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Judo: grande Giappone a Budapest. L’Italia non è più una sorpresa

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La prima edizione del Grand Prix di Budapest rappresentava una tappa importante del calendario del judo internazionale per diversi motivi. Per l’Italia si trattava del primo Grand Prix dall’inizio del periodo di qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016 e per molte nazioni questa prova era una delle ultime valide per i judoka che devono ancora guadagnarsi la convocazione ai prossimi Mondiali di Čeljabinsk.

Un altro elemento importante era la presenza della squadra giapponese, spesso assente nei tornei europei, che invece questa volta ha affrontato la trasferta con una squadra molto competitiva. I nipponici hanno dominato la rassegna con nove medaglie, di cui sei d’oro, un risultato davvero eccezionale se si pensa che la squadra del Sol Levante era composta solamente da dieci atleti. Tra gli atleti che si sono maggiormente segnalati c’è certamente Naohisa Takato, il ventunenne campione del mondo imbattuto da oltre due anni nella categoria 60 kg. Tra le donne, invece, va sottolineato il ritorno in grande stile di Kaori Matsumoto, la campionessa olimpica della categoria 57 kg, che dopo un anno di pausa si è ripresentata vincendo già due Grand Prix (Düsseldorf e, appunto, Budapest).

Buona prova anche dell’Olanda, che schierava quasi tutti i suoi migliori judoka e che ha ottenuto due ori e due bronzi. Argento agli ultimi europei, Marhinde Verkerk (78 kg) è tornata sul tatami vincendo il Grand Prix magiaro, così come Henk Grol, il campione continentale dei 100 kg, che quest’anno ha perso solamente un incontro, la semifinale del Grand Slam di Parigi contro il padrone di casa Cyrille Maret.

Al terzo posto troviamo la Georgia, con un oro, due argenti e due bronzi. Come sempre presente solamente al maschile, la squadra caucasica ha pagato le sconfitte di alcuni dei suoi interpreti più accreditati contro i giapponesi, mentre Adam Okruashvili (+100 kg) ha approfittato del forfait dell’ultimo minuto di Teddy Riner per conquistare la medaglia d’oro della massima categoria di peso maschile.

L’Italia, presente con quattordici atleti, ha chiuso al nono posto assoluto con le sue due medaglie d’argento, ottenute da Valentina Moscatt (48 kg) ed Odette Giufrida (52 kg). Come dall’inizio di questa stagione (con una battuta d’arresto, va detto, in occasione degli Europei), l’Italia ha dimostrato di essere in grado di rivaleggiare con le migliori nazionali del mondo, per lo meno in alcune categorie. Nonostante le giornate no di alcuni degli atleti più rappresentativi, come Edwige Gend (63 kg) ed Antonio Ciano (81 kg), entrambe vittime di eliminazioni precoci ed inaspettate, la squadra azzurra esce dal Grand Prix con un bilancio soddisfacente. Ciò dimostra come l’Italia possa contare finalmente su un folto gruppo di atleti di alto livello, al contrario dell’anno scorso, quando i risultati della squadra dipendevano quasi unicamente da due o tre atleti (anzi, atlete). Anche il settimo posto di Enrico Parlati nella categoria 73 kg dimostra il fermento presente nella squadra maschile, che dopo una stagione buia sta ritrovando sé stessa. L’unico rammarico resta quell’infortunio che ha privato Odette Giuffrida del confronto finale con la campionessa kosovara Majlinda Kelmendi.

L’Italia, tra l’altro, conferma la sua ottima forma tra le donne, chiudendo sesta nella classifica femminile, vinta dal Giappone davanti alla Germania ed all’Ungheria. I nipponici hanno avuto la meglio anche al maschile, precedendo Georgia e Russia, mentre l’Italia, con il già citato settimo posto di Parlati, ha concluso diciannovesima.

MEDAGLIERE GRAND PRIX BUDAPEST 2014

#

NAZIONE

O

A

B

TOTALE

1.

Giappone (JPN)

6

1

2

9

2.

Paesi BassI (NED)

2

0

2

4

3.

Georgia (GEO)

1

2

2

5

4.

Ungheria (HUN)

1

1

2

4

5.

Russia (RUS)

1

1

2

4

6.

Germania (GER)

1

1

1

3

7.

Kosovo (KOS)

1

0

0

1

7.

Emirati Arabi Uiti (UAE)

1

0

0

1

9.

Italia (ITA)

0

2

0

2

10.

Francia (FRA)

0

1

4

5

11.

Ucraina (UKR)

0

1

2

3

12.

Slovenia (SLO)

0

1

2

3

13.

Bielorussia (BLR)

0

1

0

1

13.

Croazia (CRO)

0

1

0

1

15.

Lituania (LTU)

0

1

0

1

16.

Azerbaijan (AZE)

0

0

3

3

17.

Mongolia (MGL)

0

0

2

2

18.

Gran Bretagna (GBR)

0

0

1

1

19.

Bosnia Erzegovina (BIH)

0

0

1

1

19.

Grecia (GRE)

0

0

1

1

19.

Svezia (SWE)

0

0

1

1

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Immagine: IJF

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