Hockey Prato

Hockey prato, Federico Ardito e il suo ritiro da fuoriclasse

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Ci sono quelle persone che per il loro sport danno tutto e proprio dallo sport vengono ripagati con gioie e soddisfazioni. Federico Ardito ha dato tantissimo all’hockey su prato, l’hockey ha dato tantissimo al fuoriclasse pugliese. Due settimane fa a Bra si sono giocati i play-off scudetto della Serie A1, non c’era occasione migliore per Ardito per chiudere la sua fantastica carriera, ma soprattutto non c’era modo più bello: la sua HC Roma è stata eliminata in semifinale dai padroni di casa (poi campioni d’Italia), ma il capitano, nella finale per il terzo e quarto posto con il Suelli ha messo in campo tutta la sua classe, mettendo a segno addirittura cinque reti. Dopo 17 anni insieme, i tifosi romani dovranno abituarsi a non vedere più il loro numero 10, capitano di mille battaglie, nell’impianto di Via Avignone.

Queste le emozionanti parole in esclusiva del capitano giallorosso: “I miei ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno fatto sì che tutti i miei sogni si realizzassero, in particolare a tutti i miei compagni e avversari da cui ho imparato la maggior parte di ciò che sono. Un ringraziamento particolare va alla mia famiglia e alle persone a me vicine che è soprattutto loro merito se sono diventato ciò che sono nello sport ma ancor di più nella vita. L’hockey è uno sport in cui i valori sono al primo posto: il rispetto per gli avversari, il rispetto per i compagni, il rispetto per la società nella quale giochi ed il rispetto della maglia che si indossa. Grazie di cuore a tutte quelle persone che negli anni hanno creduto nei miei successi ma anche nei miei insuccessi perché è proprio da li che sono partito: lo sport mi ha dato le basi per festeggiare i successi ma ancor di più per rimboccarsi le maniche negli insuccessi ed avere un team pronto sempre ad aiutarsi gli uni con gli altri perché si vince tutti insieme. Nell’ultima riunione il mio allenatore ha ribadito un concetto primario che per chi fa sport di squadra deve essere un must: nello sport di squadra ci sono momento in cui un compagno deve lavorare di più rispetto ad un altro per il ruolo che ricopre, lo stesso farà lui. In particolare ” gli attaccanti devono difendere per far prendere la palla ai centrocampisti poi saranno i centrocampisti a ricambiare facendo segnare l’attaccante”. Questo è lo sport di squadra, questo è l hockey. In questi anni ho studiato e giocato, e mi sono realizzato. Oggi i giovani in alcune situazioni preferiscono andare alle feste che venire il sabato o durante la settimana a giocare, per me non è mai esistito, l’hockey va vissuto fino in fondo perché poi ti ricambia e ti riempie di soddisfazioni che nessun altro sport ti può dare. Ogni partita una nuova esperienza, ogni coppa una nuova esperienza che ti fa diventare sempre più forte e determinato a raggiungere l’obiettivo. In questo sport, di sacrifici ne ho fatti tanti, divertendomi perché sapevo che un giorno avrei raggiunto i miei obiettivi, ma comunque sempre sacrifici sono stati! Grazie a tutti coloro che mi hanno ringraziato e che sono stati vicini alla mia ultima partita. La mia squadra: i più grandi! Rispettosi sempre dell’ avversario, dei ruoli che ogni giocatore ricopre in campo e fuori, ma soprattutto felici di onorare la maglia dell’ Hockey Club Roma. Spero di aver trasmesso tanto a tutti coloro che conosco ma anche a coloro che non conosco. Grazie a tutti”.

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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com

Foto: Andrea Lusso

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