Beach Volley

Beach volley, Europei 2014. Nicolai e Lupo le star, ma tutto il movimento continua a crescere

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Che il beach volley possa uscire dal guscio e smettere di essere considerato a casa nostra il parente povero della pallavolo, ormai è una certezza. Daniele Lupo e Paolo Nicolai sono gli apripista del nuovo corso con i loro successi che hanno fatto la storia nelle scorse settimane, l’ultimo dei quali arrivato non più tardi di ieri con il titolo continentale di Cagliari. I “Re Mida” del beach italico hanno trasformato in oro tutto quello che hanno toccato fino a questo momento centrando da inizio maggio ad oggi gli obiettivi che si erano prefissati in stagione: vincere un torneo del World Tour, possibilmente un Grand Slam, e salire sul tetto d’Europa. Tutto quello che verrà da qui in poi sarà tutto guadagnato, anche se l’impressione è che la coppia azzurra troverà il modo di essere ancora protagonista.

Non ce ne vogliano le vincitrici dei cinque splendidi ori europei di cui si può vantare l’Italia, ma quello di Lupo/Nicolai ha un peso specifico superiore. Quello di Cagliari è un successo di spessore mondiale: mentre tra le donne togliere fino a tre o quattro anni fa dal lotto dei partecipanti brasiliane, statunitensi e anche qualche australiana significava dimezzare il livello tecnico del torneo, oggi tra gli uomini le coppie brasiliane valgono come le europee, quelle statunitensi oggi sono un gradino sotto e non ci sono altri competitor di alta qualità.

Vittoria cristallina, dunque, che suggella un percorso che parte da lontano, nel quale oltre ai due protagonisti, un ruolo centrale lo recita ovviamente il coach Paulao che ha svolto un lavoro incredibile dal punto di vista tecnico e psicologico sui suoi pupilli che sanno vincere in tutti i modi, dominando e soffrendo, senza mai uscire dai binari della ragione (come invece ad esempio è accaduto al lettone Samoilovs che nel finale del tie break si è perso in inutili polemiche plateali con il pubblico).

Verranno tempi peggiori, è inevitabile ed è importante avere le idee chiare sugli obiettivi della coppia di punta azzurra che cercherà di restare in testa a tutte le classifiche ma non ha ancora le caratteristiche per dominare la scena come capitava a certe coppie carioca a metà del decennio scorso. Caricare di troppa responsabilità dopo un avvio di stagione sfavillante, la coppia di punta azzurra sarebbe un errore, come stupirsi quando arriveranno le sconfitte in un mondo dove l’equilibrio è all’ordine del giorno. Lupo e Nicolai hanno bisogno di crescere ancora tecnicamente, ognuno nei propri punti deboli (in particolare Nicolai nella precisione e Lupo nella qualità dell’attacco). Fissiamo questo momento nella mente con la certezza che ne arriveranno altri di momenti esaltanti grazie a questo staff e questi due giocatori fantastici ma non pensiamo ora che vincere sia diventato facile.

Da Cagliari si rientra (con partenza già in programma per Mosca, dove da domani è già Grand Slam) con la consapevolezza di avere tutto un movimento in crescita. Esclusi Lupo/Nicolai, voti alti li hanno meritati un po’ tutte le altre coppie al via del campionato Europeo. Menegatti/Orsi Toth si sono arrese alle future campionesse europee ma hanno confermato che la condizione sta crescendo e la fiducia in uno o più grandi risultati prima della fine della stagione non manca. A Ranghieri/Tomatis e ai gemelli Ingrosso manca ancora qualcosa per trovare l’exploit a livello assoluto ma la strada è quella giusta e anche da Martino/Cecchini, sulla carta coppia che non fa parte della Nazionale ma di questo passo potrebbe entrarci molto presto, sono arrivati segnali molto positivi. Tra le donne la dimensione delle coppie alle spalle di quella di punta è questa: sedicesimi o, se va bene, ottavi di finale del World Tour. Non sono risultati da scartare anche se qui il percorso di crescita potrebbe presentare qualche problema in più. Con questo staff tecnico, comunque, si può pensare in grande.

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