Calcio

Mondiali Brasile 2014: USA-Portogallo, pari ed emozioni

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L’ultima azione di Stati Uniti-Portogallo riapre un discorso qualificazione che sembrava a quel punto chiuso: il guizzo di Varela vale il pareggio per 2-2 e non esprime dunque alcun verdetto per quanto riguarda l’accesso agli ottavi.

Il Portogallo, sin dai primi tocchi di palla, sembra intenzionato a fare la partita, mentre gli Stati Uniti appaiono più contratti: passano appena 5′ e Nani trova la via del gol, raccogliendo nel cuore dell’area una clamorosa svirgolata di Cameron su traversone dalla sinistra e infilando in rasoterra, dopo un elegante stop, un Howard che ha la pecca di non avergli chiuso lo specchio della porta. La risposta statunitense è una discesa a rientrare di Johnson, la cui decisa conclusione è ribattuta in angolo dalla chiusura di Bruno Alves; lo stesso, vivace difensore ex Hoffenheim si procura una punizione da distanza interessante al 12′ che Dempsey manda alto davvero di poco. Gli USA prendono coraggio: quattro minuti dopo, ancora Dempey è imbeccato da Bradley, ma si vede chiudere in angolo dal riflesso di Beto; al 23′, una conclusione dell’ex mediano della Roma da fuori area sorvola la traversa. Sono sempre questi tre uomini i più pericolosi, ma dove non arriva l’attento Beto, ci pensa l’imprecisione: pericolosa, in particolare, un’altra discesa di Johnson con rientro sul sinistro e botta di poco a lato. Il Portogallo si scuote al 41′, in seguito al meritato time-out: rapido contropiede sull’asse Ronaldo-Nani, conclusione dell’autore del gol ben neutralizzata da Howard.  Tempo due minuti e si rinnova la sfida Nani-Howard: staffilata dell’ala dello United che il portiere buca clamorosamente, venendo graziato dal palo; Howard tuttavia ha un riflesso felino per alzare in angolo la pronta ribattuta a rete di Eder, subentrato all’infortunato Helder Postiga. Va così in archivio una prima frazione intrigante e dai ritmi piuttosto alti, nonostante l’infernale caldo umido dell’Arena Amazonia di Manaus.

La ripresa si apre con una novità tattica: Veloso scala a fare il terzino sinistro a causa dell’ingresso in campo di William, ma l’ex Genoa va in difficoltà già dopo pochi istanti quando devia un tiro di Johnson chiamando al riflesso Beto; dopo una girata di Eder sull’esterno della rete, è ancora da quella fascia che arriva un grandissimo pericolo per la porta lusitana al 56′, con un cross del terzino seguito da una botta di Bradley, a Beto ormai battuto, che viene miracolosamente respinta sulla linea da Ricardo Costa. Al 62′ si rivede Cristiano Ronaldo, che però fa una cosa non da lui sparando nettamente largo un tiro da dentro l’area, dopo la consueta percussione sulla destra. Tre minuti dopo, tuttavia, si ha il meritato pareggio a stelle e strisce: Nani buca l’intervento di testa, Jermaine Jones al limite dell’area aggancia di sinistro, si sposta la palla sul destro e lascia partire un bolide che si infila nell’angolino, con Beto immobile. Nani tenta il pronto riscatto con un’iniziativa personale sulla destra, il cross viene smanacciato da Howard che poi però è lesto a dire di no a Raul Meireles, la cui ribattuta si sarebbe infilata nell’angolino.
Nel momento in cui il Portogallo, pur patendo la cronica mancanza di un centravanti di livello, cerca di aumentare il forcing offensivo, gli USA trovano il colpo del ko: al minuto 81, un’azione insistita e ricca di rimpalli termina con la deviazione quasi fortuita di un Dempsey appostato nel cuore dell’area piccola, in linea con l’ultimo difensore.  I minuti finali sono caratterizzati da un assedio insistito ma disordinato e dunque poco pericoloso dei ragazzi di Paulo Bento, che non impensieriscono mai in maniera seria Tim Howard, sino a quando, all’ultimo respiro, Cristiano Ronaldo decide di lasciare un segno nel suo sin qui anonimo Mondiale: cross al bacio per il subentrato Varela che di testa insacca da due passi, al minuto 95.

Con questa situazione, dunque, un pari tra Stati Uniti e Germania qualificherebbe entrambe, con i teutonici in prima posizione: vittoria d’obbligo, invece, per una tra Ghana e Portogallo, le quali comunque dipenderanno ovviamente anche dall’altro risultato e anzi, per via della differenza reti, dovranno augurarsi un successo tedesco.

Foto: pagina FB Clint Dempsey

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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