Seguici su

Baseball

Baseball & Nuoto: la doppia vita dei fratelli Celli

Pubblicato

il

Hanno rispettivamente 19 e 24 anni, ma nonostante la giovane età sono già due promesse e qualcosa di più dello sport italiano.

Di chi stiamo parlando? Di Federico ed Elisa Celli, giocatore di baseball lui e nuotatrice lei.

Nati nel riminese, i due fratelli romagnoli si sono affermati in maniera positiva nei loro sport di riferimento.
Federico, dopo esser diventato, nella scorsa estate, campione d’Europa con la nazionale giovanile adesso è volato negli States per intraprendere la carriera professionistica con i Los Angeles Dodgers.
Elisa, invece, essendo più grande di cinque anni, fa già parte della nazionale maggiore italiana di nuoto, con cui sarà protagonista nei prossimi Europei di Berlino nella rana.

Olimpiazzurra quindi, non si è fatta sfuggire l’occasione di un “Intervista doppia” in cui molto cortesemente i due ci hanno raccontato la loro vita sportiva, dagli esordi sino ad oggi.

 

Come è nata la passione per le vostre discipline?

Federico: “Dopo aver provato un po’ tutto, all’età di 8 anni mio padre mi portò allo stadio di baseball del Rimini: “La Casa dei Pirati”. E da li mi innamorai subito di questo magnifico sport: il baseball”.

Elisa: “Ho cominciato a nuotare proprio con mio fratello nella piscina comunale di Rimini. Dopo un breve corso passai subito nella squadra agonistica, ma non avrei mai pensato che potesse maturare una passione così grande“.


Riuscite a seguire i risultati di vostro fratello /sorella?

Federico: “Purtroppo non sono quasi mai a casa, sopratutto in questo periodo che mi vede impegnato in America con la rookie league (LA Dodgers); quindi il massimo che posso fare è seguire Elisa tramite internet, anche se mi piacerebbe tanto partecipare alle sue gare”.

Elisa: “Grazie alla tecnologia riesco a seguire la maggior parte delle partite anche se preferisco assistervi di persona. Non sempre gioca in casa e d’ora in avanti sarà sempre più raro vederlo impegnato in Italia, grazie al contratto firmato per i LA Dodgers: sarà una buona scusa quindi per fare una bella vacanza in Arizona!”


I vostri genitori come vi seguono, fra gare di nuoto e partite di baseball?

Federico: I nostri genitori, lavoro permettendo, ci seguono sempre durante gli eventi a cui partecipiamo. É molto importante e gratificante avere il loro continuo supporto”.

Elisa: “Il sostegno dei genitori si è rivelato fondamentale per una buona crescita sportiva. Ci hanno sempre assecondato nelle scelte, senza mai ostacolare la nostra passione. I loro sacrifici ci hanno permesso di portare avanti con determinazione e costanza tutti gli impegni richiesti dai rispettivi sport. Nel tempo si sono appassionati anche loro e non perdono occasione di seguirci: sapere che i miei genitori sono in tribuna mi dà un pizzico di carica in più”.

Anche se i vostri sport sono profondamente diversi, riuscite a volte a confrontarvi su situazioni di vario genere?

Federico: “L’unico elemento, dove a volte ci confrontiamo, é quello basato sul fattore psicologico. La gestione delle emozioni, la famosa “ansia da prestazione” e l’approccio mentale che bisogna adottare in caso di partite o gare importanti. Per il resto sono due sport completamente differenti”.

Elisa: “Ci sosteniamo a vicenda nel bene e soprattutto nel male: ci è ben chiaro che più è ambizioso l’obiettivo che ci poniamo e più sarà facile incontrare ostacoli sulla nostra strada. Sia individuale o di squadra alla base di uno sport ci devono essere sacrificio e tanto lavoro; spesso, tra me e Federico, facciamo la gara a chi ha fatto l’allenamento più massacrante!” 


Se non foste diventati degli sportivi, cosa avreste voluto fare nella vita?

Federico:“Per quanto mi riguarda il mio punto di vista, questo é solo un punto di partenza relativamente a quello che voglio veramente fare. Penso che non si possa essere sportivi per sempre e quindi ci sarà anche un tempo per andare a lavorare.
Nel bar di mio papà, credo. Il mestiere che mi ha sempre affascinato”.

Elisa: “Mi è difficile pensare a una vita “sedentaria”. Se avessi dovuto escludere lo sport, mi sarebbe piaciuto seguire più da vicino il lavoro di mia mamma. E’ impegnata nell’ambito dell’alta moda e questo la porta spesso a viaggiare per l’Italia e all’estero: un modo alternativo di girare il mondo”.
Al termine dell’intervista doppia, poi, Federico ed Elisa sono stati così cortesi da concederci qualche minuto del loro tempo per delle domande specifiche sulle loro singole discipline, relativamente alle loro ambizioni ed al futuro.

Federico, iniziamo da te.

Gasparini, Mercuri, Anselmi, Celli e per ultimo Clemente, ma ne potrei citare ancora. Come mai la MLB è cosi “stregata” dai giovani prospetti italiani?

“È una domanda che mi sono sempre posto anche io. Molto probabilmente la risposta è da ricercare all’interno del centro del CONI, in quel di Tirrenia, dove è presente l’Accademia Italiana Baseball e Softball. È qui che i principali talenti nazionali prendono forma.
Oltre che a creare ottimi giocatori, l’Accademia è anche un ottimo spazio, nella quale la MLB può trovare giocatori”.

 

Dopo lo splendido World Baseball Classic del 2013, nella quale la nostra rappresentativa ben figurò arrivando fra le prime otto formazioni al mondo, pensi che nel 2017 possa essere “La Tua generazione” ad protagonista in questa rassegna eccezionale, magari regalandoci un ulteriore storico risultato?

“Sarebbe veramente bello ed unico partecipare al WBC. Bisogna continuare a lavorare duramente con obiettivi ben precisi: ovviamente tutti speriamo in grandi risultati per quello che sarà il WBC 2017”.

 

Ora Elisa, e i temi natatori italiani.

Che aspettative hai per gli Europei di Berlino? La vittoria a Vichy (meeting internazionale tenutosi recentemente in Francia) ti è servita come ulteriore iniezione di fiducia?

“Più della vittoria quello che realmente mi dà fiducia è stato il crono registrato: avvicinarmi così tanto al mio personale dopo le batterie del mattino, in questo periodo di carico, è una conferma importante.
A Berlino sarà diverso; ci sarà molta più concorrenza e nonostante io sia una “matricola” non voglio farmi intimorire. E punto ad entrare in finale, divertendomi”.

 

Come sta la rana italiana in ottica Rio: il talento non manca, ma le migliori sembrano ancora un gradino avanti. Sensazioni e previsioni?

“Per scaramanzia preferisco non sbilanciarmi con le previsioni: di sicuro le Olimpiadi sono l’obiettivo e il sogno che tutti gli sportivi dovrebbero avere. Ho seguito con piacere gli Eurojunior di Dordrecht, grazie anche alla partecipazione dei miei compagni di squarda Sabbioni e Paganelli, e le giovani raniste italiane hanno ben figurato, segnando dei tempi interessanti per quella età. Ma la rana nostrana non ha un vero e proprio leader, è sempre in continuo cambiamento e per questo è importante non abbassare mai la guardia”.

 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook

Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo

Clicca qui per seguirci su Twitter

michele.cassano@olimpiazzurra.com
francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Foto: Profilo Facebook Federico ed Elisa Cellii

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità