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Atletica
Atletica, Mondiali Juniores 2014: quanti diventeranno veri campioni?
Per sei giorni, la città statunitense di Eugene (Oregon) è stata la terra dei sogni per i giovani atleti di tutto il mondo, che si sono sfidati nelle quarantaquattro prove previste dal programma per la conquista di altrettante medaglie d’oro. Ma quanti degli atleti che sono saliti sul gradino più alto del podio diventeranno veri campioni? Ne abbiamo individuati alcuni.
Uno degli atleti più attesi era certamente il francese Wilhem Belocian, che non ha deluso le aspettative diventando il primo junior ad abbattere la barriera dei tredici secondi con ostacoli da 99 centimetri (record mondiale in 12”99), battendo anche l’altra promessa della specialità, il britannico David Omoregie. Già designato come erede di Pascal Martinot-Lagarde, il nativo della Guadalupa è una certezza per il futuro e detiene attualmente ben tre record mondiali, visto che sono suoi anche quelli dei 60 m ostacoli junior e de 100 m ostacoli cadetti.
Molto bene anche la sua omologa al femminile, la statunitense Kendell Williams, che vincendo in 12”89 è arrivata a cinque centesimi dallo storico primato della cubana Aliuska López, che nel 1987 corse 12”84.
Ci è riuscita a battere il record, invece, la ceca Anežka Drahotová, che in 42’47”25 ha stabilito il nuovo primato dei 10.000 metri di marcia in pista, l’unica prova di marcia femminile prevista dal programma junior. Superato di dodici secondi il precedente record della russa Elena Lašmanova, Drahotová sembra destina a brillare in una specialità che tradizionalmente non è tra le più prolifiche per il suo Paese.
Già abituato a gareggiare ai massimi livelli, comprese alcune apparizioni in Diamond League, il cubano Lázaro Martínez ha domato il salto triplo stabilendo il nuovo record dei campionati (17,13 metri) e rinnovando il rapporto del Paese caraibico con questa specialità. Difficile chiedergli di più, anche se la sua giovanissima età (classe 1997) potrebbe addirittura portarlo a battere il record mondiale di categoria, che resiste oramai da quasi trent’anni (17,50 del tedesco dell’est Volker Mai).
Nei 200 metri, ha destato un’ottima impressione lo statunitense Trentavis Friday, vincitore con un netto margine in 20”04, a “soli” 11/100 dal fenomenale record mondiale stabilito da Usain Bolt oramai dieci anni fa.
Buona prova anche per la francese Rouguy Diallo, la dominatrice del salto triplo con un balzo a 14,44 metri, purtroppo per lei ventoso (+3.3 m/s). Va però detto che Diallo ha dominato nettamente rispetto alle sue avversarie, mettendo a segno le tre misure più lunghe della competizione.
La delusione della manifestazione è arrivata invece dai 100 metri maschili. A spuntarla, è stato infatti il sorprendente statunitense Kendal Williams, che ha stabilito il suo primato personale in 10”21. Un crono che è bastato a battere l’attesissimo Trayvon Bromell, capace di stabilire uno straordinario 9”97 in attesa di omologazione solamente un mese e mezzo fa, ma anche il giapponese Yoshihide Kiryu, che attirò l’attenzione di tutti quando fu il primo asiatico a sfiorare la barriera dei dieci secondi (10”01 nel 2013).
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Immagine: FFA (pagina Facebook)
giulio.chinappi@olimpiazzurra.com
alebi
7 Agosto 2014 at 11:08
Grandissimo atleta Belocian, già autore di ottimi tempi anche sugli ostacoli alti. Devo dire che in questa disciplina la Francia cade in piedi. Vi siete dimenticati di mettere il vero fenomeno della manifestazione: Kaylin Whitney! La ragazza è ancora un’allieva ma fa già registrare tempi da top10 SENIOR!!