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Nuoto, Settecolli 2014. Fabio Scozzoli: tra dubbi e speranze

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Non si vede, per ora, la luce in fondo al tunnel nel quale è entrato Fabio Scozzoli, quattro volte campione europeo e due volte vice campione mondiale nella rana. Il migliore interprete azzurro della specialità nell’ultimo decennio non ha ancora smaltito l’infortunio patito al ginocchio a settembre e rischia di vedere sfumare l’intera stagione. Berlino si avvicina e le prestazioni offerte dal nuotatore forlivese nello scorso week end a Montecarlo non lasciano intravedere nulla di buono: 27”9 sui 50 rana, 1’03”5 sui 100 sono tempi troppo lontani anche solo dal minimo per la qualificazione per poter, oggi, sperare in uno Scozzoli protagonista assoluto agli Europei e il ranista romagnolo ha sempre detto. “Se devo andare a Berlino per fare la comparsa preferisco stare a casa e preparare al meglio i prossimi appuntamenti”.

C’è ancora uno spiraglio, però, perché a Montecarlo Scozzoli ha gareggiato con le gambe pesanti, colpa di un virus influenzale che lo ha colpito la settimana scorsa e che non aveva smaltito. “Non mi piace trovare scuse – dichiara – chi mi conosce lo sa ma la settimana scorsa ho preso una bella batosta con raffreddore e tosse e non potevo essere al meglio nel week end. Avrei dovuto fare tempi migliori, ho fatto gare pessime, lo ammetto ma voglio capire quanto ha inciso quel malanno nelle mie controprestazioni. In allenamento sono su tempi completamente diversi, in linea con la tabella di marcia che ci siamo fatti in vista della partecipazione di Berlino. Ci riproverò a Roma”.

Non manca un po’ di polemica nelle parole di Scozzoli. “Ho fatto la prima settimana di allenamenti in vasca lunga in una piscina freddissima, in condizioni al limite e per questo mi sono ammalato. Certo, uno si aspetterebbe di potersi allenare in situazioni migliori per preparare appuntamenti internazionali ma ormai sono rassegnato”.

Scozzoli vuole ripartire dal primo dei cinque 50 rana nuotati a Montecarlo, l’unico con un tempo accettabile. “E’ vero, 27”9 era un crono che mi lasciava ben sperare, ero convinto di poterlo migliorare e di avvicinare il minimo per Berlino che è 27”5, invece, sono andato peggiorando per via della stanchezza e delle gambe che non giravano. Il momento della verità sta per arrivare ma io continuo ad essere sereno. Ho sempre detto che, se in una carriera è statistica che possa capitare un infortunio serio, a me è capitato nella stagione giusta e non voglio cambiare rotta”.

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Foto da: Facebook

 

 

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