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Calcio

Mondiali Brasile 2014: le stelle che resteranno a guardare

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Si parla tanto dei calciatori convocati dalle 32 squadre che parteciperanno al Mondiale in Brasile; ma saranno diverse anche le stelle che la rassegna iridata la guarderanno da casa.

Tanti sono i grandi nomi che non vedremo a questi Mondiali di calcio, alcuni per scelta tecnica, altri per infortunio, altri ancora perché la loro nazionale non ha ottenuto la qualificazione alla fase finale della Coppa del Mondo.

Partendo proprio dall’Italia i nomi più caldi tra gli esclusi dell’ultima ora sono sicuramente quelli di Giuseppe Rossi (Prandelli non lo ha ritenuto nella forma sufficiente a meritarsi la convocazione) e Montolivo, anche se per lui la scelta è stata obbligata, dato l’infortunio occorso nell’amichevole contro l’Irlanda; esclusione quindi inevitabile la sua, che ha costretto Prandelli a modificare le proprie idee di gioco dato che il milanista era sempre stato uno dei punti fermi del ct azzurro.

Diverso il discorso per coloro che non sono rientrati nemmeno nei 30 pre-convocati: mancata convocazione forse meno amara perché non avvenuta all’ultimo momento, quando si era già con la testa in Brasile, ma altrettanto non digerita. Sicuramente non l’ha presa bene Criscito, che lo ha fatto sapere tramite i social network: altro boccone amaro per lui dopo l’esclusione dall’Europeo due anni fa (per motivi di ben altra natura, legati al calcio scommesse). Sicuramente ci sarà rimasto male anche Gilardino, data l’ottima stagione disputata col Genoa e le tante presenze collezionate con la maglia azzurra negli scorsi anni (anche con lo stesso Prandelli).

Probabilmente, invece, si aspettava di non essere convocato Diamanti, che dopo il suo trasferimento in Cina durante il mercato di gennaio ha fatto la sua scelta, consapevole che Prandelli non avrebbe valutato il campionato asiatico adeguato per dimostrare il proprio talento in vista del Mondiale.

Qualcosa di positivo in tutto ciò tuttavia ci piace vederlo: avere dei dubbi fino alla fine vuol dire che sono stati tanti i giocatori che hanno fatto bene negli ultimi anni, purtroppo però la rosa per il Mondiale non è così ampia da poterli contenere tutti.

Ma ora cambiamo paese, restando comunque in Europa, e parliamo della Spagna. Il ct Del Bosque, con le scelte fatte, ha chiaramente fatto intendere di voler puntare tutto sul gruppo che negli ultimi quattro anni ha vinto Europeo e Mondiale, ma soprattutto su quei giocatori che si conoscono già molto bene, poiché tanti dei convocati provengono da Barcellona e Real Madrid. A rimetterci sono stati molti spagnoli che guarda caso giocano proprio in Italia. Se Reina e Albiol sono stati convocati dal ct spagnolo (probabilmente come rincalzi…), dovranno invece rinunciare coloro che tanto bene hanno fatto nell’ultimo campionato di serie A: Callejon, Llorente, Borja Valero, a cui si aggiungono il portiere Diego Lopez (titolare del Real Madrid in campionato) a cui è stato preferito il compagno di squadra Casillas, e Isco; rinuncerà ai Mondiale anche il portiere del Barcellona Victor Valdes, per lui la causa è un infortunio.

Altro paese stessa storia: il ct della Francia Deschamps ha escluso dai convocati Nasri, l’uomo scudetto del Manchester City, e la cosa non è stata digerita molto bene dal calciatore (e dalla sua fidanzata).

L’Inghilterra non è da meno: il ct Hodgson ha fanno a meno di giocatori del calibro di Ashley Cole e Terry, decidendo di puntare su talenti più giovani: sarà il campo a stabilire se avrà fatto bene o meno.

Per la Germania citiamo Mario Gomez, anche se l’esclusione dell’attaccante della Fiorentina era sicuramente preventivabile visti i vari infortuni che lo hanno tenuto fermo per la maggior parte del campionato.

Il Portogallo invece lascia fuori dalla rosa dei 23 l’interista Rolando, nonostante un’ottima stagione, e Quaresma.

Anche i padroni di casa del Brasile fanno parlare di sé per delle esclusioni di lusso: Scolari ha infatti deciso di lasciare a casa Kakà del Milan, oltre all’ottimo difensore Miranda, a cui è stato preferito Henrique del Napoli (a quanto pare il buon finale di stagione del partenopeo ha convinto il ct brasiliano a puntare su di lui); fuori dal Mondiale anche Luis Fabiano, protagonista per il Brasile 4 anni fa in Sudafrica.

Rimaniamo in Sudamerica, sponda Argentina: qui non desta sorpresa l’esclusione del bomber juventino Tevez, che non è mai stato in grandi rapporti con il ct Sabella.

Salendo un po’ geograficamente soffermiamoci negli Stati Uniti per parlare di un’esclusione a dir poco clamorosa effettuata dal ct Klinsmann, quella della stella e pilastro della nazionale statunitense Landon Donovan, a cui è stato preferito il 19enne Green (del Bayern Monaco). Va bene puntare sui giovani, ma escludere un giocatore di esperienza come Donovan potrebbe rivelarsi fatale per gli americani, soprattutto con due avversarie nel girone del calibro di Portogallo e Germania.

Esclusione importante anche quella di Nainggolan da parte del Belgio, autore di un campionato più che positivo tra Cagliari e Roma.

Anche Capello non è da meno, e se per la sua Russia non desta troppo clamore l’esclusione di Arshavin sicuramente di più ne desterà quella di Pavlyuchenko, attaccante della Lokomotiv Mosca.

Costretti loro malgrado a tifare i propri compagni da casa saranno i numerosi infortunati, che vedono questo Mondiale privo delle stelle di molte nazionali, più o meno quotate.

Uno di questi è Saborio, attaccante del Costa Rica, avversario dell’Italia nel girone D, lo seguono Falcao, bomber della Colombia, Strootman per l’Olanda, e, ultimi in ordine cronologico ma non per importanza, Reus per la Germania e Ribery per la Francia.

Altri, se non definitivamente esclusi, saranno in dubbio fino alla vigilia del Mondiale: Vidal per il Cile, Cristiano Ronaldo per il Portogallo, Suarez per l’Uruguay i nomi più importanti.

Diverso il caso per coloro che la convocazione al Mondiale non hanno proprio potuto riceverla a causa della mancata qualificazione della propria nazionale, e sono tanti i giocatori di talento che purtroppo devono rinunciare ai Mondiali per questo motivo. Alla fine è un peccato, poiché ne risente sicuramente il bel calcio, però questi ragazzi da soli non possono fare l’impossibile.

Era quasi riuscito a qualificarsi Ibrahimovic, che con la sua Svezia si è fermato ai playoff contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo: insomma, uno dei due era destinato a rimanere fuori dai Mondiali.

Non vedremo in Brasile neanche “mr. cento milioni” Gareth Bale, che, insieme all’ottimo Ramsey dell’Arsenal, aveva poche possibilità di qualificarsi con il Galles.

Fuori anche Hamsik con la Slovacchia, che dalla sua ha comunque la qualificazione ai precedenti Mondiali del 2010, dove giunse addirittura agli ottavi (l’Italia ne sa qualcosa…); Ivanovic e Vidic con la Serbia; Agger con la Danimarca; Alaba con l’Austria; Eriksen con la Danimarca; Cech con la Rep. Ceca; e ovviamente anche Lewandowski, che con la Polonia non è andato oltre il quarto posto nel suo girone di qualificazione.

Alla fine questo è il bello delle nazionali: che, a differenza dei club, non è possibile comprare giocatori, ed è qui, quindi, che la ricchezza e il prestigio di una società non contano; è qui che ogni squadra può avvalersi dei migliori calciatori della propria nazione; è qui che i tifosi di club diversi mettono da parte le rivalità per unirsi e tifare tutti insieme per la propria nazionale.

Di Giulio Ingenito

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