Calcio
Italia, chi sarà il successore di Prandelli? Mancini in pole, suggestione Guidolin
Il 9 settembre l’Italia affronterà la Norvegia per la prima gara delle qualificazioni ai prossimi Campionati Europei, la prima partita ufficiale dopo quella di ieri con l’Uruguay che l’ha estromessa dal Mondiale. Per metà agosto, dunque, amichevole (che dovrebbe essere fissata nei prossimi giorni) o no gli azzurri, dopo le dimissioni irrevocabili di Prandelli, dovranno avere un nuovo allenatore e in questo momento quattro sembrano i candidati più autorevoli.
Il più accreditato è Roberto Mancini, libero da impegni dal 30 giugno ma abituato a guadagnare cifre ben più alte di quelle che la FIGC, chiunque diventi presidente, può offrirgli. Arriva dalla mezza stagione al Galatasaray e per il momento è fermo. Sarebbe un’avventura stimolante per chi, con l’azzurro, da giocatore, non ha mai avuto un feeling particolare.
L’alternativa più seria a Mancini è Massimiliano Allegri, reduce dall’esonero rossonero e da una primavera con tante voci (Tottenham e Lazio le panchine a cui è stato più vicino) ma senza contratti. Conoscenza del campionato italiano, capacità di puntare sui giovani e pretese non altissime a livello di ingaggio sono le qualità di un tecnico che a livello internazionale, però, nel club milanista non è mai riuscito a decollare, limitandosi al superamento del primo turno di Champions e solo una volta approdato ai quarti
In seconda fila partono altri due allenatori che, come Mancini, nelle ultime stagioni lavoravano fuori confine. C’è Luciano Spalletti, reduce dall’esperienza allo Zenit, chiusa maluccio ma con qualche bella vittoria alle spalle. Indubbie le qualità del tecnico toscano a cui forse manca la continuità di risultati per scalare le posizioni e poi c’è il romagnolo Alberto Zaccheroni, che proprio ieri sera ha chiuso con la fuoriuscita ingloriosa al primo turno (il passaggio agli ottavi di una modesta Grecia aumento, e non di poco, i rimpianti) del suo Giappone con cui tre anni fa vinse la coppa d’Asia e che fu la prima squadra a qualificarsi per Brasile 2014. Qui l’esperienza internazionale c’è ma potrebbero pesare i troppi “flop” nelle squadre di club italiane.
Tutte le altre ipotesi sono davvero poco plausibili. Il sogno impossibile (almeno per ora) è Carlo Ancelotti. L’impressione è che prima o poi lui e l’azzurro incroceranno le strade ma non è questo il momento giusto, visto lo stipendio faraonico al Real dove il presidente Perez, è vero, non lo ama ma di fronte alla “Decima” non può certo privarsene. La sorpresa dell’ultima ora potrebbe essere Claudio Ranieri, uscita da poco dall’orbita Monaco, era il candidato numero uno a guidare la nazionale greca in vista di Francia 2016 ma il passaggio degli ellenici agli ottavi e l’eliminazione degli azzurri potrebbero cambiare questa prospettiva.
L’ultima suggestiva ipotesi riguarda Francesco Guidolin che ha appena lasciato la panchina dell’Udinese diventando supervisore dell’area tecnica della famiglia Pozzo (oltre ai friulani anche Malaga e Watford). E’ possibile che chiunque diventerà nuovo presidente della Figc due chiacchiere con lui possa scambiarle.
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