Ginnastica e cultura fisica

Ritmica, Europei 2014 – Le Farfalle ci sono, la Russia domina, ma questi giudici…

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Il lungo weekend degli Europei di ginnastica ritmica ha dato i suoi attesi responsi, che possiamo sostanzialmente riassumere in quattro suggestioni:

 

La Russia è sempre il Paese più dominante della disciplina, capace di giganteggiare in lungo e in largo, sfiorando addirittura l’en-plein di medaglie d’oro (9 su 9) sfuggito poi solo per il successo della Bulgaria alle clavette. Sono la Nazione più forte del Mondo, capaci addirittura di conquistare l’undicesimo titolo nel concorso generale in 21 anni, sempre trionfatrici (tranne nel 1999 per merito della Grecia).

 

L’Italia c’è. Le Farfalle si confermano agli altissimi livelli a cui ci hanno abituato negli ultimi dieci anni. Con una squadra che si è rinnovata anche all’avvio di questa stagione e che ha subito lo stop di Camilla Bini, le azzurre non hanno deluso e non sono state meno rispetto alle aspettative della vigilia: hanno vinto meritatamente una fantastica medaglia d’argento nell’all-around (che è poi la gara più prestigiosa e importante, l’unica che assegna le medaglia olimpiche), proseguendo sull’eccellente onda del secondo posto conquistato agli ultimi Mondiali e migliorando il bronzo europeo di due anni fa. Per la quinta volta consecutiva salgono sul podio nel concorso generale, a riprova della loro garanzia di medaglie.

Purtroppo, però, è mancato il bis (o il tris) durante le finali di specialità: qualche imperfezione e alcune scelte sempre strane da parte della giuria, non hanno consentito loro di regalarsi l’ennesima domenica di gloria. Emanuela Maccarani è un tecnico che ha fatto scuola in tutto il Mondo, che ha ottenuto più di 110 medaglie dal 2003, che ha rilanciato (o creato?) le Farfalle portandole ai vertici che contano. La capitana Marta Pagnini, Andeea Stefanescu, Camilla Patriarca, Sofia Lodi, Valeria Schiavi, Alessia Maurelli tornano a casa più che soddisfatte.

 

Solito capitolo giuria, ormai leit-motiv delle competizioni di ritmica. Basta partire dall’ammonizione più volta arrivata direttamente dal CIO: “se si continua così, la ritmica perderà di credibilità e rischierà seriamente l’esclusione dai Giochi Olimpici”. Uno sport in cui non si capisce mai chi vince, in cui il pubblico non riesce a comprendere le valutazioni dei giudici, in cui l’occhio vede una cosa e poi il tabellone dei punteggi ne recita un’altra, ha davvero dei seri problemi. La Cina sul podio alle Olimpiadi di Pechino 2008 e poi sparita dalla disciplina; ieri l’Azerbaijan, padrone di casa, che continua a presentare ricorsi e poi ottiene il bronzo alla 3 palle/2 nastri; i punteggi dell’Italia (e non solo) che sembrano sgonfiati; punteggi che tardano ad arrivare, attese snervanti, ginnaste che, convinte di esibirsi nel giro di pochi secondi, devono aspettare minuti e minuti (a freddo). E tutte le squadre che si lamentano: dalla seconda in giù, qualcuno ha sempre da ridire. Qualcosa da rivedere c’è, ed è inutile negarlo.

 

Si parla di confini allargati della disciplina. Sì, può anche essere vero ma sul podio, alla fine, ci salgono sempre: Russia, Bielorussia, Italia, Bulgaria, Spagna. Certo il suicidio sportivo della Bielorussia durante il concorso generale ha aperto la strada al bronzo per il sempre più tonico Israele. Mentre la medaglia dell’Azerbaijan… Il medagliere è poi stato completato dall’Ucraina, che ha un’ottima tradizione nei concorsi individuali. Certo che vincere in Europa equivale un Mondiale e la competizione continentale per la ritmica ha una valenza planetaria, cosa praticamente unica in tutto il panorama sportivo.

 

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(foto Federginnastica)

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