Calcio
Brasile 2014: le avventure extraeuropee dell’Italia
Brasile 2014 sarà la decima di un Campionato del Mondo al di fuori dei confini europei (la settima in America Latina) e risulta in questo modo interessante ripercorrere i risultati raggiunti dall’Italia nel corso delle proprie avventure al di là dell’Oceano.
Uruguay 1930: l’Italia è invitata ma non partecipa a causa delle difficoltà logistiche della trasferta.
Brasile 1950: il lungo viaggio in nave, svolto a causa della “paura dell’aereo” generata dalla tragedia di Superga, debilita gli azzurri che perdono 3-2 con la Svezia e sconfiggono 2-0 il Paraguay, risultato che non basta a superare la fase a gironi.
Cile 1962: ancora una volta fatale il girone di qualificazione e in modo particolare la sfida con il Cile, persa 2-0 tra mille polemiche per l’accoglienza più che ostile riservata agli oriundi e l’atteggiamento quantomeno casalingo dell’arbitro inglese Aston.
Messico 1970: Bonimba e Rivera, Mazzola e Facchetti portano l’Italia ad una meravigliosa finale, dopo l’indimenticabile e leggendario 4-3 sulla Germania Ovest in semifinale. Pelé e compagni, però, sono superiori e stendono la selezione di Valcareggi per 4-1.
Argentina 1978: Bearzot getta le basi del successo che giungerà quattro anni più tardi in Spagna; l’Italia si distingue per un gioco divertente e chiude al quarto posto, eliminata in semifinale dall’Olanda e poi ko contro il Brasile nella finalina di consolazione.
Messico 1986: finisce un ciclo, finisce l’era, appunto, di Enzo Bearzot. Dopo un affannoso girone eliminatorio con Bulgaria, Argentina e Corea del Sud, la Francia di Michel Platini è fatale imponendosi 2-0 negli ottavi di finale.
USA 1994: l’Italia zoppica, fa fatica, sembra sempre sul punto di essere eliminata, ma un immenso Roberto Baggio la spinge sino alla finalissima. Nella caldera di Pasadena, ci vogliono i rigore per far vincere il Brasile e far piangere lo stesso Baggio, Baresi e una nazione intera:
Corea del Sud/Giappone 2002: anche in questo caso, grande sofferenza nel girone eliminatorio contro Ecuador, Croazia e Messico, poi out agli ottavi di finale quando i padroni di casa sudcoreani, bravi e fortunati, approfittano delle ingenuità azzurre e delle assurde decisioni del direttore di gara Byron Moreno.
Sudafrica 2010:il ricordo più fresco e più brutto, con la nazionale campione del mondo che si fa mestamente eliminare nel raggruppamento iniziale contro avversari non certo irresistibili come Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com