Calcio

Calcio: le figuracce dell’Italia con le piccole

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Non scopriamo certo oggi il complesso dell’Italia contro le “piccole” nazionali. Una delle pagine più nere del calcio azzurro si scrive il 19 luglio del 1966, quando la Corea del Nord estromise l’Italia dai Mondiali del 1966. Quella sconfitta costò la panchina all’allora ct Edmundo Fabbri e una valanga di insulti e pomodori al rientro all’aeroporto di Genova. La “fatal Corea” convinse inoltre la Figc a chiudere le frontiere del campionato italiano agli stranieri: un blocco che durerà fino al 1980.

Anni ’80 Tre anni dopo la riapertura delle frontiere, la nazionale campione del mondo di Bearzot non andò oltre l’1-1 contro Cipro, in un match di qualificazione agli Europei. Zoff e compagni si salvarono grazie a un autogol di Patikkis al 57′. Impossibile non menzionare il 4-0 che ci rifilò lo Zambia alle Olimpiadi di Seul ’88. Doveva essere una formalità, ma i Chipolopolo, che indossavano una maglia arancione proprio come quella della grande Olanda, ci rifilarono un secco 4-0. L’Italia di Ciro Ferrara, Tacconi, Tassotti, Virdis e Carnevale riuscì comunque a passare il girone come seconda, chiudendo quella rassegna a cinque cerchi al quarto posto. Gli africani furono invece eliminati ai quarti di finale dalla Germania e molti di loro purtroppo tornarono agli onori della cronaca nel 1993, quando il cargo militare Buffalo DHC-5D che li trasportava, precipitò nelle acque al largo del Gabon.

Lippi e il debutto in azzurro Negli anni 2000 le figuracce sono state parecchie. Tralasciando la partita contro la Corea del Sud dei Mondiali del 2002, in cui l’arbitro Moreno ci mise del suo, la prima partita che viene in mente è il match contro l’Islanda nel 2004. A Reykjavik Lippi, al debutto sulla panchina azzurra, schierò un 4-3-1-2 con Buffon, Oddo, Nesta, Materazzi e Zambrotta in difesa, Gattuso, Volpi e Perrotta a centrocampo, Fiore sulla trequarti e la coppia Bazzani-Di Vaio in avanti. I padroni di casa vinsero 2-0 grazie alle reti di Gudjohnsen ed Einarsson. In un’altra amichevole organizzata l’anno successivo nel bel paese, l’Islanda costrinse gli azzurri a uno scialbo 0-0.

I Mondiali del 2010 Nella Confederation Cup del 2009 arrivò una sconfitta di misura contro l’Egitto. Il primo ko contro i Faraoni, compagine comunque di valore vincitrice di ben sette Coppe d’Africa, fu nulla rispetto a quello che avvenne l’anno successivo in Sudafrica, quando i Lippi boys pareggiarono clamorosamente contro la Nuova Zelanda. Sotto di un gol, gli azzurri evitarono la sconfitta grazie al rigore realizzato da Iaquinta.

Le quasi beffe Meglio non affrontare nei prossimi anni le Isole Faer Oer. Nel girone B delle qualificazioni per l’Europeo 2008, la squadra di Donadoni vinse a fatica 2-1, salvata dalle reti di Filippo Inzaghi. Andò leggermente meglio nel match di ritorno giocato a Modena, terminato 3-1 per gli azzurri. Mai scontate nemmeno le partite contro Malta, battuta in tre occasioni 2-0 e nel 1993 soltanto 2-1. Meritano una citazione anche Bielorussia e Lituania, capaci entrambe di strappare due pareggi.

Prandelli, Armenia, Haiti e Lussemburgo Venendo ai giorni nostri, pure Prandelli ha tenuto fede alla singolare tradizione italica: nelle qualificazioni mondiali Balotelli realizzò il 2-2 a un quarto d’ora dalla fine contro la combattiva Armenia. Per quanto riguarda le amichevoli sono già nella storia invece i pareggi contro Haiti e quello di ieri contro il Lussemburgo.

La fatal Corea

Cipro-Italia 1983 

Italia-Zambia 1988 

Italia-Nuova Zelanda 2010

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francesco.drago@olimpiazzurra.com

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