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Atletica, Golden Gala – Le grandi stelle e le sfide che illumineranno l’Olimpico

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Sarà un giovedì scoppiettante all’Olimpico di Roma dove il 5 giugno è in programma il Golden Gala, la classicissima dell’atletica leggera in Italia, valida come quarta tappa della Diamond League.

Prevista un’autentica parata di stelle, con tutto il meglio che la disciplina può offrire a livello Mondiale. L’unica assenza di peso è quella di Usain Bolt che aveva già accettato l’invito degli stupendi organizzatori dell’evento, ma che poi ha dovuto rinunciare causa infortunio.

Tutte le 18 gare vedranno al via almeno un campione olimpico, o mondiale, o europeo, o un primatista del mondo.

 

La gara clou è senza dubbio il salto in alto maschile che, per la prima volta in assoluto, vedrà uno di fronte all’altro i cinque uomini capaci di volare oltre quota 2.40 metri negli ultimi 12 mesi: a serio rischio il Record del Mondo di Javier Sotomayor (2.45). Da ricordare che il Record sul suolo italiano (e anche record del meeting) è di 2.38, superato per la prima volta da Paklin a Rieti nel 1986 e poi l’anno successivo al Golden Gala.

Ivan Ukhov (campione olimpico di Londra 2012), Bohdan Bondarenko (campione del Mondo in carica all’aperto), Mutaz Essa Barshim (campione del Mondo indoor in carica), Derek Drouin e Aleksey Dmitrik: questo i fantastici cinque pronti a incendiare il cielo della capitale. Senza dimenticarci di Andrey Silnov (altro campione olimpico), di Donald Thomas (altro campione del Mondo), Erik Kynard (argento mondiale) di Marco Fassinotti (primatista italiano).

Ukhov ha realizzato 2.41 un mese fa a Doha, gara d’apertura della Diamond League (dopo il 2.42 invernale al coperto), Bondarenko ha voluto subito replicare e a Tokyo ha stampato 2.40, Drouin è appena entrato nel club con il 2.40 di Des Moines, Dmitrik non ha ancora brillato all’aperto ma si è scatenato col 2.40 invernale, Barshim è fermo al 2.37 di Doha (gara persa da Ukhov). I cinque non si sono mai fronteggiati nella stessa manifestazione e questa gara ha l’autentica parvenza di una Finale Olimpica (o Mondiale).

 

Justin Gatlin, che lo scorso anno sconfisse a sorpresa Usain Bolt, è l’autentica stella dei 100 metri maschili (non validi, però, come prova della Diamond League) replicando così il successo del 2005. Lo statunitense è il primatista mondiale stagionale grazie al favoloso 9.87 corso a Pechino un mesetto fa e sabato a strabiliato a Eugene (spingendosi al 9.76, ventoso). Parterre di rivali agguerritissimo, capitanato da Nesta Carter (che sta facendo fatica a carburare in questo avvio di stagione), con l’eterno Kim Collins sempre pronto alla zampata da Campione e Jimmy Vicaut che cerca la sorpresa. Outsider di lusso Bailey-Cole, Magakwe, Richard Kitty, Adam Gemili.

Brilla di luce propria l’immensa Shelly-Ann Fraser-Pryce che torna in pista sui 100 metri dopo la clamorosa debacle di sabato sul mezzo giro di pista. La bicampionessa olimpica e mondiale si presenta nella capitale con uno stagionale di 11.06, ma a Roma ha corso già in 10.91 e in carriera è stata capace di addirittura otto sub 10.80. Dovrà tenere d’occhio la sempre ostica Murielle Ahouré che nel 2014 è già scesa a 11.06: si attende una gara da meno 11”? Curiosità: nel 2009 la Price perse da Kerron Stewart che quest’anno le correrà affianco in corsia…

 

Ci aspettano anche dei 100 metri ostacoli da urlo: presenti le campionesse del Mondo e le campionesse olimpiche delle ultime due edizioni! Probabilmente la gara tecnica più valida nel complesso dopo il salto in alto maschile. Annunciato il nuovo record dello stadio? Difficile che possa essere abbattuto il 12.34 della Zagorcheva che regge dai Mondiali 1987, ma chissà…

Brianna Rollins, oro a Mosca e leader mondiale stagionale in 12.58; la grande icona Sally Pearson, oro a Londra e Daegu, accreditata quest’anno di 12.59; Dawn Harper-Nelson, oro di Pechino. Ci saranno anche Tiffany Porter, Nia Ali, Kellie Wells, la primatista italiana Veronica Borsi (12.76) e l’ex-primatista Marzia Caravelli (12.85).

 

I 200 metri vedranno il ritorno internazionale di Andrew Howe che riabbraccia il mezzo giro di pista per la seconda volta in stagione (20.60 ventoso due settimane fa). Il laziale è stato l’ultimo italiano capace di vincere al Golden Gala, ma questa volta sarà davvero dura visto che sarà in pista il grandissimo Christophe Lemaitre pronto a fronteggiare Alonso Edward (già capace di 20.00 in stagione, davvero in formissima), Curtis Mitchell e l’infinito Churandy Martina.

Sui 400 metri, dopo la spettacolare battaglia di Eugene, LaShawn Merritt non dovrà duellare con l’assente Kirani James e proverà a scendere ancora una volta sotto il muro dei 44”. Lo statunitense difende il titolo conquistato nel 2013 e l’unico avversario che potrà impensierirlo sarà Luguelin Santos, unico capace di sconfiggere Merritt in questo avvio di stagione. Presenti anche Kevin Borlée e Pavel Maslak (campione del Mondo indoor e campione d’Europa).

David Rudisha, una delle cinque grandi icone di tutta l’atletica leggera, è ritornato alle gare sabato scorsa ma è visibilmente fuori forma (è scoppiato negli ultimi 100 metri) e non sarà al via al Golden Gala. Sugli 800 metri lo spettacolo sarà allora offerto da Mohammed Aman, campione del Mondo, e Nijel Amos, vicecampione olimpico che ha sconfitto proprio Aman a Eugene cinque giorni fa.

 

Presente tutto il podio olimpico di Londra 2012 nel salto triplo: Chris Taylor, Will Claye, Fabrizio Donato e il quarto classificato Daniele Greco. Insomma manca solo Teddy Tamgho, in una gara che si preannuncia stellare. Claye è già volato a 17.66 sabato scorso a Eugene, Greco è tornato solo cinque giorni fa (16.33) e vede in questa prova un tentativo di riprendere la forma, stesso discorso per Donato. Incontreranno anche Lazaro Martinez (17.24 a febbraio), Ernesto Reve (17.58) e Lyukman Adams. 

Nell’asta mancherà la Zarina Yelene Isinbaeva che qui stabilì il record del Mondo nel 2008 (5.08). In programma la bella sfida tra Yarisley Silva, Fabiana Murer, Anna Rogowska, Silke Spiegelburg.

Nel triplo femminile il super duello tra Caterine Ibarguen e Olha Saladuha.

 

Sugli 800 metri riammireremo Caster Semenya, dopo le voci sul suo possibile matrimonio con una ragazza, nella sfida con Jepkosgei, Sum e la sorprendente 18enne Sahily Diago da 1:57.54.

Genzebe Dibaba, dopo i tre record del Mondo indoor, riprende i 5000 metri outdoor dopo la netta sconfitta sui 3000m di Doha dove Cherono e Ayana sono volate finendo ai vertici delle liste all-time, alle spalle solo delle cinesi del sangue di tartaruga. A Roma sarà rivincita.

Asbel Kiprop, campione olimpico e mondiale, sarà il capofila dei 1500 metri dopo la superlativa prova di Doha (3:29.18). Avversari Ayanleh Souleiman, Silas Kiplagat, Calen Ndiku.

Il Campionissimo Ezekiel Kemboi si appresterà a dominare i suoi 3000m siepi di fronte a Brimin Kipruto, Paul Koech, Abel Mutai e Jairus Birech,

 

Graditissima presenza dell’Hulk umano Robert Harting, campione del Mondo da tre edizioni consecutive e campione olimpico, pronto a lanciare il suo disco a distanze siderali. Riuscirà a strapparsi la maglia per la vittoria anche all’Olimpico? Il tedesco sfiderà il polacco Piotr Malachowski per la 60esima volta in carriera (43 a 17), con la presenza dell’immarcescibile Gerd Kanter e di Ehsan Hadadi.

Lei e solo Lei. Valeria Adams, indiscussa Reginetta del getto del peso, al comando della disciplina da praticamente dieci anni. Imbattuta da quattro anni, 50 gare senza conoscere sconfitta, sopra i 20 metri da nove stagioni consecutive. Le avversarie non esistono per la neozelandese. Accreditate anche Christina Schwanitz, Michelle Carter, Yevgeniya Kolodko, Gong Lijiao.

C’è grandissima attesa per il ritorno dalla maternità di Barbora Spotakova, due volte campionessa olimpica nel tiro del giavellotto, che si ripresenta all’Olimpico dopo le vittoria del 2012 e del 2010. Riuscirà la slovena Martina Ratej a replicare il sorprendente successo di Doha 

Sui 400m ostacoli sarà grande sfida tra Lashinda Demus (primatista del meeting in 52.82, realizzato nel 2006), Muhammad, Moline, Kaliese Spencer.

 

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