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Italrugby, capitan Geldenhuys non cerca scuse: “Abbiamo giocato male, c’è da lavorare. Da salvare…”

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“Potremmo trovare scuse, parlare del caldo che sicuramente ha avuto una sua incidenza specialmente nei primi quaranta minuti, prima che la pioggia ci desse un po’ di sollievo, ma resta il fatto che abbiamo giocato male. E’ tutto qui”. E’ schietto e sincero capitan Quintin Geldenhuys nel post-partita dell’ottava sconfitta consecutiva dell’Italia. L’ennesima disfatta non solo nel risultato, ma anche e soprattutto nella prestazione. E a mancare, questa volta, è stata anche la mischia, da sempre punto di forza dell’Italrugby.

“La mischia nel primo tempo oggi pomeriggio è stata disastrosa – ammette Geldenhuys -, abbiamo perso tutte le nostre introduzioni, dovremo guardare al video cosa non ha funzionato. Il pacchetto è una nostra forza abitualmente, cercheremo di capire cosa è successo”. Bisognerebbe capire, inoltre, cosa sia successo all’intero gruppo azzurro nell’ultimo disastroso anno, per studiare ed analizzare le cause di un simile regresso. Proprio quando sembrava che la Banda Brunel dovesse spiccare il volo, infatti, è cominciata una lenta e inesorabile discesa negli Inferi.

“Ogni volta che abbiamo attaccato, e lo abbiamo fatto poche volte, forse nel 20% del tempo di gioco, abbiamo finito per perdere palla a contatto, o per fare in avanti, o per sbagliare passaggio. C’è da lavorare, senza dubbio. Il seconda linea delle Zebre, poi, cerca di trovare un lato positivo: “Da salvare c’è la difesa, l’atteggiamento avuto in questa fase di gioco. Non era facile non concedere mete contro una squadra come Samoa, che ha dei grandi trequarti: ci siamo riusciti, ripartiamo da qui”. Ricominciare da uno, insomma. Anzi, da dodici, come le sconfitte degli azzurri nell’ultimo anno.

Clicca qui per la video-intervista a Quintin Geldenhuys

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: FotosportIT/FIR – Roberto Bregani

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