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Atletica, Diamond League – Fallisce l’assalto al Mondo, 400m da urlo, vola Gatlin, rientro Gay

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A Losanna (Svizzera) è stata una grandissima serata di atletica leggera. L’Athletissima, classicissima giunta alla 38esima edizione e valida come settima tappa della Diamond League, non ha deluso le aspettative e sono arrivati dei grandissimi botti. Un attacco al record mondiale, tre migliori prestazioni mondiali stagionali, tre gare di livello mostruoso e un ritorno clamoroso.

 

Come tutti si attendevano c’è stato l’attacco al record del Mondo nel salto in alto, ma i tre tentativi messi in scena da Bohdan Bondarenko non hanno assolutamente convinto. Il Campione del Mondo è andato davvero lontano dal 2.46 di Javier Sotomayor: al momento dell’assalto decisivo, l’ucraino non è mai riuscito seriamente a mettere in pedana tutte le sue qualità, abbattendo sempre nettamente l’asticella.

Bondarenko ha comunque vinto la gara grazie a un eccellente 2.40, saltato al secondo tentativo: oltre la fatidica barriera per la quinta volta in un anno (e in carriera). Non c’è stato l’attesissimo duello con Mutaz Essa Barshim, dopo la battaglia di tre settimane fa a New York che ha incendiato tutta l’atletica: il qatariota ha sbagliato i tre tentativi a 2.40 e si è dovuto accontentare del quarto posto (2.38 al primo colpo, ma due errori a 2.29).

La tappa di Losanna allarga il club degli uomini capaci di saltare oltre quota 2.40 nell’ultimo anno solare. Il nuovo tesserato è Andriy Protsenko, connazionale di Bondarenko, capace della misura al secondo tentativo e ovviamente secondo nella classifica finale. Terzo posto per il Campione Olimpico Ivan Ukhov, in grado di scavalcare 2.38 ma poi sono arrivati tre errori a 2.42.

 

I 400m sono stati da urlo! Una delle migliori gare in assoluto della stagione (insieme alla battaglia Barshim-Bondarenko a New York) e già entrata di diritto nella storia della specialità. Kirani James e Lashawn Merritt intavolano il loro abituale duello, il secondo stagionale dopo quello al cardiopalma di Eugene (43.97, deciso al foto finish in favore del Campione Olimpico).

Il ritmo è folle e per la seconda volta consecutiva due uomini scendono sotto i 44’’ nella stessa gara: è la sesta volta che succede nella storia, ma non era mai capitato per due volte di fila! Trionfa James, correndo il giro della morte in 43.74 che rappresenta tantissime cose: miglior prestazione mondiale stagionale (abbattuto il vecchio 43.97 condiviso con Meritt), record della Diamond League, record Nazionale di Grenada (ovviamente era il suo). Ma non finisce qui perché è un tempo di livello assoluto: diventa il quinto performer all-time, agganciando proprio Merritt (davanti a loro solo il primatista Michael Johnson, Harry Reynold, Jeremy Wariner, Quincy Watts); questa è la 17esima prestazione di tutti i tempi e soprattutto

Incredibile che Merritt, capace di stampare 43.92, si debba accontentare del secondo posto. E il podio è completo da Ahmed Youssef Masrahi: 44.43, nuovo record asiatico!

 

Justin Gatlin non ha accettato di buon grado l’impresa di Torpedo Thompson e si è subito riappropriato della miglior prestazione mondiale stagionale. Lo sprinter statunitense si è divorato i 100m in un favoloso 9.80, arrivando a un solo centesimo dal suo personale (corso per conquistare il bronzo alle Olimpiadi di Londra). Ovviamente rimane il sesto performer di tutti i tempi e questo crono è il 36esimo all-time.

Il duello con Tyson Gay c’è stato solo sulla carta: lo statunitense ha dovuto cedere nettamente di fronte allo strapotere del connazionale e, di rientro dalla squalifica per doping patita in seguito alla positività dello scorso anno, si deve accontentare del secondo posto (9.93).

E visti i malumori di Gatlin, che si prese ben quattro anni di stop subito alla prima posività, per il rientro lampo del rivale…

Terzo posto per l’altro stelle e strisce Michael Rodgers (9.98, stagionale), quarto l’infinito Kim Collins (10.13).

 

Volo stratosferico di Caterine Ibarguen che nelle ultime settimane ci sta facendo sognare i 15 metri, barriera che non viene abbattuta da ormai cinque anni. La colombiana, al quarto tentativo, piazza un balzo da 14.87 metri (sfruttando anche una bella folata da +1.5 m/s), eguagliando così la già sua miglior prestazione mondiale (a Ponce, il 17 maggio).

La gara è stata di assoluto livello, con l’eterna russa Yekaterina Koneva che ci ha provato fino all’ultimo: secondo posto (14.67). Terza la portoghese Patricia Mamona (14.49), mentre Olha Saladukha non si esprime sui suoi abituali livelli (14.33).

Affermazione sofferta per Renaud Lavillenie, che infila la 15esima vittoria consecutiva in un meeting. Il Campione Olimpico ha commesso un errore a 5.72, sua misura d’entrata, e a quel punto finiva dietro alla sorpresa brasiliana Thiago Braz. Il francese cade in fallo anche su 5.82, passa a 5.87 dove piega le resistenze del verdeoro. Il primatista mondiale indoor prova anche il 5.93 del mondiale stagionale ma fallisce.

 

Arrivo al fulmicotone sui 100m femminile: la primatista stagionale Michelle-Lee Ahye è entrata in una nuova dimensione. La trinidegna, dopo il 10.85 di settimana scorsa, scende ancora sotto gli 11’’: 10.98 per sconfiggere la superfavorita Murielle Ahoure e conquistare la prima vittoria in Diamond League. Terza la statunitense English Gardner (11.19).

Valerie Adams è sempre più infinita: 51esima vittoria consecutiva, quattro anni di imbattibilità. La Campionissima di tutto getta il suo peso a un sontuoso 20.42! Seconda miglior prestazione mondiale stagionale, a soli quattro centimetri dal suo primato datato 29 marzo.

Questa volta la neozelandese riesce a piazzare sulla seconda classificata un distacco degno delle sue abitudini: la cinese Gong Lijiao si ferma a 19.65, terza la statunitense Michelle Carter (19.38).

I 3000m femminili si corrono a ritmi davvero molto alti e in queste condizioni perde ancora Genzebe Dibaba, davvero incapaci di vincere in questa prima parte di stagione all’aperto dopo i record del mondo indoor. L’etiope perde nel finale dalla keniota Mercy Cherono: 8:50.24 contro 8:50.81. Terza la keniota Jelagat Viola Kibiwot (8:52.03).

 

Jairus Kipchoge Birech si conferma il dominatore della stagione sui 3000m siepi. Il keniota, pur con tanta difficoltà nello scavalcamento della riva, avvicina il suo primato mondiale stagionale: 8:03.34 contro 8:02.37 corso l’11 giugno.

Il suo assolo è disarmante in una gara dominata interamente dal suo Paese: la top ten è tutta keniana! Secondo Conseslus Kipruto (8:11.93), terzo Muia Jonathan Ndiku (8:12.95).

Grande prestazione di Pascal Martinot-Lagarde. Il francese chiude i 110m ostacoli in un ottimo 13.06, suo personale, che gli consente di sconfiggere il russo Sergey Shubenkov (13.13, stagionale). Terzo a sorpresa il giamaicano Andrew Riley (13.23) che al photo finish ha la meglio sul favorito David Oliver.

Ci aspettavamo qualcosa in più dal salto in lungo. Affermazione per lo statunitense Jeff Henderson (8.31) che ha la meglio sul Campione Olimpico Greg Rutherford (8.19, primatista stagionale con 8.51). Terzo il cinese Li Jinzhe (8.10).

Nulla di eccezionale sui 400 metri ostacoli. Vince il portoricano Javier Culson (48.32) sullo statunitense Michael Tinsley (48.40) e sul sudafricano Cornel Federicks (49.00).

Tripletta kenyana sui 1500m maschili. Giornata di gloria per Ronald Kwemoi capace del personale (3:31.48) davanti a Silas Kiplagat (3:31.81) e James Kiplagat Magut (3:31.91).

Gli 800m sono sempre più il regno di Eunice Jepkoech Sum (1:58.48): quarta affermazione consecutiva in Diamond League e ormai diamantone conquistato. Seconda la russa Yekaterina Poistogova (1:58.79), terza l’etiope Tigist Assefa (1:59.24, personale).

 

Seconda vittoria consecutiva per Barbora Spotakova dopo il rientro dalla maternità. La primatista mondiale lancia il suo giavellotto a 66.72 metri, fallendo di poco l’attacco alla miglior prestazione stagionale di Linda Stahl (67.32, oggi solo quarta con 63.20). Seconda la slovena Martina Ratej (64.63), terza l’australiana Kimberley Mickle (64.20).

Il lancio del disco perde il suo show senza l’Hulk Robert Harting. Come da pronostico, l’assenza del tedesco viene sfruttata al meglio dal polacco Piotr Malachowski che vince con 66.63. Secondo il cubano Jorge Fernandez che riesce a piazzare il nuovo personale (66.50), terzo l’eterno estone Gerd Kanter (64.91, stagionale).

Record nazionale dell’Olanda nella staffetta 4x100m, capace di correre in 42.40. Seconda la Germania (42.63), terza la Svizzera (42.94, ancora record nazionale). L’Italia è sesta in 44.24.

 

(foto IAAF)

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