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‘Cogito, ergo sport’: World League, la pallavolo “fa l’amore” al Foro Italico

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L’emozione non ha voce“, cantava Adriano Celentano, ma quando sono 11 mila le voci appassionate che risuonano nella culla italiana dello sport, il Foro Italico di Roma, che da 67 anni non ospitava una partita di pallavolo a questi livelli, l’emozione comincia a farsi sentire e a risuonare per quattro set di pura esultanza ed energia.

Foro Italico, Italia-Polonia, World League maschile 2014- PH Elena Zanutto

 

Un cielo tinto d’azzurro al fischio d’inizio di Italia-Polonia nel girone di World League maschile; un cielo illuminato da un caldo sole primaverile trattenutosi per assistere ai primi colpi di battute; un sole che ha infine ceduto il posto alla luna per illuminare la vittoria finale dei ragazzi di Berruto; una vittoria che ha di nuovo rischiarato il cielo, ma di un azzurro diverso stavolta: l’Azzurro della Nazionale.

Nazionale pallavolo - PH Elena Zanutto

Al di là dei muri, degli aces, del risultato finale della partita, della sesta vittoria su sei partite dell’Italia, quella di domenica è stata una giornata storica. Non dev’essere facile per un pallavolista giocare all’aperto, senza punti di riferimento che definiscano con precisione il campo. Coraggio da una parte, sfida e incoraggiamento dall’altra, “nella bellezza di un luogo che trasuda di storia (perché lo sport è storia, arte, cultura, linguaggio universale), dove vedrete facce pulite, entusiasmo, determinazione feroce e gioia di esserci: in campo come sugli spalti. Vedrete un pezzo del futuro del nostro Paese che tornerà presto ad essere meraviglioso“.
La fiducia e la grinta del coach Mauro Berruto hanno centrato in pieno il clima della Capitale dove quella che si è disputata è stata “la serata pallavolistica più bella della nostra vita, la vittoria italiana, sportiva, più bella a cui abbia mai assistito: abbiamo fatto l’amore insieme stasera” (Dragan Travica, palleggiatore della Nazionale).
L’amore sotto le stelle, con un clima di amicizia e passione che è spesso difficile da immaginare pensando a circostanze disonorevoli per lo sport. Ebbene il riscatto è arrivato, la rivincita è giunta e non è quella contro la Polonia ma quella verso lo sport in generale. Richiamare migliaia di tifosi senza aggiungere nulla allo spettacolo di dodici giocatori in campo e 11 mila applausi, a quanto pare, ancora si può. O meglio, si deve. “The show must go on“, ma non uno show qualunque: è questo lo spettacolo che deve andare avanti, come nella pallavolo così in ogni disciplina sportiva, che si tratti di Nazionale o di campionato.

I mondiali ormai sono alle porte, quelli di calcio s’intende, perché molti altri, tante World Leagues e altrettanti Europei sono già “in gioco” da settimane. Quello che ci si deve augurare è che in tutte, specie a Rio 2014, ognuno possa godere di un evento grandioso, entusiastico, rispettoso come quello dell’ultima partita della Nazionale maschile di pallavolo, ognuno, ogni uomo che, “se possiede la vera sapienza, saprà godere dell’intero spettacolo del mondo da una sedia, senza saper leggere, senza parlare con nessuno, solo con l’uso dei sensi e con l’anima che non sappia essere triste” (Fernando Pessoa).

Show

Buono spettacolo del mondo; buono spettacolo dei mondiali!

 

Ph: Elena Zanutto

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