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Calcio

Mondiali Brasile 2014: Grecia, grande cuore e ottavi di finale! Costa d’Avorio a casa

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Prima volta agli ottavi di finale per la Grecia, al termine di una partita a dir poco pazzesca contro la Costa d’Avorio. Sembrava troppa, sulla carta, la differenza tecnica tra le due compagini, soprattutto alla luce dei due risultati su tre a disposizione degli ivoriani: eppure, con una sublime prestazione di orgoglio, organizzazione e grinta, e con quel pizzico di fortuna che causa un rigore all’ultimo respiro, gli ellenici si impongono per 2-1 e passano il turno, lasciando agli ivoriani la fama di eterni incompiuti.

La Grecia non parte con quel piglio aggressivo che ci si aspetterebbe da una formazione obbligata a vincere e anzi dopo 10′ deve rinunciare ad uno dei propri giocatori più talentuosi, con Panagiotis Konè che alza bandiera bianca per infortunio venendo sostituito dal debuttante Samaris. Nel primo quarto di partita non si vede nulla di più di qualche traversone agevolmente controllato dai portieri Karnezis e Barry; ma proprio Karnezis termina il suo match al 23′, sostituito per infortunio dal suo secondo Glikos; gli ellenici sono dunque chiamati ad una doppia, sfortunata sostituzione nel giro di pochi minuti. Il primo sussulto – e che sussulto! – è un rapidissimo contropiede greco su un calcio d’angolo avversario alla mezz’ora: Samaras smarca Holebas, la cui sassata dal limite dell’area centra in pieno la traversa. Al 42′, però, ecco il gol: gravissima pecca in disimpegno degli Elefanti, con Tiotè che regala palla a Samaras; c’è una prateria per via centrali e la punta del Celtic tocca per il quasi omonimo Samaris che non ha difficoltà ad infilare Barry in uscita. Una conclusione di Tourè schiacciata e docile per le mani di Glikos è la reazione della Costa d’Avorio, ma al riposo si va sull’uno a a zero per i biancoazzurri.

Tiotè prova a riscattarsi al terzo della ripresa, raccogliendo una sponda di Gervinho al limite, ma il suo sinistro è centrale e ben neutralizzato da Glikos. Un velenosissimo esterno di Christodolopoulos al 53′ potrebbe porre la pietra tombale sulle speranze ivoriane, ma termina di pochissimo a lato del palo; gli Elefanti premono ma impattano su una difesa solida e organizzatala Grecia riparte e provoca seri grattacapi alla porta di Barry ancora al 57′ con una staffilata di Salpingindis alzata in angolo dal numero uno. Passano i minuti e gli africani danno l’idea di essere un gruppo di solisti talentuosi ma disorganizzati, mentre i ragazzi allenati da Fernando Santos costituiscono un’orchestra forse di basso livello, ma volenterosa e grintosa: al 67′, Karagounis dai trenta metri centra in pieno la traversa, la seconda per la sua nazionale, a Barry ormai battuto. Gol sbagliato, gol subito: al 74′ la Costa d’Avorio gioca finalmente di squadra, con Kalou che apre per Gervinho sulla sinistra dell’area, tocco morbido al centro per l’accorrente Bony il quale insacca di prepotenza per il pareggio. La Grecia reagisce d’orgoglio e un cross a sorpresa di Torosidis al 79′ si stampa sul palo esterno, per il terzo legno di giornata. All’87’ è un taglio di Salpingidis a gettare nel panico la difesa avversaria, con un tiro-cross rasoterra di prima intenzione che non viene spinto in rete da nessuno. Dopo un minuto e mezzo di recupero, però, Samaras viene ingenuamente steso al centro dell’area di rigore su un traversone dalla sinistra: lo stesso centravanti del Celtic si prende la responsabilità di calciare, si carica sulle spalle un paese intero e…realizza, ad una manciata di secondi dal triplice fischio, il penalty che manda la Grecia agli ottavi e la Costa d’Avorio all’inferno.

Foto: it.wikipedia.org

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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