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Judo, Grand Prix Budapest: Italia, una domenica da dimenticare

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Dopo un sabato tra alti (soprattutto in campo femminile ndr) e bassi, la domenica azzurra al Grand Prix di Budapest è stata avara di soddisfazioni con nessuno dei nostri atleti vicino alle posizioni che contano.

Tra gli uomini negli 81 kg, esce subito di scena Antonio Ciano: il napoletano ha ceduto per waza ari al ceco Jaromir Musil. In finale il derby russo è stato vinto da Khasan Khalmurzaev su Sirazhudin Magomedov, mentre completano il podio il francese Alain Schmitt ed il rumeno Roman Moustopoulos.

Poca strada anche per Walter Facente nei 90 kg: il carabiniere azzurro ha lottato per 3’42” contro il mongolo Khutag, prima di cedere ad un ippon di quest’ultimo. Sul gradino più alto del podio finisce il giapponese Daiki Nishiyama, trionfatore in finale sull’ungherese Krisztian Toth; terzo posto per l’olandese Noel Van T End ed il russo Khusen Khalmurzaev.

Nessun azzurro in gara nei -100 kg, nella categoria vinta dall’olandese Henk Grol: secondo il giapponese Ryunosuke Haga, terzi lo svedese Martin Pacek e l’azero Elmar Gasimov. Poca gloria anche nei +100 kg per Alessio Mascetti, bravo ad infliggere un ippon dopo due minuti di incontro al kazako Shynkeyev al primo turno, ma sconfitto in quello successivo dal britannico Sherrington per un waza ari.

La finale premia il georgiano Okraushvili sul lituano Paskevicius, mentre sul gradino più basso del podio finiscono il russo Volkov ed il georgiano Matiashvili.

Tra le donne dura lo spazio di due incontri il torneo di Jennifer Pitzanti nei -70 kg: un ippon al primo turno contro la spagnola Maria Paredes Del Mar la qualifica, ma la stessa mossa la condanna nel match successivo contro la cinese Fei Chen. Sorte analoga per Giulia Cantoni che passa al golden score contro l’ungherese Siroki, ma paga dazio al turno successivo contro la francese Posvite, che finisce poi sul gradino più basso del podio, che si apre con la tedesca Marzok al 1° posto, la croata Matic al 2° e la giapponese Nun Ira.

Nei -78 kg Assunta Galeone dopo un bye al primo turno cede alla spagnola Marta Tort Merino per un waza ari; l’olandese Verkerk supera la slovena Velensek in finale, mentre è bronzo per la britannica Powell e l’ungherese Joo.

Infine nei +78 Elisa Marchiò regge appena 1’12” contro la bosniaca Ceric e viene eliminata al secondo turno: la sua avversaria finisce sul podio con un terzo posto insieme alla tedesca Kuelbs, mentre l’oro va alla giapponese Tachimoto e l’argento all’ucraina Iaromka.

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Immagine: IJF

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