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Ciclismo

Vincenzo Nibali, alla ricerca della maglia gialla con il tricolore sulle spalle

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La maglia tricolore, bianco-rossa-verde, l’aveva conquistata nel 2002, tra gli Juniores: da quel momento Vincenzo Nibali non era più riuscito ad imporsi ai campionati nazionali italiani di ciclismo su strada nè tra i dilettanti (Under 23), nè tra i professionisti.

Fino a ieri, quando a Fondo  ha preceduto il combattivo Davide Formolo in volata. In vista del Tour de France, vero obiettivo del 2014 dello Squalo, questa vittoria può significare tantissimo. Lo dimostrano le lacrime del messinese dopo aver tagliato il traguardo, una vera e propria liberazione al termine di mesi e mesi senza mai aver colto un successo. Nella sua testa, probabilmente, si erano insinuati dubbi sulle sue effettive possibilità di vincere il Tour de France o di salire sul podio, nonostante le dichiarazioni sempre ottimistiche, sue e della squadra.

Grazie a questo successo l’azzurro si presenterà il 5 luglio a Leeds, sede di partenza della 101^ edizione del Tour, con molta più tranquillità, una condizione che potrebbe risultare essenziale al fine di puntare a cogliere il risultato in terra di Francia. Sembrano lontane le scoppole del Giro del Delfinato, quando Vincenzo era sembrato in netta difficoltà rispetto ai diretti avversari. Se in quell’occasione aveva evitato fuorigiri e scatti prolungati, ieri ha dimostrato di avere una brillantezza del tutto diversa, alzandosi a più riprese sui pedali per forzare il ritmo già dalla penultima ascesa verso Fondo. Il lavoro effettuato con la squadra, attualmente sembra dare i frutti sperati: l’ultimo ritiro al Passo Pellegrino sembra aver conferito a Nibali una condizione fisica ottima in ottica Tour de France.

Ad una settimana dal Tour, quantomeno le possibilità di successo, o podio, di Nibali alla Grande Boucle sembrano decisamente più realistiche rispetto a qualche giorno fa. Il Nibali visto in Trentino può far paura a tutti per la determinazione e le gambe mostrate, in discesa e in salita. E con il tricolore sulle spalle, sarà realmente il simbolo di un Paese intero, che ha tanta fame di vittoria. Proprio come lo Squalo dello Stretto.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Profilo Twitter Ozan

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