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Calcio

Mondiali Brasile 2014, l’Italia ai raggi X: il centrocampo

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Otto i centrocampisti scelti da Cesare Prandelli per il Mondiale in Brasile. Non sono mancate le sorprese dell’ultimo minuto, considerato l’infortunio di Riccardo Montolivo alla tibia e la scarsa forma fisica di un Romulo inizialmente addirittura previsto come titolare sull’out di destra. Alla fine, dunque, i tre in ballottaggio si sono ritrovati tutti con il biglietto per la competizione iridata: Alberto Aquilani, Marco Parolo e Marco Verratti.

La linea mediana azzurra, che verosimilmente sarà composta da tre unità sia giocando 4-3-3 che 3-5-2, è ben definita. Andrea Pirlo al centro, Daniele De Rossi da un lato e Claudio Marchisio (in sostituzione a Montolivo ko) dall’altro. Il compito di inventare calcio sarà nei piedi del fuoriclasse bresciano, al suo ultimo Mondiale e voglioso di confermarsi ad altissimi livelli dopo un finale di stagione super con la Juventus, ricco anche di gol su calci di punizione. Daniele De Rossi dovrà stare attento alle ammonizioni, ma è un elemento di prima fascia che molte nazionali invidiano all’Italia per grinta e agonismo, mentre Claudio Marchisio ha trovato poco spazio in stagione anche a causa di un infortunio ma rappresenta un’ottima pedina per aprire le difese avversarie grazie al suo senso dell’inserimento ed all’intesa con Pirlo.

Chi sta scalando le gerarchie del ct è Marco Verratti, provato ieri contro il Lussemburgo come interno al fianco di Pirlo e già in luce contro l’Irlanda sabato sera. Il regista del PSG possiede talento ed esperienza e, nonostante la giovane età, potrebbe risultare oltremodo utile in Brasile. Anche lui però, come De Rossi e il suo elegante compagno di squadra a Parigi Thiago Motta (uomo di fiducia di Prandelli), dovrà evitare interventi ingenui e conseguenti cartellini gialli. Antonio Candreva è pronto a rivestire il ruolo di spacca-partite: entrando a gara in corso, il laziale è sinonimo di esplosività e giocate fuori dal comune. Come pure Marco Parolo, autore di 8 gol nell’ultimo campionato di Serie A e utile per risolvere match complicati. Da Alberto Aquilani, infine, si attende il definitivo salto di qualità in una carriera all’insegna del “vorrei ma non posso”: l’ex giallorosso è dotato di grande classe ma poca personalità, fare bene in Brasile potrebbe sbloccarlo definitivamente.

 

Andrea Pirlo (19/5/1979, Juventus): faro dell’undici di Prandelli con le sue giocate di fino che nel corso degli anni hanno regalato grandi successi a Milan e Juventus, il metronomo bresciano ha vinto il Mondiale nel 2006 segnando anche il primo rigore della serie con la Francia ed il momentaneo vantaggio nella gara d’esordio contro il Ghana. Potrebbe soffrire l’umidità brasiliana. Presenze in Nazionale: 108.

Antonio Candreva (28/2/1987, Lazio): amato da Prandelli per la sua duttilità, il laziale può infatti giocare sia a centrocampo che sull’ala destra. Grande corsa e destro potentissimo le sue qualità, fondamentali in Brasile soprattutto a partita in corso. Presenze in Nazionale: 19.

Daniele De Rossi (24/7/1983, Roma): un Mondiale lo ha già vinto (nel 2006), anche se per metà è stato squalificato per la gomitata rifilata ad un avversario nel corso della gara contro gli Stati Uniti. Pedina fondamentale della mediana azzurra per intensità e cattiveria agonistica, sarà titolare fisso in Brasile. Presenze in Nazionale: 94.

Claudio Marchisio (19/6/1986, Juventus): poco impiegato in stagione da Antonio Conte anche in virtù di un infortunio, il Principino è dunque ora uno dei più freschi dell’intera rosa azzurra. Per questo potrebbe rivelarsi fondamentale: sa attaccare gli spazi e si intende a meraviglia con Pirlo. Presenze in Nazionale: 43.

Thiago Motta (28/8/1982, Paris Saint-Germain): leader del centrocampo dell’Inter del triplete, è uno degli imprescindibili di Laurent Blanc al PSG. A tratti forse un po’ troppo lento, giostra però il gioco come pochi altri nel mondo ed è molto efficace nei contrasti. Pericoloso anche sulle palle ferme, grazie ad un perfetto senso dell’inserimento per il colpo di testa. Presenze in Nazionale: 20.

Marco Parolo (25/1/1985, Parma): vivacissimo e pericoloso dietro le punte, viene da una grande stagione in Emilia ed è pronto a stupire tutti in Brasile. Vanta un prezioso senso dell’inserimento e può giocare sia da interno che da trequartista. Presenze in Nazionale: 3.

Marco Verratti (5/11/1992, Paris Saint-Germain): l’erede di Andrea Pirlo nella cabina di regia dell’Italia, ha dimostrato in passato di poter giocare (e bene) anche da interno o da trequartista. Inventa calcio come pochi, ma ha un brutto vizio: le ammonizioni. In una competizione come il Mondiale, l’ex Pescara dovrà stare attentissimo ad evitare le squalifiche. Non dovrebbe comunque partire titolare. Presenze in Nazionale: 5.

Alberto Aquilani (7/7/1984, Fiorentina): gioiello consacrato della Roma, ha giocato anche con Liverpool, Juventus e Milan e sempre con risultati altalenanti. Sinusoidale anche la sua avventura in maglia viola, in cui spiccano la tripletta al Genoa e la doppietta all’Hellas Verona ma anche tante prestazioni incolori. Ha qualità indiscutibili nei piedi, ma sarà da valutare la sua condizione dopo la botta alla testa rimediata sabato sera. Presenze in Nazionale: 34.

Gli altri reparti: I PORTIERII DIFENSORI

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Wikipedia

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