Calcio

Mondiali 2014: Brasile condannato a vincere. Marin: “Se perdiamo, tutti all’Inferno”

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L’attesissimo Mondiale di calcio che prenderà il via domani vedrà ai nastri di partenza una favorita svettare nettamente su tutte le altre: il Brasile.

Eppure il trionfo della nazionale verde-oro, seppur probabile, non appare così scontato. E’ innegabile che Scolari non possa fare affidamento sul miglior Brasile di sempre. Una squadra che, al tempo stesso, per caratteristiche ricorda proprio quella che vinse nel 1994. Ora come allora i sud-americani possono contare su una difesa formidabile, la migliore in assoluto della rassegna iridata. In mediana non spicca nessun vero campione, mentre in avanti tutto o quasi dipenderà dall’estro di Neymar, atteso da anni come erede di Pelè, ma sinora mai davvero sbocciato.

Insomma, una squadra molto solida, agevolata dal fattore campo e, forse, anche da qualche ‘svista arbitrale‘: non scandalizziamoci, nella storia dei Mondiali abbiamo assistito (purtroppo) numerose volte ad episodi di questo tipo. Non che si tratti necessariamente di cattiva fede. Riteniamo solo che, in un’eventuale finale al Maracanà, il direttore di gara, nel dubbio, farebbe fatica a non fischiare per i padroni di casa…

Eppure non sarà una passeggiata come può sembrare. Il Brasile, per vincere, dovrà liberarsi degli spettri di un passato mai davvero dimenticato. La ferita del ‘Maracanazo’, quando nel 1950 l’Uruguay fece piangere un Paese intero, brucia ancora e, magari inconsciamente, i brasiliani sono ossessionati dall’incubo che possa ripetersi.

Per questo i giocatori della Seleção dovranno fare i conti con una pressione fuori dal comune: se le cose non dovessero mettersi subito per il verso giusto, con il passare dei minuti le gambe potrebbero iniziare a tremare e il pubblico, da alleato, potrebbe invece rivelarsi un ostacolo ansioso.

D’altronde le dichiarazioni del presidente della Federcalcio brasiliana, José Maria Marin, aiutano a comprendere al meglio la situazione: “Il Brasile andrà all’Inferno se non vince il Mondiale. A pochi giorni dall’inizio siamo in Purgatorio. Se vinciamo la coppa andremo in cielo. Ma se perdiamo, andiamo tutti insieme all’Inferno perché il brasiliano non accetterà un risultato diverso: o campione o niente”.

Insomma, una squadra condannata a vincere. Per farlo dovrà essere più forte delle esasperanti aspettative del popolo e scacciare i fantasmi. Non sarà facile.

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