallwood (65.77) e per la cubana Denia Caballero (64.89).

Il finlandese Tero Pitkamaki scaglia il proprio giavellotto a 84.18, un centimetro meglio del keniota Julius Yego a cui non è bastata la bella spallata finale da 84.17. Terzo il ceco Vitezslav Vesely (83.53).

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