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Rugby, Test-match: il bilancio di tutto il “Giugno internazionale”

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Si sta chiudendo di fatto in questo fine settimana il “Giugno internazionale” del grande rugby, ad eccezione di Sudafrica-Scozia di settimana prossima, con le squadre dell’Emisfero Nord che si sono spostate dall’altra parte dell’Equatore per sostenere dei test-match con le compagini dell’Emisfero Sud.

Certamente gli All Blacks hanno dimostrato, a poco più di un anno dalla World Cup 2015, di continuare a mantenere quello status di vincenti e superfavoriti facendo proprie 3 partite su 3 contro un’Inghilterra apparsa in buona salute ed in costruzione verso l’appuntamento iridato che, giova ricordarlo, avrà l’onore e l’onere di ospitare.

Indicazioni positive però, sono giunte pure per Sudafrica e Australia.
Gli Springboks, alla “vigilia” (anche se manca ancora qualche settimana) del Rugby Championship, hanno dimostrato di aver come al solito una forza fisica devastante e in maniera sorniona stanno piano piano avvicinandosi agli eventi caldi dei prossimi 12 mesi; mentre gli Wallabies hanno invece spazzato via una Francia in profonda crisi di risultati rilanciandosi nello scacchiere planetario. Un’evoluzione pazzesca quella degli australiani che soltano 365 giorni or sono si leccavano le ferite dopo il ko contro i Lions e si accingevano a disputare il peggior agosto della loro storia, prima di virare decisamente in acque più tranquille con un novembre di riscatto.

Analizzata quindi la situazione delle tre superpotenze, e di Inghilterra e Francia, si può passare alla disamina delle altre formazioni. L’Irlanda nella trasferta argentina ha ben figurato, seppur con un avversario di minor forza ed al momento impegnato nella preparazione al Rugby Championship; il Galles invece, in un momento di parziale rimpasto, ha pagato la ferocia sudafricana incappando in due sconfitte, comunque molto diverse tra di loro. La Scozia ha deciso, prima di sabato prossimo quando sfiderà proprio i “Boks”, di affrontare un tour nel Nord America con avversarie in crescita nel rugby internazionale quali Canada e USA, entrambe superate dai braveheart.

Menzione conclusiva infine, per il Giappone. I nipponici, oltre a noi, hanno messo in fila una serie di rivali di tutto rispetto e da domani dovrebbero approdare nella top 10 della IRB.  Grazie ad una programmazione intelligente ed un lavoro ben svolto nell’arco di questi anni dove tutte le competenze sono state messe sul campo in maniera corretta e con i giusti tempi, senza voler far precorrere i tempi ma aspettando diligentemente le proprie occasioni di crescita.

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michele.cassano@olimpiazzurra.com

Foto: Official_Page_All Blacks

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