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Tiro a volo, Europei Sarlospuszta: Italia ingiocabile

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Non ci sono più aggettivi per descrivere il tiro a volo italiano. Se le tappe di Coppa del mondo avevano già regalato parecchie gioie, nella rassegna continentale ungherese i tiratori azzurri hanno dimostrato ancora una volta di avere una marcia in più rispetto ai rivali del Vecchio Continente. 17 medaglie, unica nazione andata in doppia cifra con ben 9 ori, podio in tutte le discipline senior, a squadre e individuali. “E’ un successo storico – dichiara il presidente Luciano Rossi – che affidiamo orgogliosi allo sport italiano, arrivato grazie al sacrificio quotidiano di atleti-tiratori che lavorano con abnegazione e dedizione assoluta, lontani dai riflettori che abbagliano i protagonisti più platinati. In una realtà agonistica come quella del Tiro a Volo internazionale, che cresce in quantità ed in qualità, il Made in Italy continua a fare scuola nel mondo”.

Trap – Jessica Rossi non centra la finale? Nessun problema, a salire sul gradino del podio ci pensa Deborah Gelisio, altra fuoriclasse alla ricerca di quella medaglia a cinque cerchi (una l’ha già conquistata nel double trap) che arricchirebbe ancora di più il suo palmarès. Tra gli uomini rimpingua la sua collezione di argenti Massimo Fabbrizi, questa volta beffato da Andreas Scherhaufer, veterano austriaco già argento europeo nel 2009. Importante conferma anche per Mauro De Filippis, sesto assoluto e defitivamente tornato ai livelli del 2010.

Double trap – Marco Innocenti agli Europei è una garanzia: nono piazzamento nella top ten e quarto podio dopo gli argenti del 2001, 2003 e 2013. Fuori ai Giochi Olimpici di Pechino e Londra, per il toscano il prossimo obiettivo sarà strappare il prima possibile il pass a cinque cerchi. 

Skeet – Prosegue l’anno d’oro di Luigi Lodde, capace di compiere un ulteriore salto di qualità rispetto al 2013. Se l’ozierese può già considerarsi uno degli sportivi sardi più forti di tutti i tempi, questo alloro fa aumentare ulteriormente le sue credenziali nel panorama del tiro a volo nazionale. Il prossimo esame per l’alfiere dell’Esercito sarà, come per tutta la compagine azzurra, il Mondiale di Granada. Ottimo anche Riccardo Filippelli, classe 1980 come Lodde e bravissimo a raggiungere subito i vertici internazionali al debutto in Coppa del mondo. In campo femminile è ancora Chiara Cainero a fare la voce grossa: “E’ un bel regalo per Edoardo – dichiara la campionessa olimpica di Pechino – che a soli cinque mesi, ha già all’attivo due ori europei: il primo l’ha vinto quando era ancora nella mia pancia, il secondo ora che è a casa ad aspettarmi. In realtà, oltre che al Gruppo Sportivo Forestale e alla Federazione, che anche in un momento di crisi come questo mi sostengono sempre, la dedica di questo quarto titolo va al mio splendido marito Filippo e al clan delle nonne e dei familiari, grazie alla cui collaborazione posso allontanarmi da casa con la tranquillità che tutto sia sotto controllo”.

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francesco.drago@olimpiazzurra.com

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