Golf
US Open, Kaymer il Kaiser passeggia e trionfa! Chicco Molinari cala, è 23°
72 buche al comando, un dominio incontrastato ed un trionfo mai in discussione nell’ultimo round. La giornata conclusiva dello U.S. Open diventa una vera e propria passerella per Martin Kaymer, anzi, Martin Kaiser, vista l’autorità con cui il 29enne tedesco ha sbaragliato la concorrenza su un Pinehurst No. 2 di immane difficoltà negli ultimi due giri. Il teutonico, però, è riuscito anche ad aumentare il gap sui lontanissimi inseguitori tanto per mettere un ulteriore punto esclamativo sul torneo, distanziando gli avversari di ben otto colpi. Non poteva scegliere modo migliore, insomma, per vincere il suo secondo Major della carriera, dopo il PGA Championship del 2010, e soprattutto la seconda vittoria stagionale dopo il The Players, il torneo più ricco al mondo. Semplicemente il più forte.
L’ex n° 1 al mondo, forte del cospicuo vantaggio, ha potuto adottare una tattica conservativa ma allo stesso tempo molto efficace, che lo ha portato a chiudere a -1 (69) il round (quattro birdie e tre bogey) e a -9 (65 65 72 69) per il totale. I 271 colpi, inoltre, rappresentano il secondo punteggio più basso nella storia del torneo, dietro solo al 268 di McIlroy nel 2011.
A testimonianza delle grandi difficoltà incontrate dai giocatori, basti pensare che solo altri due golfisti sono riusciti a scendere sotto il Par del campo, Erik Compton e Rickie Fowler, secondi a pari merito a -1 (279). Il primo, in particolare, è la grande sorpresa della settimana, in grado di superare i due interventi cardiaci subiti nel corso degli anni e di conquistare il risultato più prestigioso della carriera. Anche per Fowler si tratta di un piazzamento di straordinaria importanza, che arriva dopo il quinto posto del Masters ad aprile. Hanno concluso in quarta posizione (280, Par), dopo una gran rimonta, Keegan Bradley e Jason Day, autori rispettivamente di un -3 e di un -2 di giornata. Stesso score per un’altra grande sorpresa, lo statunitense Brooks Koepka, fino allo scorso anno sul Challenge Tour, oltre a Dustin Johnson e al n° 2 al mondo Henrik Stenson, da cui ci si attendeva qualcosa in più.
E’ riuscito ad entrare nella Top 10 il leader del ranking mondiale, Adam Scott, nono grazie ad un round in -1 e pari merito con gli statunitensi Jimmy Walker, che resta in testa alla FedEx Cup, e Brandt Snedeker. A realizzare il miglior score di giornata, lontano dai riflettori, è stato il semi-sconosciuto Daniel Berger, 21enne nemmeno sul PGA Tour ma capace di siglare un eccellente 66 (-4), con cui ha concluso in 28esima posizione (+7).
Francesco Molinari paga dazio i trabocchetti sparsi specialmente sui green di Pinehurst e cala drasticamente nelle ultime ‘back nine’, a causa di qualche putt di troppo e anche di qualche green mancato con i colpi regolamentari. Cinque bogey ed un birdie lo costringono ad un 74 (+4) e a scivolare in classifica di nove posizioni, per un 23° posto finale a +6 (286 – 69 71 72 74). Nel complesso, una prestazione sufficiente, con qualche rimpianto per le posizioni e i conseguenti punti persi in chiave Ryder Cup.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Foto: Pagina Twitter Golf.com