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Olimpiadi invernali 2022: si ritira anche Lviv, restano solo tre candidate

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Dopo il ritiro di Stoccolma (Svezia) e quello di Cracovia (Polonia), anche la città ucraina di L’viv (o Leopoli) ha annunciato la rinuncia ad organizzare i Giochi Olimpici invernali del 2022, per concentrarsi sulla candidatura in vista del 2026. La decisione è giunta in seguito a delle lunghe discussioni tra il presidente del CIO, Thomas Bach, e quello del Comitato Olimpico Ucraino, Serhij Bubka, in presenza anche del Primo Ministro ucraino Arsenij Jacenjuk. “La decisione è stata presa in seguito agli avvenimenti politici ed economici in corso in Ucraina“, spiega il comunicato del CIO. Le parti hanno stimato, infatti, che l’Ucraina non riuscirebbe a mettere in piedi una candidatura credibile per il 2022, ma che potrebbe farlo in vista della scadenza successiva, a patto che vi siano dei cambiamenti nello status politico del Paese.

Oramai solamente tre città restano ufficialmente candidate per la competizione a cinque cerchi: Oslo (Novergia), Pechino (Cina) ed Almaty (Kazakistan). Solamente Oslo, nel 1952, ha già ospitato questa rassegna, mentre Pechino è stata la sede, nel 2008, delle Olimpiadi estive. La Norvegia, inoltre, ha organizzato i Giochi invernali anche nel 1994, con sede a Lillehammer.

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Immagine: IAAF

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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